La resistibile ascesa di Fortuyn

  

Da "La Stampa", Cultura, pagina 21


Lo scorso aprile El Maumni è stato condannato a una multa di 1200 euro in base alla legge antidiscriminatoria dei Paesi Bassi, una delle più avanzate ‘Europa, che tutela, accanto alla religione, ‘orientamento sessuale. Era imam di Rotterdam quando aveva definito ‘omosessualità "una malattia infettiva nociva per la società". In ottobre era stato Abdullah Haselhoef, nuovo imam della città olandese (la stessa che ha fruttato a Fortuyn il 34% dei consensi alle scorse amministrative), a chiedere la pena di morte per gli omosessuali scoperti a fare sesso in un luogo pubblico.

Non è strano che, in questo contesto, il leader populista, omosessuale dichiarato e difensore dei diritti di gay e lesbiche, riscuotesse un ampio consenso nella comunità gay di Rotterdam. La Carta di Nizza, e prima ancora il Trattato di Amsterdam, riconoscendo garanzie di tutela a nuovi diritti (dalla possibilità di costituire una famiglia fuori del matrimonio alla libera espressione del proprio orientamento sessuale) ha aperto un importante campo di discussione e confronto fra le varie identità che compongono lo spazio umano europeo. Partecipando a un programma del’Unione Europea basato sulla lotta trasversale alle varie forme di discriminazione ho conosciuto due anni fa Cyriel Triesscheijn, coordinatore di Radar, la principale organizzazione contro le discriminazioni razziali di Rotterdam.

Era stato lui ad allertarmi sul nuovo fronte di conflitto che si andava aprendo. Gli insegnanti gay olandesi, usciti pubblicamente allo scoperto molti anni addietro e impegnati in progetti governativi di lotta al’omofobia sui banchi di scuola, stavano vivendo un arretramento nella loro azione perché rifiutati dagli studenti di recente immigrazione. La Carta di Nizza ha costruito uno spazio dei diritti nuovo e più avanzato. ‘Europa è chiamata a dare a quegli intenti u’applicazione reale ma non potrà farlo costruendo uno spazio isolato o impermeabile, sul piano economico come sul piano culturale.

Il modello proposto da Fortuyn va nella direzione opposta. La prospettiva del multiculturalismo non può avvenire abbandonando la tradizione giuridica europea fondata sui diritti individuali e sulla laicità delle istituzioni: qui Fortuyn toccava un tasto a cui i movimenti per i diritti civili sono assai sensibili. Ma, tenuto fermo questo punto, ‘idea di fondo di una società in cui sia riconosciuta la pluralità degli stili di vita e che operi per una piena integrazione di tutti gli individui non può che rimanere ‘orizzonte del’Europa democratica che vogliamo.


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