Esce il film di Cotroneo,Bologna gay fa festa

  

di PAOLA NALDI
L´OMOSESSUALITà non come “problema” o fenomeno sociale da analizzare, ma come fatto qualunque che può capitare nella vita quotidiana. E se questo accade in una famiglia disfunzionale, tra una madre depressa e bambini che partecipano alle ribellioni sociali degli anni Settanta, tutto viene ridimensionato alla ricerca di una «terapia per la felicità». Su queste linee si muove il film di Ivan Cotroneo «La kryptonite nella borsa» che viene salutato oggi a Bologna con un evento tra proiezioni e dibattiti, che coinvolge anche il Cassero. Si parte alle 18 con un incontro al Centro di documentazione del Gay lesbian center (via don Minzoni 18) con Ivan Cotroneo e gli interpreti del Cristiana Capotondi, Libero De Rienzo e Valeria Golino, l´intervento di Grazia Verasani e il coordinamento di Vincenzo Branà. Alle 20.20 proiezione del film al cinema Odeon, con saluto del cast e del regista, e alle 23 un party, di nuovo al Cassero. «Abbiamo invitato Cotroneo perché è stato un nostro apostolo in tante iniziative che hanno trattato i temi dell´Aids o dell´omofobia – spiega Branà -. In questo film il tema dell´omosessualità emerge sempre in maniera latente, attraverso particolari, è in fondo una differenza tra le altre, e questo lo “normalizza”. Alla fine si dimostra che non c´è una famiglia migliore delle altre, né l´omosessualità è un tema da trattare a parte».
La trama racconta la storia di Peppino, sette anni, che vive a Napoli nel 1973 e dopo che la madre cade in depressione viene adottato dagli zii che però lo conducono in giro per una città in movimento tra feste in scantinati, fra alcol, droghe e collettivi femministi. Va molto d´accordo col cugino Gennaro che crede di essere Superman e cerca di fermare col suo corpo gli autobus in corsa. «Il film racconta l´amore e la fatica che si fa ad essere felici – commenta invece Cotroneo -. Siamo nella Napoli degli anni Settanta, un´epoca che dava grandi possibilità di ribellioni, cosa che poi negli anni successivi ci siamo rimangiati. Il personaggio di Gennaro può far emergere il tema dell´omosessualità ma a me interessava far intravedere i caratteri di diversità e di specialità delle persone come valore, non come handicap».
Al Cassero sarà anche allestito un bookshop a cura di Igor libreria.


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