La Francia e Israele vincono al cine gay

  

Arrivano dalla Francia, dal mondo latinoamericano ma anche da Israele i migliori film del diciottesimo festival del cinema gay «Da Sodoma a Hollywood». La rassegna si è chiusa ieri sera con la proiezione in anteprima di «Per finta e per amore» di Marco Mattolini, protagonista Remo Girone nel ruolo, insolito per lui, del maturo gay. La cerimonia di premiazione è stata condotta da Bruno Gambarotta con la partecipazione di Zazie de Paris. Il premio Ottavio Mai per il miglior lungometraggio (3000 euro offerti da Canal Jimmy, scelto da una giuria di cui facevano parte Barbara Alberti, Edoardo Bruno, Giulia Carluccio, Aurelio Grimaldi e Luca Guadagnino) è andato al francese «La Chatte à Deux Têtes» di Jacques Nolot, che racconta una storia a tre ambientata in un cinemino porno fra cassiera, cliente e proiezionista. Il premio speciale della giuria è andato all’argentino «Tan de repente» di Diego Lerman; come miglior regista è stato premiato il messicano Juliàn Hernàndez per «Mil nubes de paz cercan el cielo, amor, jamàs acabaràs de ser amor». Miglior cortometraggio (1500 euro, offerti dal portale gay.it) è stato giudicato il norvegese «Fremragende Timer» che ambienta in una camera d’albergo l’incontro fra un uomo e un ragazzo cui mancano appena due mesi per essere maggiorenne. Bayard Rustin è stato un instancabile attivista per i diritti civili nell’America prima di Stonewall all’inizio degli Anni ‘60. Oggi è completamente dimenticato, ma il suo ruolo nell’organizzare la marcia pacifista su Washington nel 1963 lo rese famoso. Il documentario di Nancy D. Kates che ne racconta la vita, grazie anche a una eccellente ricerca d’archivio, è stato premiato (1500 euro offerti dal festival) come miglior documentario. Ancora un film francese, «A cause d’un garçon» di Fabrice Cazeneuve è stato scelto come miglior lungometraggio in video, nuova categoria introdotta da quest’anno. Il Premio speciale Ragazzi del 2006 è andato al documentario norvegese/danese «Alt on mir Far» di Even Benestad. Se le scelte delle giurie sono state cinéphiles e sono andate verso titoli impegnati, il pubblico ha preferito le sensazioni forti scegliendo «Yossi & Jagger» il film isaeliano di Eytan Fox. È la storia d’amore, che deve restare segreto, fra due ufficiali israeliani in servizio al confine con il Libano.

se. tr.


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