L’8 per mille alla Chiesa Valdese

  

L’Arcigay chiede ai suoi 120mila soci di destinare l’otto per mille alla chiesa valdese. Occorre distinguere – sostiene il presidente nazionale Sergio Lo Giudice – "fra una religiosita’ in ricerca e il fondamentalismo integralista" E spiega che il contributo non puo’ andare allo Stato, perche’, questo Stato non e’ laico, ma sottoposto a continue commistioni con il Vaticano, perche’ e’ inadeguato rispetto alla prevenzione dell’Aids e inadempiente rispetto alle direttive europee contro le discriminazioni sul lavoro".

Ma l’otto per mille non puo’ neanche andare alla Chiesa cattolico-romana, perche’ "attacca la scuola laica e pretende di sottrarle risorse a favore di quella confessionale, boicotta la promozione dell’uso del preservativo, unico strumento efficace di prevenzione dell’Aids, pretende di regolare ogni aspetto dell’esistenza individuale".

Invece, "la Chiesa valdese – osserva Lo Giudice – si interroga da tempo in modo aperto e privo di pregiudizi sul tema dell’omosessualita’, come sugli altri grandi temi che riguardano l’etica sessuale (concezionali, aborto, procreazione assistita) e la laicita’ dello Stato. Lo fa fondando le sue riflessioni sulla lettura della Bibbia e su un forte senso dell’impegno civile. Vogliamo riaffermare in modo chiaro che sappiamo distinguere fra certe forme di fondamentalismo integralista che allignano nelle gerarchie vaticane e un cristianesimo inteso come ricerca continua e impegno civile. Questo spirito cristiano che vive laicamente la dimensione secolare e’ assai presente anche all’interno della Chiesa cattolica ma non fra le sue gerarchie, che decidono in via esclusiva sulla ripartizione dei fondi conferiti, utilizzati per lo piu’ per scopi di culto e non per finalita’ sociali o umanitarie".


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