Quei baci «tirolesi» contro l’omofobia

  

di FABIA SARTORI
Due Schützen si baciano in occasione della settimana contro omofobia e transfobia. Lo stesso accade tra due vivandiere (Marketenderinnen). Da domenica 12 maggio a domenica 19 si svolgerà a Trento l’iniziativa «Liberi – libere di essere» curata dalle associazioni Arcigay e Arcilesbica della regione per «combattere la velata eppure evidente omofobia presente nella società».
La campagna di promozione è di sicuro di grande impatto: due persone dello stesso sesso che si scambiano un bacio (che siano Schützen o vivandiere) certamente hanno effetto nel divulgare il messaggio di «lotta alla discriminazione e affermazione del diritto di volersi bene». Nonostante la netta similitudine con gli abiti dell’ex corpo paramilitare e delle donne che li seguivano sul campo di battaglia, arriva però la smentita. «In realtà non si tratta di Schützen – afferma il presidente di Arcigay del Trentino Paolo Zanella – I manifesti vogliono ritrarre uomini e donne omosessuali vestiti in abiti tipici dell’area alpina, impegnati in un atto di grande affettività reciproca». In questa maniera la tematica in questione viene contestualizzata in un luogo specifico (il Trentino Alto Adige) con una possibilità di vicinanza ed identificazione maggiore da parte di chi la guarda. «Abbiamo fatto in modo – completa la presidente di L’Altra Venere (Arcilesbica Trentino) Michela Papette – che chi vede queste immagini sia maggiormente portata a riflettere sui rapporti tra persone dello stesso sesso e sull’omofobia, ricavandone sentimenti positivi e negativi». Insomma, a chi individua una sorta di provocazione nel gesto d’amore e affetto tra due Schützen – che ancora oggi si dedicano prevalentemente alla tutela dei valori cristiani – i promotori dell’iniziativa rispondono allargando la sfera d’interesse ai popoli di montagna cui la tradizione associa il vestiario tirolese. «Del resto – concordano Zanella e Papette – la presenza degli omosessuali non interessa unicamente alcune categorie stereotipate dall’immaginario comune, bensì qualsiasi professione ed estrazione sociale, sport oppure hobbies».
Non a caso nel giro di qualche mese la collaborazione tra Provincia di Trento, Arcigay ed Arcilesbica dovrebbe produrre una «campagna pubblicitaria di ampio respiro, in cui a baciarsi tra loro saranno infermieri e vigili del fuoco, politici e giornalisti, professori ed avvocati, professionisti dello sport e medici». Passiamo al programma della settimana «Liberi-libere di essere» (info: www.liberilibere.it), che è stato presentato ieri alla sede della Provincia.
Certamente l’evento topico sarà la fiaccolata in ricordo delle vittime dell’omofobia, cui è invitata tutta la cittadinanza. «Il pensiero va al cuoco inglese seviziato dal branco nel 2010 a Canazei – dice Zanella – Oltre al giovane quindicenne romano suicidatosi nel novembre scorso perché deriso dai compagni». Si parte domenica 12 maggio con l’inaugurazione al Cafè de la Paix in passaggio teatro Osele, cui seguirà una mostra fotografica che ha come tema le discriminazioni legate alle preferenze sessuali. Nei giorni successivi si susseguiranno incontri presso alcuni istituti superiori e proiezioni di film o cortometraggi, incontri con le istituzioni (venerdì 17 maggio: giornata internazionale contro l’omofobia) e convegni, conferenze e spettacoli teatrali.


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