Cinque proposte del Gay Center agli aspiranti sindaci: «Pari diritti»

  

Nel giorno in cui la Francia dice sì alla legge sulle nozze e sull’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso, le associazioni per i diritti di gay e lesbiche presentano una serie di proposte ai candidati a sindaco. «Cinque proposte concrete per i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans», scrivono nero su bianco Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, Carlo Chiattelli, presidente di Arcigay Roma e Ileana Aiese, di ArciLesbica Roma.
«Come prima cosa lotta all’omofobia e alla transfobia, poi riconoscimento e tutele per le coppie di fatto, interventi culturali per il turismo, migliori servizi per la salute sulle malattie sessualmente trasmissibili, campagne di comunicazione che coinvolgano la pubblica amministrazione, le municipalizzate, le scuole e tutti i cittadini. Roma può e deve essere una capitale moderna, plurale, inclusiva, attenta ai diritti affinchè Roma sia gay-friendly – concludono i leader delle associazioni – Riteniamo importante che quanto da noi elaborato sia negli intenti e nelle azioni di chiunque dovrà governare la nostra città ad ogni livello».
Il candidato sindaco del centrosinistra Ignazio Marino accoglie l’appello delle associazioni e riconosce che «troppe volte, negli ultimi anni, Roma è stata teatro di episodi di discriminazione e di attacchi omofobi: fatti gravissimi che una città come la nostra, culla della civiltà, non può permettersi». Chiunque si candidi ad amministrare questa città, aggiunge, deve impegnarsi con fermezza a contrastare questi fenomeni odiosi. «Una capitale veramente moderna si riconosce dalla sua capacità di aprire alla diversità e valorizzarla in quanto ricchezza».
Be.Pi.


  •