La Francia nella storia Sì ai matrimoni tra gay

  

La tensione era altissima, la stanchezza infinita, ma alla fine la Francia ha deciso: le nozze gay e le adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali saranno consentite dalla legge. Dopo 136 ore e 46 minuti di dibattito, ma soprattutto dopo mesi di polemiche e manifestazioni di massa, l’Assemblea nazionale ha dato il sì definitivo con 331 voti favorevoli e 225 contrari. L’annuncio è stato accolto da moltissimi applausi e parecchi fischi e dalla tribuna del pubblico sono anche stati espulsi alcuni oppositori. I matrimoni gay diventano legge, dunque, ma chi ha combattuto questa decisione, che è stata uno dei punti di forza della campagna elettorale di Hollande, non ha intenzione di arrendersi. La destra infatti ha già annunciato un ricorso al Consiglio costituzionale prima della promulgazione della legge e domani scenderà in piazza. Ma già ci sono i nomi dei primi sposi: Vincent e Bruno si uniranno in matrimonio a giugno a Montpellier. «È un momento storico», ha commentato il ministro della Giustizia, Christiane Taubira, che ha presentato la riforma. E la Francia diventa quindi la quattordicesima nazione nel mondo a rendere legali i matrimoni tra omosessuali. Inevitabile che una scelta di questa portata faccia scalpore in tutto il mondo, a partire dall’Italia. «Ora tocca a noi: la nostra classe politica ha il dovere civile e morale di dare risposte ai milioni di persone offese e umiliate per anni», dice il presidente di Arcigay, Flavio Romani. Ma ieri pomeriggio a Roma, davanti all’ambasciata di Francia, c’è stato un sit-in di protesta promosso da Pdl, «Giù le mani dalla famiglia», Azione Universitaria, Militia Christi e Giovane Italia. C’erano anche Gasparri e Giovanardi.


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