Concia: i partiti la smettano di fare le primedonne e dialoghino

  

In Parlamento oggi ci sarebbe una maggioranza politica trasversale in grado con i numeri di approvare una legge per dare il via libera ai matrimoni tra le persone dello stesso sesso, ma i partiti per compiere questo passo dovrebbero «smetterla di fare le primedonne e concentrarsi sul dialogo». Parola di Paola Concia, ex deputata del Pd, ospite ieri alla libreria Ibs per presentare il suo libro “La vera storia dei mie capelli bianchi”, edito da Mondadori e scritto da Maria Teresa Meli, giornalista del Corriere della Sera, che le ha fatto anche da testimone di nozze, celebrate a Francoforte con la sua compagna tedesca Riccarda Trautmann. Un racconto autobiografico, in cui si narrano quarant’anni di vita e di diritti negati. Presentata dal presidente di Arcigay, Davide Provenzano ed incalzata dalle domande della giornalista Valeria Dalcore, l’ex parlamentare si è lasciata prendere dalla commozione, affrontando argomenti legati alla sua sfera personale. «Mi scuso, anche se non mi vergogno -ha detto-. E’ un libro sincero. Vengono riferite le contraddizioni di un Paese con la grande fatica della politica di risolvere i problemi delle persone. Se in questi anni non avessi avuto l’amore di Riccarda non avrei potuto portare avanti quello che ho fatto». L’Italia è stata definita il fanalino di coda tra i Paesi dell’Unione Europea nella tutela dei diritti per gli omosessuali, paragonandola alla Grecia. Non a caso, è stato sottolineato, spesso esiste una relazione profonda tra povertà ed evoluzione civile e quando manca una, scarseggia di pari passo anche l’altra. Un monito verso tutti quei partiti “Pd compreso”, per cambiare direzione e rapportarsi maggiormente verso i problemi reali che colpiscono direttamente i cittadini. In caso contrario il suggerimento lanciato è quello di tornare alle urne. Tra le tante sfaccettature emerse dalla testimonianza, si evince che Concia ha un debole per gli uomini che la proteggono e che ha sempre rifiutato il ruolo di gregaria sapendo di andare controcorrente. Graziella Scavazza


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