L’Arcigay al Pd: «Buone intenzioni, ma cattivi consiglieri»

  

Tweet Massimo D’Alema e l’Arcigay ieri sera alla festa de l’Unità di Bologna si sono chiariti, il presidente del Copasir sul matrimonio omosessuale (LEGGI QUI) si è scusato e ha parlato di “equivoco” quando ha detto che le nozze gay non sono riconosciute dalla Costituzione. Ma, durante l’incontro improvvisato in una saletta della Festa dell’Unità con il presidente Arcigay Paolo Patanè ed Elisa Manici di Arcilesbica, concluso con una stretta di mano, non espone la sua personale convinzione sul matrimonio gay. «Ha un valore molto relativo», ha sostenuto rispondendo a una precisa domanda.

«In questo momento – ha ribadito – c’è un gruppo di lavoro del partito che sta elaborando una proposta per allargare i diritti per le persone omosessuali. E con quella andremo alle elezioni. Non è corretto che io dall’esterno li bombardi mentre loro discutono. Noi siamo l’unico partito italiano che lo fa. E siamo un partito complesso».

Arrivati per contestarlo, gli esponenti delle associazioni hanno avuto invece un confronto, aperto ai cronisti, per oltre mezz’ora. Loro hanno detto di essere rimasti «offesi» dalle «rozze» espressioni «di un dirigente di un partito laico» rilanciate da un video su youtube, immagini da una festa del Pd di Ostia.

«Chiedo scusa per l’equivoco – ha detto stasera D’ Alema a Bologna -. Può darsi che i miei riferimenti al testo costituzionale siano stati rozzi, che non mi sia espresso con chiarezza». «Non ho mai detto che la costituzione impedisce il matrimonio omosessuale. Ho detto che siamo in un Paese con una storia e una tradizione». Nel quale la lotta per i diritti deve fare i conti «con un ragionevole compromesso» tra «l’allargamento dei diritti per persone che convivono» e «la sensibilità di un mondo cattolico che si sente urtato». Sensibilità che – precisa – non è la sua: «Non ho la remora di definire il matrimonio un sacramento».

D’ Alema si è però anche detto «colpito» che le sue frasi, «o meglio spezzoni di un discorso durato tre ore», siano state riportate dopo quattro giorni, «quasi a voler mettere benzina sul fuoco».

L’Arcigay ha comunque chiuso per protesta lo stand alla festa.

E oggi il presidente nazionale dell’associazione Paolo Patanè torna sull’argomento. «L’incontro attesta le buone intenzioni del Pd – riconosce il responsabile dell’associazione – ma l’impressione generale è che, sui diritti di omosessuali, lesbiche e transessuali, abbia interrotto il dialogo con il movimento e il Paese chiudendosi in logiche di partito e abbandonando un percorso ultra ventennale di confronto. D’Alema è apparso poco informato, o addirittura informato male, sul tema dei diritti e sulle nostre rivendicazioni». […]


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