WORLD AIDS DAY – ROMA E LA SFIDA DELLA PREP

  

Incidenza delle nuove diagnosi AIDS (per 100.000 residenti) per Regione di residenza (2022)

Il Notiziario dell’Istituto Superiore della Sanità ha da poco pubblicato i dati relativi alle nuove diagnosi da HIV relative al 2022, che mostra anche i dati epidemiologici distribuiti per province, inclusa la provincia di Roma.

Il Lazio raccoglie nel 2022 il maggior numero di diagnosi da HIV (293), poco sopra la Lombardia (218). Sempre il Lazio ha il primato d’incidenza di nuove diagnosi, facendo registrare un 4,8% ogni 100mila abitanti, ponendosi ben al di sopra della media nazionale (3,2). Roma inoltre presenta un record di nuove diagnosi, con un trend comune alle altre grandi città, esclusa Milano.

Il dato che differenzia Roma e Milano deve dunque far riflettere, sia a livello provinciale che a livello regionale. Lazio e Lombardia hanno sempre fatto registrare dati elevati di contagio, con percentuali molto simili. La Lombardia, e quindi anche Milano, però ha ultimamente invertito tramite tendenza arrivando ad abbassare l’incidenza al 2,1% a livello regionale e addirittura sotto il 2% per quanto riguarda la provincia di Milano. Un dato storico legato anche al più semplice accesso alla PREP che fa ben sperare per il futuro. Aver ribaltato le percentuali di nuove diagnosi da HIV in una regione e in una città che segnava record storici, è un ottimo segnale, oltre che una buona prassi da seguire per altre province, Roma in primis.

Nuove diagnosi di infezione da HIV nelle Province con il maggior numero di diagnosi per anno (2012-2022)

Continuando a leggere i dati vediamo che la maggior parte delle nuove diagnosi a Roma riguardano MSM (41,7%), seguiti da maschi eterosessuali (17,9%), femmine eterosessuali (14,7%). Rimane dunque di fondamentale importanza continuare a lavorare sulla categoria MSM. Il 2022 registra un calo rispetto al 2021. Il dato del 2021 va però raffrontato con quello pandemico del 2020, che “spostò” le nuove diagnosi all’anno successivo, facendo dunque incontrare gli effetti di due pandemie (HIV e COVID-19).

Nel 2022 inoltre è da registrare che l’incidenza più elevata di nuove diagnosi HIV si riscontra nella fascia di età 30-39 anni, mentre fino al 2020 si riscontrava nella fascia di età 25-29 anni.

Per quanto riguarda il 2023 come Arcigay Roma abbiamo continuato ad essere un punto di riferimento importante sul campo salute, sia con la collaborazione con Gay Center e Roma Checkpoint, sia tramite tante attività di screening esterne, come con l’università John Cabot, oppure attraverso la presenza di operatori alla pari (Healty Pears) specificatamente formati sul tema salute presso serate queer romane (Latte Fresco, Ballrhome, PoppeParty, GIAM). Un impegno costante e concreto che ci ha visto protagonisti di tanti percorsi di costruzione, come quello condiviso tra il gruppo salute Arcigay e gli operatori Gay Help Line, nella creazione di una rete di medici di base LGBT friendly. Oppure tramite l’impegno nella diffusione del vaccino per HPV per le categorie a rischio. Finanche un attento monitoraggio dei centri PREP romani, oggi accessibili, pubblicizzati e che saranno la nuova frontiera della riduzione delle diagnosi da HIV, dopo la storica vittoria dell’accessibilità gratuita al farmaco.

Proprio riguardo i dati di Roma Checkpoint è da specificare come la stragrande maggioranza preferisce rivolgersi al servizio non ospedaliero (65%). E le attività di screening in ambito non ospedaliero, comunque si sviluppino, meritano di essere sostenute e potenziate, arrivando a immaginare specifici servizi di prescrizione della PREP. Tale percorso, che in altri paesi europei è iniziato anni e anni fa, fa però ben sperare per il futuro.

Menzione a parte, che è stata centrale nel nostro lavoro annuale e per cui abbiamo voluto presentare uno specifico abstract ICAR è stato il servizio di test offerto alla popolazione non italiana, che spesso ha difficoltà di accesso al sistema sanitario nazionale, come anche registrato dal nostro Sportello Migranti.

Ricordiamoci sempre che qualsiasi nuova frontiera e modalità di prevenzione non deve far paura, e dobbiamo essere in grado di superare i pregiudizi sulla PREP. Solo così potremmo davvero credere che l’HIV un giorno diventerà solo un ricordo.

Francesco Angeli – Responsabile Salute Arcigay Roma

Articolo tratto da https://arcigayroma.it/

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