“Altro che santi, col governo Berlusconi c’è poco da ridere”

  

Piuttosto che fare dell’ironia sui gay, Berlusconi farebbe bene ad occuparsi delle violazioni dei loro diritti” replica il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, alle parole del premier Silvio Berlusconi, che ieri sera, a Bruxelles aveva detto che in Italia i gay sono “santificati”.

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

“Nessun altro capo di governo europeo si permetterebbe una battuta del genere — continua Lo Giudice – e non a caso. Quella del presidente del Consiglio non può considerarsi solo una trascurabile leggerezza, dato che l’Italia politica di Berlusconi è uno dei più reazionari esempi di intolleranza anti-gay che la storia della Repubblica abbia mai vissuto”.

I ministri del governo non perdono occasione per insultare le persone omosessuali: “culattoni” scrive il ministro Mirko Tremaglia su carta intestata del ministero, “finocchi” gli fa eco il collega Roberto Calderoli, “immorali” filosofeggia l’ineffabile Rocco Buttiglione, che si è battuto per eliminare dalla nuova Costituzione europea, fortunatamente senza successo, il divieto di discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

Ma oltre alle parole contano i fatti. L’Italia a differenza di tutti gli altri grandi paesi europei non si è ancora dotata di una legge a favore della parità di diritti delle persone omosessuali e per il riconoscimento e la tutela legale delle coppie dello stesso sesso. L’hanno fatto la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna, che, in attesa del matrimonio gay promosso dal governo Zapatero, riconosce già da anni le unioni civili in molte sue regioni. L’hanno fatto 13 paesi europei.

Viceversa la maggioranza di Berlusconi è riuscita ad approvare la prima legge, nella storia d’Italia, che discrimina espressamente le persone omosessuali.

“Né la destra liberale di Cavour né quella fascista di Mussolini avevano mai introdotto un principio discriminatorio antigay nell’ordinamento italiano — prosegue il presidente Arcigay – l’ha fatto la destra illiberale e postfascista di Berlusconi e Tremaglia, con la legge contro la procreazione medicalmente assistita, che consente l’assistenza medica solo alle coppie di di sesso diverso."

"In questo paese di santi e veline il vicepresidente del Senato, Domenico Fisichella, licenzia il suo assistente perché ha partecipato ad una festa gay, il ministro della Salute Girolamo Sirchia cancella i fondi per la campagna anti-Aids rivolta alla popolazione omosessuale e quello all’Istruzione, Letizia Moratti, inonda le scuole italiane con un opuscoletto secondo cui l’omosessualità non esiste e il preservativo è inutile."

“Caro Berlusconi — conclude Lo Giudice — con Lei al governo per gay e lesbiche c’è veramente poco da ridere. Se ci faranno santi è perché dal 2001 il suo governo sta mettendo a dura prova la nostra pazienza, la santa virtù di Giobbe”.


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