Brescia. I gay manifestano in piazza per la legge anti-omofobia

  

Il voto della Camera sulla legge anti-omofobia è stato rimandato ad oggi. E non è la prima volta del resto. «Sono 1000 giorni che aspettiamo che il governo italiano riconosca l’aggravante sulle violenze e le discriminazioni contro omosessuali, lesbiche e trangender – lamenta Luca Trentini, già presidente dell’Arcigay Orlando di Brescia ed ora segretario nazionale -. Le pregiudiziali di Costituzionalità alla legge sollevate da alcuni deputati di Pdl, Lega Nord e Udc che giudicano l’aggravante una discriminazione nei confronti di chi omosessuale non è cadono di fronte all’approvazione della stessa da parte di molti Paesi europei». Il segretario, insieme ad un gruppo di sostenitori dei diritti di Lgbt, tra cui i Democratici, Sel e l’associazione Brescia per Passione, ieri è sceso in piazza Loggia e, bandiere arcobaleno dell’Arcigay alla mano, ha dato vita a una manifestazione per sensibilizzare l’opinione pubblica su ciò che si voterà oggi in Parlamento.
«Che la destra sia tanto irrazionale, oltre che ingiusta, nel negare i diritti dei propri cittadini è pura follia – tuona il segretario cittadino del Pd Giorgio De Martin -. La legge Concia non discrimina affatto gli eterosessuali, semmai condanna a pene più severe chi commette violenza con finalità inerenti l’orientamento sessuale». Dello stesso parere anche Mafalda Gritti di Brescia per Passione che dichiara: «Sul tema dei diritti l’Italia ha ancora molto da combattere e da vincere». Sul volantino distribuito dai manifestanti l’Arcigay Orlando fa alcune precisazioni: «Perchè quando si insulta qualcuno in ragione del suo credo religioso si viene puniti espressamente dalla legge, mentre se analogo atteggiamento persecutorio lo si ha nei confronti di gay, lesbiche o transessuali non si viene puniti con una specifica previsione di legge? – e ancora -. Gli atteggiamenti discriminatori, di razza, religione o sessualità, vanno perseguiti in egual modo, perchè quest’ultimi si vogliono dichiarare anticostituzionali?».
Secondo le previsioni di Trentini «oggi le pregiudiziali passeranno, ma i deputati che avranno votato per bloccare l’iter di votazione saranno considerati complici morali di tutte quelle violenze che ancora oggi Lgbt subiscono per il solo fatto di esprimere pubblicamente il proprio orientamento sessuale». E.BEN.


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