Pordenone, il patrocinio alla campagna contro l’omofobia

  

A un anno dalla bufera, mentre i manifesti con i baci gay si apprestano a tappezzare i muri di tutta Italia (saranno 15mila, 1.200 dei quali in regione), i candidati sindaco si scoprono tutti d’accordo, sia pure con una serie di distinguo, su molti temi che toccano la sfera dell’omosessualità. Da Zanolin a Rossi, da Del Ben a Pedrotti e anche a Pedicini (mentre Maurizio Salvador, impegnato in Consiglio regionale, invia un saluto nel quale si dice favorevole a modifiche legislative per i diritti civili, pur ribadendo la contrarietà alla legittimazione di famiglie diverse da quella tradizionale), è un sì unanime a un eventuale patrocinio ai manifesti, al progetto contro il bullismo omofobico nelle scuole decollato in regione ma non in provincia, a un fondo nella Biblioteca civica con i libri sui temi dell’omosessualità lasciati da Italo Corai e al Registro delle unioni civili. E se in vari casi si tratta di prese di posizione annunciate, meno scontate sono le aperture di Pedicini: pronto a celebrare matrimoni gay se previsti dalla legge, a istituire il Registro delle unioni civili («Orazio Cantiello che l’ha proposta in Consiglio comunale – ricorda – è a capo della lista civica che mi sostiene»), ma anche a patrocinare iniziative come i manifesti e il progetto contro il bullismo omofobico nelle scuole, con una scelta contraria a quella effettuata dalla Giunta provinciale di cui fa parte. Per la prima volta a confronto con il vicepresidente di Arcigay Udine e Pordenone, Giacomo Deperu, i candidati si sono misurati sul limitato spazio di manovra delle amministrazioni comunali in materia. […]


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