HIV, dal Garante via libera a test HIV per i minori senza consenso obbligatorio dei genitori. Arcigay: “Ottima notizia. Ora subito nuove norme”

  

HIV, DAL GARANTE VIA LIBERA A TEST HIV PER I MINORI SENZA CONSENSO OBBLIGATORIO DEI GENITORI. ARCIGAY: “OTTIMA NOTIZIA. ORA SUBITO NUOVE NORME”

Bologna, 26 febbraio 2019 – “Il via libera da parte del Garante dell’Infanzia al Ministro della Sanità Giulia Grillo per una nuova regolamentazione dell’accesso al test HIV da parte dei minori, che non obblighi al consenso genitoriale, è un’ottima notizia che dà risposta a quanto chiediamo da tempo”: così Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay. Che prosegue: “Già il PNAIDS (Piano Nazionale AIDS) del Ministero, prezioso documento di indirizzo sull’HIV elaborato anche grazie alle associazioni, prevede il superamento dell’obbligo del consenso genitoriale, ma attendevamo proprio il via libera del Garante dell’Infanzia per iniziare un percorso normativo innovativo”.
“L’obbligo del consenso genitoriale, come ha opportunamente detto la ministra Grillo – prosegue Michele Breveglieri, responsabile Salute nella segreteria di Arcigay – è di fatto un ostacolo al test, ma lo è tanto più per minori LGBTI che aggiungono alla difficoltà di aprirsi con i genitori sulla propria vita sessuale e i rischi eventualmente corsi, anche quella di aprirsi in relazione al proprio orientamento sessuale o identità di genere. Auspichiamo che la definizione di una norma più adeguata ai tempi avvenga ora con un dialogo serrato con le associazioni, anche tramite i percorsi già intrapresi nei tavoli del Comitato Tecnico Sanitario, al fine di evitare che ad un meccanismo oggi di fatto ostativo per i minori se ne sostituisca un altro magari non del tutto ostacolante ma solo diversamente farraginoso e disincentivante. Al giorno d’oggi è tempo di prendere atto che sempre più minorenni hanno una vita sessuale e che quindi è importante per tutti, ma soprattutto per loro stessi, che abbiano tutti gli strumenti per mantenere il controllo sulla propria salute sessuale”, conclude Breveglieri.


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