Un giorno vergognoso per gli USA

  

Esistono giorni peggiori di altri e il 3 ottobre 2003 marcherà probabilmente una data della vergogna per gli Stati Uniti e specialmente per lo stato del Nord Carolina dove è stato giustiziato alle ore 2.00 Eddie Hartaman, condannato a morte per un crimine di natura non capitale. Sarebbe banale in questa o in altra sede affibbiare aggettivi negativi alla pubblica accusa, al giudice, ai membri della giuria. Quello che maggiormente ha contribuito a far giustiziare Hartman è il bigottismo diffuso di un’intera società organizzata contro un uomo solo e già provato da infiniti episodi di violenza.

Stati Uniti d America

Stati Uniti d America

La notizia della morte di Edward Hartman è stata diffusa alle 4.25 del 3 ottobre dalle agenzie americane che si sono limitate a poche righe scarne che archiviano definitivamente una vita vissuta con pochissime carte a disposizione da giocare. Accusato di aver fatto fuoco contro uno dei tanti accompagnatori della propria madre, un uomo di 77 anni poi morto per i colpi ricevuti, Eddie Hartman aveva visto la pubblica accusa sciorinare in tribunale tutta la sua vita intima ed era stato colpevolizzato per l’unica libera scelta fatta: quella di essere coscientemente e liberamente omosessuale.

Il Governatore dello Stato del Nord Carolina, Mike Esley, democratico, aveva respinto la richiesta degli avvocati di Hartman di sospendere l’esecuzione per irregolarità processuale. Heather Wells, avvocato difensore di Hartman aveva chiesto la riapertura del processo perché l’orientamento sessuale dell’imputato era stato continuamente sbandierato dall’accusa alla stregua di un’aggravante, nonostante non avesse nulla a che vedere con il crimine. Letteralmente sommersa dalla veemenza sessuofobica della pubblica accusa, la giuria ha emesso una sentenza di morte dimenticando invece di considerare come un’attenuante le ripetute violenze carnali subite dall’imputato nell’ambiente famigliare. Rivolgendosi alla madre di Hartman, la pubblica accusa era tornata sulle sue scelte personali: “Non è forse vero che suo figlio è un omosessuale”, aveva chiesto alla donna nell’aula gremita di gente.

Eddie Hartman non aveva premeditato l’omicidio compiuto, aveva ammesso la sua colpa ed aveva collaborato con gli investigatori. Senza la persecuzione della pubblica accusa avrebbe potuto essere condannato all’ergastolo ma non alla pena capitale. Quando si è trattato di decidere, sono prevalsi il bigottismo di una giuria suggestionabile e l’odio personale della pubblica accusa nei confronti degli omosessuali.

Eddie Hartman era stato portato nella camera della morte poco prima delle 2.00. 34 minuti dopo, la portavoce del braccio della morte del Nord Carolina, Pam Walzer, con voce impersonale, ha annunciato che Eddie Hartman era morto.


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