Un dubbio scuote l´Inghilterra “Il principe Carlo è bisessuale?”

  

LONDRA – Non poteva esserci un ritorno a casa peggiore per il principe Carlo, rientrato in patria dopo due settimane in India e in Medio Oriente. «Carlo è bisessuale?», domanda News of the World, con 4 milioni di copie il più diffuso quotidiano domenicale del Regno, sbattendo così in prima pagina la sostanza – anche se non i particolari, ancora censurati da un´ingiunzione giudiziaria – del presunto episodio di natura sessuale tra l´erede al trono e il suo maggiordomo. Il peggio per il principe è che l´interrogativo sulle sue abitudini sessuali non nasce spontaneamente dallo spudorato tabloid, bensì dall´ennesima rivelazione: ieri si è saputo che, qualche giorno or sono, il segretario personale di Carlo, sir Michael Peat, formulò un quesito analogo a Mark Bollard, ex-addetto stampa della casa reale, chiedendogli se credeva che Carlo fosse «bisessuale». Poco importa che Bollard, il quale ha riferito la conversazione al giornale, abbia risposto negativamente. Quel che conta è che ormai neppure il suo segretario, colui che Carlo ha inviato in tivù a smentire le maldicenze sul proprio conto, sembra certo che il principe dica la verità. E se di Carlo dubita sir Peat, un aristocratico che lavora da una vita per i Windsor, si può immaginare come lo vedano i suoi sudditi.

Il dubbio del segretario sulla «bisessualità» del principe è riportato dall´intera stampa britannica, mentre sui siti Internet circolano elaborate ricostruzioni su chi faceva cosa a chi, nel letto condiviso da Carlo e dal valletto. Insomma, che attorno all´erede della regina Elisabetta stia infuriando uno scandalo di sesso, ormai in Gran Bretagna dovrebbero averlo capito tutti, nonostante il divieto della magistratura alla pubblicazione dei particolari. Un divieto che per il secondo giorno consecutivo ha convinto l´agenzia di distribuzione dei giornali stranieri a Londra a bloccare (e mandare al macero come una droga pericolosa) tutte le copie di Repubblica, Corriere, Stampa e Giornale, più un certo numero di quotidiani spagnoli. Il motivo è sempre lo stesso: non deve arrivare nel Regno, in nessuna lingua, la notizia che Carlo potrebbe essere andato a letto con il maggiordomo. Ci si può alludere. Lo si può far capire. Ma non lo si può dire o scrivere apertamente.

Il punto fondamentale, per i media inglesi, non sembra tuttavia essere più se Carlo sia etero, omo o bisex, se Buckingham Palace cerchi o meno di imbavagliare la stampa, se sia vero – come riporta il Mail – che il testimone chiave dell´intera vicenda, l´ex-valletto di corte George Smith, è stato minacciato da un uomo armato e mascherato che gli ha intimato di «chiudere la bocca». Il punto è che l´accumulo di gaffes, arroganza e controversie intorno al principe ha assunto proporzioni insostenibili: un erede che, dopo il divorzio e la morte di Diana, sembrava inadeguato al trono, oggi appare sempre più improponibile. «Una volta sembrava un eccentrico, ora è una figura patetica», scrive l´Independent, «l´ultimo a non capire che non potrà diventare re». Lui per il momento non si arrende: fonti di palazzo dicono che sta meditando una controffensiva, che potrebbe citare in giudizio il valletto o i giornali, rilasciare una franca intervista televisiva sullo stile di quella famosa di Diana, mandare in campo il figlio William a difenderlo. Tutto è possibile. Ma intanto il destino ha voluto che Carlo, ancora in viaggio, fosse il grande assente ieri mattina dalla mesta cerimonia con cui la regina e la famiglia reale hanno celebrato a Whitehall, in diretta tivù, sotto una gelida pioggerella, la giornata dei caduti. E si può scommettere che i Windsor non hanno sentito la sua mancanza.

I giornali
"The News of the World" si chiedeva ieri in prima pagina: "Carlo è bisessuale?". La risposta in fondo al’articolo, a caratteri decisamente piccoli rispetto al titolo, diceva: "Enfaticamente, no". Il Mail , che una settimana fa aveva fatto scoppiare la bomba, ieri titolava: "Esclusiva mondiale: Carlo e il suo valletto, la verità".


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