Il fantasma della città provinciale

  

Sono ormai trascorsi quasi due mesi e il BariPride2003 continua ad offrire iniziative che danno alla città adriatica un´aria un po´ meno provinciale. Ci si rende conto che un´importante fiera annuale o un´ottima stagione lirica o floridi commerci non sono sufficienti a creare un tessuto socio – culturale degno di una grande realtà come quella del capoluogo pugliese. Molti cittadini ormai, anche estranei alla realtà glbt (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali), hanno compreso l´importanza di questi avvenimenti che costituiscono un´imperdibile opportunità di crescita per il nostro territorio. Ad iniziative prettamente glbt se ne affiancano altre più squisitamente turistiche che mirano a far conoscere il nostro patrimonio artistico paesaggistico e, perché no, gastronomico. Il BariPride dunque costituisce una fonte di sviluppo sotto vari punti di vista. Ma qualcuno vuole defraudarci di questa occasione. Come presidente dell´Arcigay di Bari e come semplice cittadino politicamente impegnato, avverto il pericolo dell´avanzata di uno sparuto gruppo di neo nazisti. Da pacifista convinto cerco, mentre scrivo queste righe, di dominare la mia rabbia, anche se in alcuni casi é necessario ingaggiare delle dure battaglie. I latini dicevano "si vis pacem, para bellum " ed io ogni mattina infatti preparo la mia lotta.

Il pericolo non riguarda solo la mia persona o chi rappresento ma tutte quelle donne, quegli uomini e qui transessuali liberi che offrono il loro tempo e le proprie risorse intellettuali per uno scopo nobile qual è quello dello sviluppo sociale. Non intendo creare inutili allarmismi ma in fondo tutti quelli che hanno a cuore la difesa ed il rispetto della diversità (sessuale, religiosa, culturale, ecc.) dovrebbero preoccuparsi. In realtà la cittadinanza tutta, dallo studente alla casalinga, dal medico all´operaio dovrebbe sentire sulla propria pelle il senso di un orgoglio cittadino ferito dal peggior tipo d´ignoranza, quella che genera la paura da cui poi scaturisce la violenza. Le scritte sui muri dello stabile in cui abito ed altre forse più vergognose in altre zone di Bari, in realtà non deturpano solo gli edifici ma soprattutto la coscienza civile di questa città. Sabotare il BariPride, oltre che inutile risulterebbe dannoso per l´intero sud Italia; la lotta per i diritti della comunità glbt nella sua avanzata da nord verso sud non si fermerà ad Eboli, lo prometto. Parola d´ordine della nostra azione sarà unità. Innanzitutto con la Cgil e lo Spi Cgil che perseverano nel difendere i lavoratori contro una destra subdola che ha tentato di destrutturare e deregolamentare in maniera selvaggia il mercato del lavoro, col rischio di privare i lavoratori di tutele specifiche, lasciandoli in balia del libero arbitrio imprenditoriale. Per questo il BariPride2003 sarà dedicato alle discriminazioni partendo dal posto di lavoro. E ancora unità ci sarà con i Ds: infatti, grazie ad una rappresentante dei democratici di sinistra l´onorevole Alba Sasso il grave episodio di intolleranza in cui sono stato coinvolto è stato oggetto di un´interrogazione parlamentare grazie alla quale è cominciato un programma di tutela nei miei confronti. Molte sono state le manifestazioni di solidarietà giunte dalle Istituzioni come la Provincia di Bari, dai partiti come Comunisti Italiani, Verdi, Rifondazione Comunista, dai Giovani di Sinistra, fino al semplice cittadino. Forse quel gruppetto insignificante di neo fascisti ha avuto il merito però di far emergere quanto la città sia sensibile a valori quali libertà e rispetto.

Il lavoro svolto fino ad oggi dal comitato organizzativo del BariPride2003 che ho l´onore di presiedere, proprio per quanto accaduto, ha deciso di organizzare una manifestazione nazionale il 25 gennaio in occasione della Giornata della Memoria che ogni anno si celebra il 27 gennaio. E´ sufficiente ascoltare i discorsi di tutti i giorni per comprendere quanto sia indispensabile interrogare la Storia. Quanti ancora oggi si reputano, spesso con orgoglio, omofonici come quelli che in questi giorni imbrattano i muri manifestando non solo la loro intolleranza ma anche la loro ignoranza? Il "vero uomo", quasi presentando all´opinione pubblica un certificato di mascolinità, si sente in diritto di affermare: "tollero tutto, ma i froci…". E tuttavia continua a sentire la sua coscienza pulita…forse perché non l´ha mai usata. Ma non si tratta solo di una questione di coscienza, ma anche di conoscenza. La mancanza di quest´ultima, unita ad una certa leggerezza, provoca nel linguaggio comune una forma di aberrazione storica. Si usa, infatti, troppo spesso per definire il nazismo, la parola follia; termine senza dubbio icastico, pregnante, incisivo, ma pur sempre foriero di una sorta di giustificazione. Un po´ come se durante un processo, si cercasse di salvare da sicura condanna uno spietato e lucido assassino, dichiarandolo insano di mente. Dietro lo sterminio dei gay vi fu un preciso progetto portato avanti con odio, metodo e zelo.


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