“L’uomo che Gesù amava”, polemiche a Salerno

  

Da "Corriere del Mezzogiorno" del 26.01.05 di Felice Naddeo, Gabriele Bojano

L'uomo che Gesù amava

L’uomo che Gesù amava

Salerno, bufera per il libro su Gesù gay
Stasera a Spazio Donna la presentazione del volume di Gianni De Martino. Insorge An: “Intervenga la Cei”. La Caritas contro il patrocinio del Comune: “Maometto non l’avrebbero trattato così”

SALERNO — Scoppia la polemica sul Gesù gay. È un libro, che si presenta stasera a Spazio Donna, “L’uomo che Gesù amava” di Gianni De Martino, con testi del giornalista salernitano Pasquale Quaranta al centro della bufera politica e religiosa.

Due consiglieri comunali di Alleanza nazionale, Cesare Festa e Roberto Celano, hanno contestato duramente il patrocinio morale concesso all’iniziativa dal Comune di Salerno e non solo chiedono al sindaco De Biase di ritirarlo ma scrivono alla Conferenza Episcopale e all’arcivescovo di Salerno, monsignor Gerardo Pierro, affinché intervengano a tutelare i principi della fede cattolica.

Sul caso si alza già severa la voce di don Franco Fedullo, direttore della Caritas diocesana: “Utilizzare la straordinaria figura di Gesù a sostegno dell’ideologia omosessuale è una menzogna. Avessero fatto questo al profeta Maometto, il Comune si sarebbe ben guardato dal concedere il patrocinio”.

Intanto l’autore si difende: “Tutta questa polemica è solo un fatto politico. Il mio libro va letto, parlarne senza cognizioni di causa è un grave errore”.

Salerno, patrocinio del Comune al libro su Gesù gay
La Caritas: immorale

SALERNO — È bastato il titolo di un libro, L’uomo che Gesù amava, scritto da Gianni De Martino (edizioni Fabio Croce) con testi del giornalista salernitano Pasquale Quaranta, presidente dell’associazione culturale omosessuale Garcia Lorca, a scatenare il putiferio.

Non solo perché il testo, già presentato in città come Roma e Milano, è ritenuto blasfemo da ambienti cattolici e politici in quanto affronta un tema scabroso, i presunti accostamenti tra Cristo e l’omosessualità, ma soprattutto perché la presentazione del volume, promossa da Arcigay e Arcilesbica oltre che alla Garcia Lorca, questa sera alle 20.30 nei locali di Spazio Donna a Salerno, ha ottenuto il patrocinio morale dell’amministrazione comunale.

LA CROCIATA DI AN — I primi ad insorgere sono stati i consiglieri di Alleanza nazionale Cesare Festa e Roberto Celano. Che hanno scatenato un’imponente controffensiva pubblica investendo del problema non solo i vertici nazionali del partito, ma anche la Conferenza Episcopale Italiana, ed in ambito locale l’arcivescovo, monsignor Gerardo Pierro e lo stesso sindaco Mario De Biase. Al quale, con una interrogazione urgente, è stata chiesta la revoca immediata del patrocinio.

“Noi rispettiamo l’omosessualità e siamo d’accordo affinché ci siano spazi di discussione su questo argomento — precisa il capogruppo di An al comune Cesare Festa — ma sostenere una manifestazione e un libro che lasciano trasparire tratti di omosessualità in Gesù non ci sembra davvero opportuno. Non abbiamo alcuna pretesa moralistica ma agiamo in difesa dei valori del nostro partito e della Chiesa. Per questo chiediamo che intervenga immediatamente l’arcivescovo e abbiamo interessato la Cei di questa situazione”.

“Assoluto rispetto per gli omosessuali — incalza Roberto Celano — e convinzione che Gesù Cristo sia il pastore di tutti e incarnazione dell’amore e della pace. Ma arrivare ad annoverarlo tra le fila dei gay ci è sembrato davvero esagerato. In questa città, dove abbiamo già discusso sui diritti alle coppie omosessuali, non si era mai arrivati a tanto. E ora riteniamo che monsignor Pierro, il nostro arcivescovo, debba assolutamente intervenire nei confronti del Comune”.

LA DENUNCIA DI DON FRANCO — Da via Roberto il Guiscardo, sede del palazzo arcivescovile, non arrivano reazioni. L’unico che rompe il fronte del silenzio è il direttore della Caritas Diocesana, don Franco Fedullo. “Cosicché il Signore Gesù praticava relazioni omosessuali con San Giovanni? — si sorprende il sacerdote — il Messia sponsor dei gay? È una scadente falsificazione storica. Fosse stato così, i potenti dell’epoca non avrebbero dovuto inventare articolate accuse per inchiodarlo sulla croce”.

Un “falso storico”, dunque, per don Franco che accusa gli autori del libro di strumentalizzazione. “Avessero fatto questo al profeta Maometto — continua — il Comune, e giustamente!, si sarebbe ben guardato dal concedere il patrocinio all’iniziativa. Questo libro, infatti, offendendo i credenti nell’Islam sarebbe stato considerato un attacco alla libertà religiosa”.

Il presidente della Caritas ipotizza anche un errore di stampa, un “patrocinio immorale” e tutto sarebbe stato chiarito. “Ma qualora il Comune — e il sacerdote conclude — avesse concesso il patrocinio con piena avvertenza e deliberato consenso, dovrà spiegarci perché un banale falso storico, costruito sulla menzogna e che strumentalizza la più nobile figura della storia, meriti il patrocinio del Comune. Se domani scoprissi che San Matteo — amico di Giovanni e di Gesù — si fosse allontanato dallo stemma della città, non mi stupirei!”.

GLI AUTORI — Da Milano, dove risiede, il giornalista e saggista Gianni De Martino, originario di Angri, prende le distanze dal bailamme che si è scatenato. “Se ho capito bene si tratta di un fatto politico — spiega — non hanno letto il libro. Allora preciso: Cristo — Gesù risorto — non è né uomo né donna, né ebreo né gentile, né ateo né credente, né etero né gay, e neanche cristianista, buddista, islamico, new age o tesserato a un partito o all’Arcigay. Sono pertanto contrario a un uso strumentale del mio studio da parte dell’editore per sostenere la “causa” dell’egoismo neo-gay dal quale mi dissocio. Mi dichiaro decisamente dalla parte della Chiesa salernitano nel rivendicare il valore universale della figura di Cristo e non pretendo di dare a nessuna delle idee o delle parole contenute nella mia opera, maggiore autorità o credibilità, che non gli sia data dalla Chiesa cattolica alla quale mi onoro di appartenere con osservanza”.

Pasquale Quaranta, che ha curato la seconda parte del libro, quella delle interviste, non è nuovo alle polemiche più velenose. Per sostenere fino in fondo la sua campagna sul registro delle unioni civili, nel 2003, il verde Piero Cardalesi non esitò a dimettersi da assessore all’ambiente del Comune di Salerno.

“Noi non sappiamo niente sulla sessualità di Gesù — esordisce il giovane giornalista salernitano — poteva anche essere asessuato. Il problema è un altro, capire se noi oggi siamo in grado di accoglierlo anche come gay. Io ne ho parlato con persone omosessuali e devo dire che molte restano turbate da quest’ipotesi. Allora c’è da chiedersi se la nostra fede sia veramente libera da pregiudizi o sia assoggettata a quella che gli esperti hanno battezzato come omofobia interiorizzata. Io da credente e cristiano penso che anche l’amore omosessuale sia un dono di Dio”.

Sulla nuova polemica innescata da Alleanza Nazionale, Quaranta prova a ricondurre la questione sul piano del confronto: “Rappresentiamo ormai il 10 per cento della popolazione mondiale, mi piacerebbe che su questi tematiche si potesse parlare apertamente senza pregiudizi, incontrandosi e chiarendosi”. Un invito, neanche troppo velato, a prendere parte alla presentazione di stasera.


Da "Corriere del Mezzogiorno" del 27.01.05 di Gabriele Bojano

Libro su Gesù gay, la Margherita si ribella
Salerno, il consigliere dei Verdi Forte ammette: “Abbiamo avuto l’ok di De Biase”. Il vicesindaco Mastalia: “Il patrocinio? Leggerezza inaudita”

Salerno

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SALERNO — Tiene banco a Palazzo di Città la vicenda del patrocinio “morale” concesso dal comune alla presentazione, svoltasi ieri sera a Spazio Donna, di un libro (“L’uomo che Gesù amava” di Gianni De Martino) che approfondisce la tesi di un Cristo omosessuale.

Maggioranza e opposizione uniti nel condannare il coinvolgimento della civica amministrazione. Il vicesindaco Mastalia tuona: “È stata una leggerezza inaudita”. Mentre Cesare Festa (An), che per primo ha fatto esplodere il caso, se la prende con l’arcivescovo Pierro, “colpevole di restare zitto di fronte ad una serie di disvalori”.

Intanto Lorenzo Forte (Verdi), che ha preso parte alla presentazione del libro dello scandalo, ammette: “Quel patrocinio l’ho chiesto ed ottenuto direttamente dal sindaco”.


Il libro sul Cristo omosex, l’ira di Mastalia: “Inaudito il patrocinio del Comune”
Il vicesindaco: “Imperdonabile leggerezza”. L’ok sarebbe partito da De Biase

SALERNO — La bufera sul Gesù gay: maggioranza e opposizione al Comune di Salerno si trovano per una volta unite nel deplorare la concessione del patrocinio “morale” alla presentazione del libro “L’uomo che Gesù amava” di Gianni De Martino, che si è svolta ieri sera a Spazio Donna. Concessione, peraltro, di cui pare si sia reso responsabile il sindaco Mario De Biase in prima persona.

“È una cosa che ha dell’inaudito — tuona il vicesindaco Carmine Mastalia (Margherita) — può anche essere stata una distrazione, ma a tutto c’è un limite. Faremo una verifica per capire se c’è stata una leggerezza, tutto può essere discusso ma almeno il Signore lasciamolo in pace”.

“Così si “aggira” la volontà del Consiglio comunale che non approvò nel 2003 l’istituzione di un elenco delle Unioni Civili”, aggiungere il consigliere comunale Erberto Manzo, dello stesso partito.

E se il diessino Dario Barbirotti dice che “da uomo laico e libero trovo inaccettabile l’accostamento di Gesù all’omosessualità”, Cesare Festa, capogruppo consiliare di An che per primo ha posto il problema morale e religioso con il collega di partito Roberto Celano, rincara la dose e se la prende persino con il vescovo di Salerno, monsignor Gerardo Pierro, che si trincera dietro al solito silenzio: “Sbaglia a non intervenire tutelando in valori della chiesa cattolica, la nostra non è una battaglia politica, vogliamo solo difendere le tradizioni di civiltà da una serie di disvalori che a Salerno stanno purtroppo crescendo a vista d’occhio”.

Sul fronte opposto, a sostenere l’iniziativa, restano fermi sulle loro posizioni il consigliere comunale Francesco Colucci (“Socialismo è Libertà”) che invita il direttore della Caritas, don Franco Fedullo, che aveva definito “immorale” il patrocinio, “ad occuparsi della Chiesa salernitano e non delle Istituzioni laiche” e il presidente della Commissione cultura al Comune, il verde Lorenzo Forte.

“Si continua a parlare di un libro che nessuno ha letto — incalza Forte — e ci si ferma al titolo che è solo una provocazione, l’obiettivo vero è invece un altro, smantellare le teorie omofobe di Ratzinger contro il riconoscimento delle coppie gay”.

È lo stesso Forte a svelare il mistero del patrocinio: “Una ventina di giorni fa l’associazione Garcia Lorca mi chiese come fare per ottenere il patrocinio comunale per la presentazione del libro. Feci preparare una richiesta scritta e l’ho fatta arrivare al sindaco che a sua volta ha incaricato della cosa un dirigente. Tutto qui. Se fossero stati stampati dei manifesti avrebbero anche pagato il cinquanta per cento in meno”.

Forte ha preso parte, ieri sera, alla presentazione del libro che, nonostante il clamore mediatico, ha richiamato a Spazio Donna non più di trenta persone, molte delle quali attiviste di Arcigay e Arcilesbica.

Sorpreso delle polemiche salernitane, l’editore del volume, Fabio Croce, che ha rimarcato come la presentazione romana, avvenuta l’estate scorsa, del provocatorio pamphlet, non sia stata accompagnata da nessun tipo di scandalo.

“Chi solleva polemiche — ha aggiunto il consigliere regionale dei Verdi, Cucco Petrone — conferma in pieno l’attuale clima di omofobia dilagante”.

E il radicale Michele Capano, intervenuto con Pasquale Quaranta, presidente di “Garcia Lorca” e Gianpaolo Silvestri, responsabile nazionale diritti civili dei Verdi: “Questo è il luogo in cui la carità si svolge veramente, venisse a rendersene conto, don Franco Fedullo, piuttosto che lanciare anatemi”.


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