Padova “gay friendly” come San Francisco

  

di MASSIMO GUERRETTA
PADOVA
Harvey Milk ha fatto scuola. Le idee del commerciante di San Francisco, che pagò con la vita la lotta politica per i diritti dei gay nella West Coast, arrivano anche nel profondo Nordest.

E’ Padova la prima città italiana a dotarsi del bollino «gay friendly». Un segno di riconoscimento, «doc» che verrà esposto sulle vetrine di bar, negozi e alberghi disponibili all’accoglienza di clientela gay. «Un passo in avanti per la tutela dell’omosessualità», dicono i favorevoli, «Un altro esempio di ghettizzazione», tuonano i contrari, in primis il Pdl con il deputato Filippo Ascierto: «Il bollino è un controsenso, li identifica come diversi». La comunità gay assiste a una partita delicatissima.

Il primo punto l’ha comunque messo a segno la rappresentante del Consorzio di promozione turistica Etta Andreella, dal palco del Padova Pride Village, in Fiera. «Sponsorizzata» da big come Luciana Littizzetto e Patty Pravo, ha lanciato il piano per trasformare Padova nella San Francisco italiana, meta privilegiata del turismo omosessuale. «Siamo la prima città in Italia a chiedere questo riconoscimento – ha spiegato – adesso lavoreremo con gli alberghi e i locali per portare avanti l’iniziativa». Una rivoluzione culturale, nel cuore del Veneto leghista, quello dei Gentilini e Missiato (il sindaco di Spresiano sentenziò un anno fa: «i gay vanno curati», poi si scusò). Ma è anche un’operazione di marketing: gli economisti giudicano le coppie gay come il pubblico con la migliore predisposizione a spendere. L’Ascom in realtà si trova spiazzata: il presidente provinciale dei commercianti, Fernando Zilio, la giudica «una proposta di moda. Non ci sono esercenti retrogradi, non so se sarà utile», mentre la comunità gay si è ritrovata on-line per annunciare fiumi di presenze: Padova vuole diventare un riferimento. «Il trend è questo da anni, questa città è una delle più moderne d’Italia commenta Alessandro Zan, assessore e segretario regionale dell’Arcigay gli eventi legati all’importanza dei diritti civili e alle comunità gay e lesbiche saranno il nostro fiore all’occhiello».


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