Migliaia a Lucca contro l’omofobia

  

Da "La Nazione" del 09.09.03
Gay pronti al confronto con la città

Lucca

Lucca

LUCCA — Continua a far parlare di sè la manifestazione contro ‘intolleranza, svoltasi sabato in centro, e ‘episodio di cui è stata recentemente oggetto la libreria Baroni.
«La risposta che la città ha dato agli episodi di intolleranza, razzismo e omofobia, è stata bella, forte e vasta». Così ‘Assemblea degli spazi autogestiti, che continua in una nota: «Un corteo numeroso ha riempito le vie del centro, dimostrando che Lucca può essere anche una città libera e aperta. Questo è il significato vero della manifestazione, che rimane chiaro di fronte agli occhi di tutti. La contestata presenza del sindaco — continua la nota — non può offuscare la reale portata del’evento. ‘ per gli atti compiuti in questi anni che la presenza del sindaco è stata ritenuta una provocazione. Questa giunta, concedendo luoghi pubblici a Forza Nuova di fatto ha legittimato politicamente questa organizzazione che predica ‘odio razziale, ‘omofobia e il revisionismo storico».

Giulio Maria Corbelli, presidente del’associazione «’altro volto Lucca gay lesbica», a nome di tutti i membri del’associazione, ha ribadito «il più vivo apprezzamento e la gratitudine per partecipazione del sindaco Fazzi alla manifestazione di sabato».

«La presenza del sindaco — aggiunge Corbelli — è stata per noi un segno chiaro della sua posizione in difesa delle libertà individuali e del rispetto delle differenze, che, ci auguriamo, si possa concretizzare anche nel’individuazione di strategie e iniziative comuni volte a diffondere sempre più nella nostra città una cultura del dialogo e del confronto civile. A questo proposito, intendiamo ribadire la nostra più completa estraneità al’iniziativa intrapresa da un gruppo di manifestanti che hanno purtroppo impedito al sindaco di parlare dal palco della manifestazione. La nostra associazione ha già in cantiere alcune iniziative finalizzate a diffondere il costruttivo confronto con le diversità, soprattutto nelle nuove generazioni. A questo scopo, sono stati già contattati tutti gli Istituti di istruzione superiore della provincia di Lucca, ai quali abbiamo proposto incontri di approfondimento sul tema delle diversità sessuali. Per poter presentare i nostri progetti e concordare insieme le modalità di intervento, abbiamo chiesto al sindaco di poterlo incontrare nei prossimi giorni, in modo da far sì che ‘iniziativa di sabato 6 settembre non resti un gesto isolato, ma sia il punto di partenza per una più costruttiva esperienza sociale nella nostra città».

Da "Il Tirreno" del 07.09.03 di g.s.
Migliaia al corteo contro l’intolleranza

LUCCA. Un mare di persone solidali con il movimento gay e una manifestazione fra le più grandi degli ultimi tempi in città. Erano migliaia a sfilare ieri pomeriggio per solidarizzare con la libreria Baroni «colpevole» di aver ospitato eventi culturali gay: per questo si era ritrovata con una vetrina distrutta e una svastica sull’altra vetrage. Una partecipazione inattesa che ha entusiasmato i gay e le lesbiche presenti che guidavano il corteo. In testa un camion popolato di «drag queen», «ladre di parrucche». La manifestazione è culminata in piazza Cittadella dove il sindaco Pietro Fazzi non è riuscito a parlare.

Increduli gli organizzatori del corteo a vedere tanta partecipazione all’iniziativa. Travolgente l’inizio quando il camion con la musica e le scintillanti «drag queen» è entrato da via di Poggio in piazza S. Michele. Davanti le istituzioni con il sindaco Pietro Fazzi e il vicepresidente della Provincia Antonio Torre con lo stendardo. Tanti i messaggi arrivati alla città che erano impressi su grandi cartelli. «Solo amore», «sono gay e va bene così», «l’altro volto della città dice basta», «noi siamo a volto scoperto e voi?» per citarne alcuni, mentre l’apertura era dedicata allo slogan della manifestazione «il silenzio è connivenza».

Una festa più che una manifestazione, con balli e musiche che ha contagiato anche alcuni turisti presenti e molti commercianti solidali con la causa della libreria Baroni. Durante la sfilata molti giovani si sono avvicinati al camion con il sound system e la festa è culminata in via Fillungo con le leggendarie «I will survive» e «Macho man» canzoni simbolo del movimento gay e lesbico.

Tanta simpatia e solidarietà, ma anche distanza e condanna. Gente comune di passaggio, spaventata dai flash, che fuggiva per non farsi fotografare insieme ai manifestanti.

Alla fine il corteo è passato davanti alla libreria Baroni. In cima Cristiano Alberti, uno dei gestori. Tutti si sono fermati, intonando un sentitissimo «Bella ciao», mentre la gente stringeva le mani alla commossa signora che gestisce la libreria.

Appesi alla vetrina le centinaia di messaggi di solidarietà che sono arrivati in questi giorni. L’epilogo in piazza Cittadella con la contestazione al sindaco Fazzi. Dopo aver ringraziato i presenti Alessio De Giorgi, presidente di Arcigay Toscana ha letto i messaggi di condanna dei fatti avvenuti giunti dal Comune di Stazzema e dall’arcivescovo Bruno Tommasi.

Quando il sindaco Fazzi ha fatto per prendere la parola i fischi e le urla d’insulto, ma anche alcuni applausi che agivano da contraltare, sono partiti e sono continuati per tutta la durata dell’intervento che i presenti non sono riusciti a seguire.

«La città è lontana anni luce dall’intolleranza» ha detto all’inizio Fazzi. Il sindaco si è poi infuriato contro la contestazione che non accennava a finire. «E’ un gesto stupido e intollerante, sono sindaco perchè la maggioranza dei cittadini mi ha eletto».

Applaudito l’intervento di Andrea Tagliasacchi. «Dobbiamo rispettare questo movimento che sta nascendo nella nostra città e che ci sta insegnando cosa è il rispetto. Ringrazio i ragazzi e le ragazze gay e lesbiche che vivono sulla propria pelle l’ipocrisia di questa società».

Dopo gli interventi delle deputate Graziella Mascia e Raffaella Mariani la manifestazione si è conclusa con la lettura della cronistoria delle aggressioni avvenute negli ultimi anni in città.

Da "La Repubblica" del 07.09.03 di FULVIO PALOSCIA
Mezza Lucca in corteo contro i neonazi

LUCCA – Ha sfilato alla testa del corteo, impettito nel suo abito color senape, circondato da scatenatissime drag queen, ma alla fine non ce l´ha fatta: quando ieri il sindaco Pietro Fazzi (Forza Italia) è salito sul palcoscenico per tenere un discorso al termine della manifestazione contro le incursioni omofobe e neofascite alla libreria Baroni, è stato sommerso dai fischi. E non solo: sono volati tappi di bottiglia, insulti da parte della frangia più dura del corteo, quella del Movimento Toscana Antagonista. Ogni tentativo da parte degli organizzatori della manifestazione, l´Associazione «Altrovolto Lucca gay e lesbica» e Arcigay Toscana, di calmare le acque, è stato vano: le grida, i buh, i fischi sono continuati per tutto il discorso di Fazzi. «Non saranno le urla di persone ignoranti e illiberali a fermarmi» ha gridato il sindaco mentre parte della folla (oltre 2.000 persone per gli organizzatori, 1.800 per la questura di Lucca) gridava con insistenza lo slogan «Ora e sempre resistenza» al ritmo di trombette da stadio. «Starò qui fino a che non mi farete parlare – arringa Fazzi – e a voi che parlate di resistenza vi recapiterò un libro sul comunismo». Ma non c´è verso: la gente sotto il palco grida vergogna, chiede al sindaco perché in passato ha permesso che a Lucca si tenessero manifestazioni firmate Forza Nuova, mentre un gruppo di consiglieri ulivisti si riserva un coup de theatre. Hanno sfilato per tutto il corteo innalzando cartelli che riproducono un documento di avvenuto pagamento, da parte del Comune del noleggio di un tendone a favore dell´organizzazione neofascista per un evento del 2001.

I cartelli sfilano tra gli applausi generali ma Fazzi preferisce non commentare: «questa è una città aperta e tollerante nei confronti di ogni dibattito, anche quelli sulle lotte armate, purchè non si trasformino in un incitamento alla rivoluzione».

Nel corteo c´è anche lui, Cristiano Alberti, il proprietario della libreria Baroni che nel giro di due mesi si è visto prima imbrattare l´esterno del negozio con scritte fasciste e neonazi, poi spaccare la vetrina a colpi di spranga durante la notte del 29 agosto. Semplicemente per aver ospitato dibattiti su tematiche gay. Alberti non è d´accordo con il sindaco, «Lucca è una città chiusa, divorata dal menefreghismo dell´alta borghesia, dominata dalla piccola oligarchia dei commercianti che hanno costituito un vero e proprio piccolo stato nello stato. Sono stati migliaia gli attestati di stima e di partecipazione dopo i due atti vandalici – prosegue Alberti – ma tra i colleghi nessuno si è fatto sentire. Il loro silenzio significa: ma chi te lo ha fatto fare ad ospitare eventi sulla cultura gay?».

Un corteo così Lucca la sobria, Lucca la ricca, Lucca la città più cattolica della Toscana, non l´aveva mai visto. I manifestanti sfilano davanti ai negozi chic del Fillungo, quelli con i prezzi da capogiro; il corteo si insinua nei vicoli più stretti e bui come un formicaio insolente. Sono uomini, donne, bambini, extracomunitari che abbracciano la causa gay per protestare contro un´altra intolleranza, quella razziale. Sfilano gay, lesbiche, transex da tutta la Toscana, anche da Bari, la città che ha ospitato l´ultimo pride. Le strade di Lucca si trasformano in una discoteca itinerante che lentamente assorbe tantissima gente nel suo cammino: escono dai negozi, scendono dalle case e si uniscono al serpentone guidato da un camioncino del Mamma Mia, il locale gay per eccellenza di Torre del Lago. Gli slogan antifascisti, da corteo tradizionale, si mescolano alla discomusic e ai tormentoni trash, grida che inneggiano la resistenza si mescolano a «Vamos a bailar». Sì, balliamo. E tutti ballano davvero. Soprattutto coloro che innalzano sulla folla cartelli d´orgoglio omosessuale: «è solo amore», «2500 anni di cultura omosessuale e nemmeno un grazie», «Grazie a Dio sono lesbica». Ma di fronte alla vetrina ancora infranta della libreria Baroni tutti sono d´accordo nell´intonare Bella Ciao. Neanche gli organizzatori credevano in un successo simile: non importa se durante il corteo nel centro di Lucca qualche commerciante ha tirato giù il bandone con malcelato sdegno «non volevamo portare qui la Toscana dei diversi, una Toscana minoritaria – grida al microfono Alessio De Giorgi, presidente regionale di Arcigay – ma fare emergere la vera Lucca, quella della gente comune, quotidiana. Ci siamo riusciti. Ci fa piacere che il sindaco abbia sfilato con noi ma adesso gli chiediamo atti concreti». Numerose le adesioni alla Manifestazione: dal presidente della Repubblica Ciampi a quello del Senato Marcello Pera fino all´arcivescovo di Lucca Tommasi. E al termine della manifestazione sono stati molti a dissociarsi dalle contestazioni al sindaco Fazzi durante un corteo sulla tolleranza: dagli organizzatori al Presidente a tutte le forze politiche presenti, compreso il presidente della Provincia di Lucca Tagliasacchi (Ds).

Da "La Nazione" del 07.09.03 di Federica di Spilimbergo
Un lungo corteo fra colori e critiche

LUCCA — ‘ stato un corteo lungo e colorato, con centinaia e centinaia di persone. Probabilmente duemila secondo le prime stime. La manifestazione promossa dal’associazione «’altro volto, Lucca gay e lesbica» e dal’Arcigay Toscana è stata sicuramente un successo per gli organizzatori. Adesioni e messaggi di solidarietà sono continuati ad arrivare fino al’ultimo momento. In piazza San Michele si sono dati appuntamento rappresentanti delle istituzioni, dei movimenti politici, delle organizzazioni sindacali, del’associazionismo, oltre ai rappresentanti della comunità gay e lesbica, provenienti anche da altre città della Toscana. Subito dietro il grande striscione con la scritta «Il silenzio è connivenza», assieme agli organizzatori, ‘erano il sindaco Pietro Fazzi con alcuni assessori comunali, il vice presidente della Provincia Antonio Torre (Il presidente Tagliasacchi è rimasto in piazza San Michele per una mez’ora prima di raggiungere Palazzo Ducale dove aveva un altro incontro), ‘assessore regionale Guidi con il vice presidente del consiglio regionale Cecchetti, parlamentari, amministratori di altri comuni della Lucchesia e di altre città toscane e assessori provinciali di altre zone della regione.
Subito dopo questa parte istituzionale il corteo è stato caratterizzato dalla presenza di un coloratissimo gruppo di gay e lesbiche con costumi sgargianti e che si muovevano a tempo di musica. Questa nota di colore era stata annunciata dagli organizzatori che, fra ‘altro, avevano parlato di una prova generale in vista del gay pride della Toscana programmato per il prossimo anno.

Una terza parte del corteo, quella più lunga, ha avuto per protagonisti i movimenti politici, sindacali, culturali e le associazioni. In questa parte non sono mancati cartelli di contestazione al’indirizzo del sindaco Fazzi. In particolare il gruppo consiliare del’Ulivo al Comune di Lucca ha portato in corteo un grande manifesto nel quale si accusava il sindaco non soltanto di aver ospitato ma anche di aver finanziato un gruppo di estrema destra. Sul manifesto ‘erano le fotocopie ingrandite di alcuni documenti.

La contestazione al sindaco è apparsa evidente fin dal’inizio, con alcuni cartelli che riportavano scritte del tipo: «mai più 25 aprile con i fascisti». ‘ poi esplosa clamorosamente in piazza Cittadella.

Moltissimi i lucchesi che si sono riuniti in piazza San Michele o hanno seguito il corteo con un misto di curiosità. Al di là dello specifico motivo contro intolleranza e violenza la manifestazione di ieri è stata infatti la prima in ossoluto che ha avuto per protagonisti i gay e le lesbiche lucchesi ma soprattutto di altre città toscane.

Il corteo ha attraversato buon parte del centro storico: piazza San Frediano, via Fillungo, via Roma, via Beccheria, piazza Napoleone, via Vittorio Emanuele, piazza della Magione, via San Paolino, prima di concludersi in piazza Cittadella dove si sono stati alcuni interventi ufficiali dal palchetto che era stato allestito per ‘occasione praticamente di fronte alla statua di Giacomo Puccini.


Da "Gaynews.it" del 05.09.03
LUCCA: CIAMPI INVIA UN MESSAGGIO CONTRO LA VIOLENZA
‘ ‘ultimo dei messaggi di sostegno giunti al’Arcigay Toscana e al’associazione lucchese "Altrovolto gay e lesbiche"

Anche il Quirinale ha inviato il proprio messaggio di condanna per gli episodi di intolleranza avvenuti alcuni giorni fa contro la Libreria Baroni di Lucca, alla quale ‘ stata infranta una vetrina ed imbrattata con svastiche ‘altra. "Il Capo dello Stato – si legge nel messaggio del Segretario generale della Presidenza della Repubblica – condanna queste manifestazioni di violenza contro le libert’ individuali, garantite nella Costituzione e nella Carta dei diritti fondamentali del’Unione europea". Questo ‘ solo ‘ultimo dei tanti messaggi di sostegno che sono giunte al’Arcigay Toscana e al’associazione lucchese "Altrovolto gay e lesbiche" e arriva proprio alla vigilia della manifestazione contro ‘intolleranza che si terr’ domani pomeriggio a Lucca. Alla manifestazione hanno aderito anche il presidente del Senato, Marcello Pera, il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, parlamentari, autorit’ locali, partiti e associazioni gay e lesbiche provenienti da tutta Italia. "’episodio del’altra sera – spiega Giulio Maria Corbelli, presidente del’associazione "Altrovolto" – che fa seguito a quello del 30 giugno, quando dopo la presentazione di un libro, in occasione del Gay Pride, la libreria Baroni fu fatta segno di un attacco da parte di estremisti di destra, vuole essere un ponte lanciato verso il dialogo: vogliamo rispondere con il sorriso e parlando a chi ci ha attaccato e realizzeremo questo proprio attraverso questa manifestazione, che vuole essere improntata alla gioia e non alla vendetta". La manifestazione terminer’ con un comizio che vedr’ tra gli altri interventi, quello del sindaco Pietro Fazzi (Forza Italia): "un intervento di sicura importanza – afferma il presidente di Arcigay Toscana, Alessio De Giorgi – perch’ viene da chi finora non aveva dimostrato alcuna apertura nei nostri confronti".


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