Politici omosex online, è bufera

  

di MARIA BERLINGUER
ROMA. Tutti di centrodestra e tutti omofobi. Ci sono anche un ministro e un presidente di Regione nell’elenco dei dieci presunti politici con frequentazioni gay pubblicato ieri da un blog di internauti anonimi, forse residenti all’estero. Una lista di nomi secca, senza alcun commento né episodio, pubblicata «per rendere un po’ di giustizia in un paese dove ci sono persone che non hanno alcun tipo di difesa di fronte agli insulti e agli attacchi quotidiani da parte di una classe politica ipocrita e cattiva», scrivono gli autori del web outing, annunciando a breve un nuovo elenco di politici, giornalisti ed ecclesiastici. «Da ora in poi quando avverranno attacchi nei confronti della comunità ci riserveremo di rispondere».
«Mi era giunta voce che il mio nome sarebbe stato inserito in un elenco infamante, per un attimo ho temuto che mi inserissero in quello degli interisti occulti: tutto sommato meglio così», ironizza Massimo Corsaro, vicepresidente del Pdl alla Camera. «Sono seriamente preoccupato perchè ho giù ricevuto centinaia di telefonate di donne in apprensione, a cominciare da mia moglie Diana», aggiunge Mario Baccini. «Fantasie malate di personaggi inqualificabili», stigmatizza Roberto Formigoni, governatore della Lombardia ed esponente di Cl.
L’operazione ha spaccato profondamente il mondo gay. «E’ un’iniziativa spregevole», attacca Paolo Patanè presidente dell’Arcigay. «E’ un boomerang nei confronti della lotta per i diritti civili delle persone omoaffettive», rincara Franco Grillini, ora responsabile dei diritti civili dell’Italia dei valori dopo una lunga militanza nell’Arcgay. «E’ un modo che a me che sono anni che faccio una battaglia alla luce del sole non è mai venuto in mente», avverte la Pd Paola Concia invitando tutti a fare una riflessione e a non trasformare una vicenda «così delicata in una guerra per bande». Per Mara Carfagna, ministro per la Pari opportunità si tratta di «una bufala cinica e violenta».
Fuori dal coro Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, e ispiratore dell’iniziativa. «Il sottoscritto non c’entra nulla», assicura. Per Mancuso la pubblicazione è «un’operazione certamente estrema ma che dà voce a un sentimento di indignazione diffuso nella comunità gay italiana».


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