Cl e matrimoni gay, i cattolici del centrosinistra contro Zan

  

PADOVA Non mancano le reazioni allo sfogo dell’altro giorno su Facebook dall’assessore comunale all’Ambiente Alessandro Zan (Sel). «Comunione e Liberazione, un male per l’umanità», aveva scandito l’ex presidente veneto di Arcigay, rispondendo negli stessi termini alle dichiarazioni di alcuni volontari del Meeting di Rimini: «Il matrimonio gay? Un male per l’umanità». A bacchettare Zan ci pensa il consigliere comunale Nereo Tiso (Pd), insegnante di religione all’istituto «Calvi» e già direttore della Scuola di formazione socio-politica della Diocesi: «Zan, nel suo ruolo di amministratore pubblico, rappresenta sempre la città e prima di compiere uscite così pesanti nei confronti di chicchessia, dovrebbe pensarci cento volte. Tutti possono essere criticati, ci mancherebbe. Anche Cl, con cui io stesso posso trovarmi in disaccordo su molte questioni di fede e politica. Ma gli altri e il loro pensiero vadano sempre rispettati. L’entrata a gamba tesa di Zan, che non è un qualsiasi militante di Sel ma un assessore del Comune, non ha giustificazione». Sulla stessa linea Gianni Berno, capogruppo Pd e presidente della Veneranda Arca di Sant’Antonio: «Non provengo da Cl, il mio percorso è assai diverso. Ma un giudizio così negativo e direi ideologico, mostra di non prendere atto di una realtà che in questi anni ha svolto un ruolo culturale significativo nella società e nella Chiesa. Anche se spesso non condivido le scelte di alcuni esponenti di Cl nutro massimo rispetto per il movimento». A difesa di Zan la consigliera di Sel Marina Mancin: «Nulla di male c’è nel denunciare un malcostume vestito di perbenismo, addirittura santificato dalla presenza e dal supporto di uomini religiosi e legittimato dalla presenza massiccia di uomini politici di tutti gli schieramenti».