Napoli. Donne e violenza, il comune si muove

  

DONNE E VIOLENZA IL COMUNE SI MUOVE

ANNAMARIA PALMIERI

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aro direttore, in relazione all’intervento di Laura Capobianco del 5 marzo su queste pagine, sento il dovere, in qualità di assessore comunale alla scuola, di ricordare, se pur schematicamente, alcune delle attività che l’assessorato ha svolto sul terreno del contrasto alla violenza di genere, per prevenire ogni forma di omofobia e transfobia, per promuovere una sana e responsabile educazione all’affettività. Lo voglio fare, in primis per dare il giusto peso al lavoro che i docenti fanno e svolgono ogni giorno su tali temi e in seconda istanza perché mi pare giusto sottolineare l’interesse e l’attenzione che su tali temi ha dimostrato in questi quasi due anni non solo il mio assessorato ma l’intera amministrazione. Un lavoro che, per altro, è stato realizzato in rete con tanti attori ed enti del territorio che hanno lavorato in un clima denso di collaborazioni e reciproco riconoscimento.
Dall’anno scolastico 2011-2012, dalla collaborazione tra Comune di Napoli e comitato “Se Non Ora Quando” è nato uno splendido progetto, con annesso concorso, “Un linguaggio diverso per una pubblicità diversa”, che incontrando numerose scolaresche le ha spinte a riflettere sulle pubblicità lesive che costituiscono una delle forme di violenza sottile che mina di più la dignità delle donne. Sono state coinvolti circa 20 istituti scolastici di ogni ordine e grado e sono derivati bellissimi prodotti, ovvero manifesti pubblicitari che hanno rappresentato un diverso modo di rapportarsi al corpo delle donne. Le 50 opere degli alunni sono state esposte al centro “La Città del Sole” e successivamente al Pan.
Dallo scorso 8 marzo, è stato attivato un progetto teso a superare l’idea delle celebrazioni “una tantum” per promuovere, nelle scuole, un metodo centrato su percorsi curricolari e continuativi, basati sulla lettura di libri, incontri con esperti, laboratori. Un progetto che quest’anno restituisce i suoi frutti e che vede svilupparsi momenti particolarmente interessanti in cui il tema della violenza di genere vede mettersi in gioco soprattutto gli alunni maschi coinvolti nei laboratori e nelle tante attività.
L’assessorato è stato coinvolto e ha partecipato in modo attivo al progetto “Hermes: Linking network to fight sexual and gender stigma”. Il progetto di durata biennale, approvato e finanziato dalla Comunità europea nell’ambito del programma Daphne III, ideato e proposto dal dipartimento di Teorie e Metodi delle Scienze umane e sociali dell’Università Federico II, in collaborazione con l’Università Complutense di Madrid, l’University College Dublin School of Social Justice e le associazioni Le Kassandre, Arcigay Napoli Antinoo e Agedo Palermo, ha avuto inizio nel maggio 2011, per sviluppare, implementare e promuovere strategie di prevenzione e supporto a persone vittime di discriminazioni sessuali e di genere. Nella conferenza finale del progetto che si terrà a Napoli il 12 e 13 aprile prossimo verranno proposti indirizzi e proposte di policy che consentiranno all’Amministrazione di aggiornare e implementare nel settore della prevenzione e del contrasto della violenza di genere e di discriminazione.
Mi rendo conto che quelle che ho provato a raccontare sono solo piccole cose, ma credo che si caratterizzino come concreti “buoni segnali” di un’inversione di tendenza, che sommati alle tante iniziative dell’assessorato alle Pari opportunità e in generale dell’amministrazione, indicano che si vuole superare la visione celebrativa e occasionale che denuncia la stessa Capobianco e che, anche con il suo contributo e con tutte le altre esperienze del movimento delle donne, dobbiamo definitivamente abbandonare.


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