150.000 in piazza tra Roma e Milano

  

ROMA, IL POPOLO DEI PACS SCENDE IN PIAZZA
Corriere.it 15.01.06

A piazza Farnese la manifestazione per le unioni di fatto. Calderoli: «Assurde pretese dei "culattoni"». Casini: «Rispetto per i gay»

Le 5 coppie testimonial di TUTTI IN PACS

Le 5 coppie testimonial di TUTTI IN PACS

ROMA – A Roma e Milano in piazza per i Pacs e la legge 194, due manifestazioni distinte ma che hanno trovato un punto di contatto nella richiesta di salvaguardare la laicità dello Stato. Diverse migliaia di persone (50mila secondo gli organizzatori) al corteo per i Pacs nella capitale, in piazza Farnese, con una folla gremita e sobria. Tanti colori e tante bandiere, da quelle di Rifondazione Comunista a quelle arcobaleno dei gay, ai socialisti liberali radicali, al circolo omosessuale Mario Mieli. Numerosi anche i cartelli: «Pax vobis pacs nobis», «Pacs et bonum» e tanti altri.

A MILANO – Contemporaneamente a Milano il corteo delle donne aperto dallo slogan «Usciamo dal silenzio» (portato tra le altre da Assunta Sarlo, la giornalista di Diario che mesi fa lanciò ‘appello a tutte le donne perchè si mobilitassero a favore della legge sul’aborto) partiva da piazza Duca ‘Aosta, davanti alla Stazione Centrale. Una partecipazione straordinaria: «Siamo 150mila» ha detto Susanna Camusso, segretaria lombarda della Cgil. Per la Questura i partecipanti sono stati più di 50 mila. Un corteo lunghissimo e molto variopinto, con uomini e donne, musica e slogan, da quelli del’Unione Donne Italiane a quelli del’Unione Atei Agnostici Razionalisti. Presenti alla manifestazione il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, le europarlamentari Emma Bonino e Pia Locatelli, il senatore dello Sdi Roberto Biscardini, Ombretta Colli, Milly Moratti e Barbara Pollastrini, coordinatrice nazionale delle donne Ds. Al’arrivo in piazza Duomo, il corteo è stato accolto con una frase di Federico Fellini citata dal’attrice Ottavia Piccolo che coordina gli interventi. «Non voglio dimostrare niente – ha detto – voglio mostrare. Ed è quello che siamo qui a fare oggi». Sul palco un melograno, simbolo della fertilità, e un cartellone con la scritta «Siamo uscite dal silenzio».

NO AL MATRIMONIO – A Roma un palco ha accolto le voci di quanti «hanno a cuore la laicità della Repubblica», secondo il volere degli organizzatori; si è parlato di coppie e dei loro amori, di libertà di autodeterminazione delle donne, di libertà di religione nella separazione fra stato e chiesa. Momento clou, la celebrazione dei pacs dove rappresentanti politici (fra i quali ‘europarlamentare Ds, Pasqualina Napoletano) hanno sottoscritto simbolicamente ‘unione con i propri partner. Ad officiare la cerimonia, il magistrato della Cassazione Giovanni Palombarini, presenza che ha sollevato polemiche anche da parte del ministro della Giustizia Roberto Castelli. In chiusura, collegamento via radio con la manifestazione di Milano.

CAPEZZONE: OPA VATICANA – Nel corteo romano ‘era anche Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani. «No al’Opa vaticana sulla società e la politica italiane» ha detto. «’è una scalata in corso da parte di Joseph Ratzinger e di Camillo Ruini – spiega Capezzone – che puntano sulla tendenza alla genuflessione delle forze politiche. A loro dico che le uniche cose provocatorie di oggi sono il fatto che vi siano italiani privati di alcuni diritti civili e che proseguano le indebite ingerenze vaticane». Capezzone ha poi indicato tre obiettivi per le unioni civili: «occorre una forma di registrazione; che sia garantita una serie di diritti, per esempio quelli dei pacs francesi; che questi diritti abbiano una garanzia pubblicistica, non solo contrattuale e privatistica».

BONINO: PAPA FARMACISTA – Emma Bonino, alla manifestazione in difesa della 194 («È una manifestazione enorme, gioiosa e determinata» ha detto), ha parlato della proposta di legge che la Rosa nel Pugno presenterà la settimana prossima per chiedere una serie di modifiche alla legge. «È un atto di chiarezza» ha detto, per correggere «storture e limiti» della legge. «È incredibile – ha proseguito Emma Bonino – che sia di nuovo necessario dopo 30 anni scendere in piazza per difendere una delle poche leggi che in Italia hanno funzionato». La delegazione della Rosa nel Pugno portava uno striscione con la scritta «Basta molestie clericali». «Dopo il presidente operaio – ha detto ‘europarlamentare radicale -, un Papa farmacista».

PALOMBARINI: LAICIT’ A RISCHIO – «Negli ultimi tempi la laicità dello Stato è messa in discussione nel nostro paese» ha detto, accolto da «bravo, bravo», il giudice Giovanni Palombarini di Magistratura Democratica, dal palco di piazza Farnese. Palombarini ha sottolineato che per le unioni di fatto, «’è la necessità del riconoscimento di una tutela giuridica. La prossima legislatura dovrà provvedere a colmare questa lacuna».

GRILLINI: DIO CI VUOLE BENE – «Vedo tutti estremamente felici per una grande e riuscita manifestazione, ‘è anche una bella giornata di sole, il che significa che Dio ci vuole bene». È il commento del presidente onorario del’Arcigay e deputato Ds Franco Grillini, presente alla manifestazione di Roma. Grillini ha sottolineato che ‘iniziativa «non ha nulla di folkloristico, è invece la manifestazione più sobria che ho visto negli ultimi anni».

CASINI: SIAMO PREOCCUPATI – Arrivano anche i primi commenti dal centrodestra. Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, a Torino per ‘avvio della campagna elettorale del’Udc: «Prodi dice di essere amareggiato? Noi siamo preoccupati. In tema di famiglia, la politica del centro sinistra la fa ‘Arcigay, non Romano Prodi». «Per me – ha concluso – la famiglia resta quel luogo dove ‘è almeno un uomo e una donna, non riesco a parificarne di altro tipo».

CALDEROLI: ASSURDE PRETESE DEI «CULATTONI» – «Queste manifestazioni hanno veramente nauseato – sostiene il ministro per le Riforme, il leghista Roberto Calderoli -. La famiglia è una cosa seria. Pacs e porcherie varie hanno come base ‘arido sesso e queste assurde pretese di privilegi da parte dei "culattoni", per dirla alla Tremaglia, sono fuori luogo e nauseanti». Critico Pier Ferdinando Casini: «A me non piacciono queste espressioni, io non esprimo preferenze in ordine alle opzioni sessuali delle persone, le rispetto tutte» ha detto il presidente della Camera. Una risposta indiretta alle parole di Calderoli è arrivata anche da Alessandro Cecchi Paone: «Il ministro Tremaglia che ha scritto "culattone" sulla carta intestata di un ministero della Repubblica italiana dovrebbe vergognarsi». «Uno stato laico è uno stato libero che rispetta i gusti e il pensiero di ognuno. Uno stato non laico è uno stato ipocrita e non liberale» ha aggiunto Cecchi Paone dal palco di piazza Farnese.


DA ROMA SEGNALI DI PACS
Il Manifesto 15.01.06
di GIANNI ROSSI BARILLI

«Un peccato ‘abbiamo fatto: scegliere una piazza troppo piccola». Scherza così dal palco il segretario nazionale di Arcigay Aurelio Mancuso, soddisfattissimo, mentre informa migliaia di persone stipate come sardine che sono moltissimi quelli che non sono riusciti a entrare in piazza Farnese.

«Cè gente dappertutto. Le vie qui intorno sono completamente intasate. Siamo tantissimi». Qualcuno poi dirà «siamo cinquantamila», ma al di là delle cifre (di molto superiori alle aspettative della vigilia) sono il calore e ‘entusiasmo della gente in piazza a sorprendere. E la capacità di farli crescere con parole emozionanti e allo stesso tempo intelligenti di tutte le persone che si avvicendano sul palco, in una manifestazione che è soprattutto parlata. Perché le cose da dire sono molte e gli argomenti convincenti. Sarà forse, come ricorderà poi nel suo intervento il diessino Nicola Zingaretti, capogruppo del Pse al parlamento europeo, perché la verità è rivoluzionaria.

E liberatoria anche, dopo il profluvio di offese gratuite e sciocchezze integrali pronunciate sulla manifestazione e sui suoi contenuti da parte delle gerarchle eclesiastiche e dei politici fedeli al Vaticano.

Scatenatissimo e trascinatore il conduttore del’happening, un Alessandro Cecchi Paone che, messo da parte ‘aplomb del’affidabile conduttore televisivo, si rivela un mattatore di pri’ordine, distribuendo le parti agli ospiti con gran senso del ritmo e non tralasciando di dire la sua a più riprese.

«Siamo qui – dice per esempio introducendo la kermesse – per dire tutti insieme non vi permettete mai più di giudicare le nostre vite. Siamo qui perché la legge che chiediamo non ‘ha fatta il centrosinistra e meno che mai il centrodestra. Ora la pretendiamo». Poco dopo spiegherà che «la battaglia per i diritti civili si vince solo nel’accordo tra il movimento glbt e quello delle donne. Il declino del’Italia non è solo un problema di soldi, ma un fatto di libertà e civiltà. Dovrebbe capirlo anche la Confindustria, se vuole fare ripartire il paese». Poi promette; «Non faremo sconti a nessuno». E lui per primo in effetti non ne fa. citando per nome e cognome i ministri e personaggi politici «volgari» che sostengono «che noi siamo volgari», accompa-gnando le citazioni con rotondi e poco concilianti aggettivi In sintesi: «Si ver-gognino».

E si vergogni pure «chi parla di folklore a proposito di una manifestazione composta e seria come la nostra» (cioè Romano Prodi), come afferma accalorandosi Alessandro Zan. responsabile della campagna per il Pacs per Arcigay. «Non si può dire – prosegue -che il Pacs può attendere e che il paese ha esigenze più importanti, perché equivale a sostenere che è giusto che d siano in Italia milioni di cittadini di serie b». Durissimo anche Aurelio Mancuso contro «gli sciacalli che hanno cercato di strumentalizzare la manifestazione». Ai quali assicura: «Non torneremo nelle catacombe».

Poi tocca al giudice Palombarini, criticatissimo da chi non è venuto in piazza e osannato da chi ‘è, che con la pacatezza del’uomo di giustizia (e non solo in senso tecnico) spiega che «alla difesa dei diritti non si può abdicare», sottolineando quanto sia importante che «si tengano» gli eventi straordinari in corso a Roma e Milano. «Le discriminazioni – aggiunge – vanno superate. E ‘ordinamento non può fase fìnta di niente. Si tratta di normative che molti altri paesi europei già hanno senza che ne venga sminuita ‘importanza del matrimonio. Si dice che il Pacs sarebbe una legge solo per gli omosessuali e non è vero. Ma se anche così fosse, sarebbe la dimostrazione che di questa legge ‘è bisogno». Infine, bacchettando con parere competente quelli che si trincerano dietro la protezione della famiglia tradizionale sanata dalla carta costituzionale, dichiara che il Pacs «non trova alcun ostacolo nel’articolo 29 della costituzione. Anzi». Il culmine emotivo si raggiunge quando salgono sul palco le coppie di esponenti politici che hanno accettato di fare da testimonial, «pacsandosi» in piazza. Nessuna cerimonia simulata, solo discorsi e pubbliche dichiarazioni ‘amore. ‘europarlamentare ds Pasqualina Napoletano e il suo compagno Andrea Amato, insieme da 15 anni, sono i primi. E Amato, «da cattoli-co», vuole esprimere tutto il suo dissenso «dalla pretesa delle gerarchie cattoliche di imporre a tutti la propria visione. Questo è trasformare il peccato in reato, e noi non lo possiamo accettare».

Anna Paola Concia, presidente del’agenzia dello sport della regione Lazio, si presenta con la sua compagna Luisella, regista, e chiarisce perché ha trovato il coraggio di mettere letteralmente in piazza la propria vita privata; «Voglio ricordare a tutti i politici italiani che i diritti degli omosessuali non tolgono niente a nessuno ma aggiungono civiltà. E mi auguro che il 9 aprile ‘Italia possa recuperare la speranza di tornare un paese civile». Non solo per se stesse ma soprattutto per tutte le altre famiglie non riconosciute hanno deciso di fare il Pacs anche Agata Ruscica, portavoce della Presidenza della provincia di Siracusa. e Angela Barbagallo, giornalista; «Siamo famiglia da 23 anni e noi il nostro amore ce lo siamo preso. Ora vogliamo che tutti possano prenderselo». Il freddo polare non impedisce che ‘atmosfera rimanga caldissima, almeno fino a quando si realizza il collegamento audio, garantito da Radio Popolare, con la manifestazione in difesa della legge 194 e della libertà femminile in corso a Milano. Per introdurlo prende il microfono ‘attrice Lella Costa e ribadisce che quello ad abortire è un diritto che nessuna donna prende alla leggera. Quanto al Pacs, «è una cosa molto seria. Questo paese dovrebbe essere grato e ammirato per il coraggio e la moralità di chi è qui oggi». La piazza risponde con u’ovazione.

Acclamatissimi pure Franco Grillini e Titti de Simone, deputati del movimento glbt e firmatari della proposta di legge sui Pacs. Il primo ricorda al’assente Prodi che «questa legge è un valore aggiunto per ‘Unione e ci permetterà di vincere le elezioni il 9 aprile», mentre la seconda va a testa bassa contro il Vaticano; «Papa Ratzinger, giù le mani dai nostri corpi e dai nostri sentimenti. Il nostro amore è il mogliore antidoto contro la violenza che impesta questo mondo. Oggi abbiamo vinto perché abbiamo dimostrato che questo paese vuole andare avanti». La maratona oratoria prosegue ancora dopo che è calato il buio, con numerosi rappresentanti delle associazioni gibt e con il saluto finale di esponenti politici solidali; Alfonso Pecoraro Scanio, Enrico Boselli, Daniele Capezzone, Nicola Zingaretti, Benedetto della Vedova (contestato perché sta con il centrodestra ma soccorso da Cecchi Paone che sgrida il pubblico fischiante), Patrizia Sentinelli, Ivan Scalfarotto. E Katia Bellillo, che conclude cori una felice battuta; «Ringrazio ‘ufficio stampa del Vaticano che ha contribuito alla riuscita detta manifestazione e ci ha fatto uscire dalle case». Guai a mettere il bavaglio alle voci ‘Oltretevere


PACS DAY: A ROMA UNA FESTA PER LA LAICIT’ E I DIRITTI CIVILI
‘Unità 14.01.06
di Luigina ‘Emilio

Bandiere che si agitano a suon di musica, clima festoso, perché questa non è una manifestazione di folklore, non è carnevale, è ora che i nostri diritti vengono riconosciuti, dice Giovanni lo Russo, una delle tante persone che affollano piazza Farnese. Davanti l’ambasciata di Francia, tantissima gente ha testimoniato per il si ai Pacs (patti civili di solidarietà), per avere una legge che regoli le unioni tra le coppie di fatto, i gay e le lesbiche. E c’erano proprio tutti, accanto a nomi noti della politica e dello spettacolo persone comuni che chiedono solo di poter amare liberamente.
Libero amore in libero Stato, tutti in Pacs, questo lo slogan chiave della manifestazione promossa da numerose organizzazioni tra cui Arcigay e ArciLesbica: «Solo la destra italiana, a differenza di molti partiti conservatori europei, non vuole affrontare un tema come il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. Si continua a confondere il matrimonio con i Pacs, perché dovendo far sponda alla posizione della gerarchia cattolica, si dimentica che esistono milioni di persone, etero ed omo che in questo paese non hanno alcuna dignità sociale». Con questo intervento, Alessandro Zan, responsabile nazionale campagna Pacs, ha introdotto il momento più atteso del Pacs day la cerimonia che ha simbolicamente unito cinque coppie formate da etero, omosessuali e lesbiche.

A presiedere l’atto che registra un’unione civile tra persone etero e omosessuali, simboleggiando quella che sarà la proposta scritta nel programma dell’unione, il giudice della Cassazione Giovanni Palombarini: «questa è una manifestazione che ha l’intenzione di difendere i diritti e la laicità dello stato che ultimamente più di una volta è stato messo in discussione. Si tratta di diritti che riguardano persone che per la legge attuale sono estranee. Della legge c’è bisogno perché l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa e perché rispetto alla libertà e ai diritti non si può abdicare».

Tra le coppie che hanno ufficializzato la propria unione Pasqualina Napoletano, parlamentare europeo dei DS e il suo compagno Andrea Amato presidente per l’istituto Mediterraneo: «quindici Paesi dell’Unione Europea hanno già una regolamentazione e ogni anno il Parlamento europeo non smette di sollecitare i paesi a legiferare sulle coppie di fatto. I Pacs non sono solo per i gay e per le lesbiche». All’annunciata cerimonia erano presenti anche Paola Concia, presidente dell’Agensport e la sua compagna Luisella. Luca Dallorto, assessore all’ambiente del comune di Genova con la compagna, la regista Cristina Morelli,capogruppo dei verdi nella regione Liguria che dice «il primo valore è quello dell’amore, perché dobbiamo essere discriminati perché amiamo?». ‘era anche Agata Ruscica, portavoce del presidente della Provincia di Siracusa, con la compagna Angela Barbagallo (conviventi da 23 anni): «Noi l’amore ce lo siamo preso 23 anni fa come il diritto di avere una famiglia ora vogliamo il Pacs». Alfredo Capuano, capogruppo Ds al Municipio X di Roma, e il suo compagno Claudio Saliola, studente universitario.

Un urlo alla fine delle cerimonia agita la folla, una delle tante voci scese in piazza a chiedere diritti: «Noi vogliamo riappropriarci del concetto di libertà, dell’esigenza di uscire dall’idea di non essere nessuno». E l’attenzione si sposta anche sulla presenza della provocatoria drag queen Vladimir Luxuria che nel suo bianco abito da sposa ha espresso la propria idea sui Pacs: «Stasera ‘Italia è finalmente entrata in Europa. ‘Europa non è solo economia ma anche diritti civili ed è composta da persone che riflettono. ‘amore tra persone omosessuali – ha concluso – non deve essere vissuto come un senso di colpa ma come uno stato».


Nel capoluogo lombardo sfilano in 100mila. Alla testa del corteo uno striscione blu:’Siamo uscite dal silenzi’

Lancio ‘agenzia Adnkronos – 14.01.06

Due città, due iniziative, un unico obiettivo: la difesa dei diritti. Roma e Milano oggi scendono in piazza a sostegno delle unioni di fatto e della legge 194 con due manifestazioni, oggetto di scontro politico nei giorni scorsi. Quella sui Pacs, soprattutto, è stata terreno di divisioni e polemiche nel’Unione. La vigilia è stata inoltre segnata da un nuovo intervento di papa Ratzinger che ha rimarcato ancora una volta la posizione della Chiesa su aborto e unioni omossessuali.

A Milano in 100mila (ma per la polizia sono 50mila), in gran parte donne, stanno sfilando per le vie della città in difesa della legge 194. Alla testa del corteo campeggia lo striscione blu’Siamo uscite dal silenzi’, lo slogan che dà il nome alla manifestazione. Tante le bandiere dei partiti e dei sindacati che spuntano dal serpentone. A piazza Duomo, intanto, ‘ stato attivato il collegamento telefonico con ‘attrice Lella Costa, che da Roma partecipa alla manifestazione a sostegno dei Pacs.

Su entrambe le questioni è intervenuto il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. ‘affondo, Casini ‘ha riservato alle coppie di fatto. Premesso il’rispetto personal’ per i gay, il leader del’Udc ha bollato il corteo di Roma come’una manifestazione da avanspettacolo, non una cosa seri’. Poi ‘attacco al’Unione.’Prodi si dice amareggiato, ma la politica sui Pacs e sulla famiglia per il centrosinistra la fa ‘Arcigay non Romano Prod’. Per Casini la famiglia non può essere che una:’Per famiglia, intendo ancora che ci sia almeno un uomo e una donna, e mi scuso per questo atto di bigottismo, ma rivendico ‘idea che la famiglia sia una cosa diversa da certi tentativi di avanspettacolarizzazion’.

Quanto alla commissione di indagine sulla 194 è’una commissione di cui le donne italiane sono destinatarie in positivo – sostiene -. Dunque, la mistificazione di chi dice che è u’invadenza della loro sfera privata è da respingere al mittent’.’Nella commissione ‘inchiesta – ricorda il presidente della Camera – ‘Udc non chiede una nuova legge ma di capire quali parti di quella legge sono inapplicate. E io ritengo che le donne italiane siano le destinatarie in positivo di quella commissione perché se emergerà che una parte della legge 194 non è attuata correttamente, cioè la parte che riguarda la tutela del’accoglienza, della maternità e della vita, sarà un aiuto alle donne italiane e non u’invadenza della loro sfera privat’.

Sul’altra sponda del fiume, tra gli altri, il presidente dello Sdi, Enrico Boselli, che lamenta come ‘Italia sui Pacs sia’distante dai grandi Paesi democratici dove importanti leader politici e di governo hanno mandato le proprie congratulazioni alle nozze gay del famoso cantante Elton John con David Furnis’. Tra questi,’Bill Clinton che ha inviato un videomessaggio nel quale dice’se vi fossero più persone come Elton, il mondo sarebbe un posto miglior’ o il primo ministro Tony Blair che ha scritto’auguro ogni bene a lui e a David, come a tutte le persone che esercitano i loro diritti in base alla legge sui patti civil”.

Poi la constatazione, e’mi dispiace dirl’, che’le affermazioni di papa Ratzinger rivelano un clima da controriforma che sta investendo la Chiesa cattolic’. Boselli sottolinea che’quello che desta maggiore sorpresa sono le argomentazioni contro la pillola abortiv’ e cita ‘Osservatore roman’ in cui il divieto di introdurre la RU486 si giustifica con il fatto che trattandosi di un farmaco sminuisce la gravità del’aborto.’Questo significa – conclude – che si ritiene peggiore ‘intervento farmacologico, meno traumatico per le donne, che un intervento chirurgico. Vedo un pericolo oscurantista che si affaccia in una Chiesa che rompe con la modernità e rifiuta il progresso della medicin’.

‘Altro che Unipol, Ratzinger e Ruini stanno facendo u’opa, una scalata sulla societ’ e la politica italiana a cui diciamo n’. Lo ha detto il segretario dei Radicali, Daniele Capezzone, nel corso della manifestazione’Tutti in Pac’ indetta oggi a piazza Farnese.’Se ” qualcosa di provocatorio -ha continuato Capezzone- ‘ da una parte la loro ingerenza e dal’altra il fatto che ci siano milioni di uomini e donne omosessuali ed eterosessuali privati dei loro diritt’.

Un rito annunciato ma non celebrato: in piazza Farnese il magistrato di Cassazione Giovanni Palombarini ‘ intervenuto dal palco alla manifestazione’Tutti in Pac’, ma non ha officiato simbolicamente le unioni di fatto come invece era stato annunciato dagli organizzatori. Un gesto’censurat’ preventivamente non solo dal ministro della Giustizia Roberto Castelli, ma anche dal vicepresidente del Csm Virginio Rognoni, che al magistrato aveva chiesto’maggiore sobriet’ e misur’.

Da ques’assunto deriva anche’la solidariet’ a coloro che sono a Milano per la libert’ e ‘autodeterminazione delle donne.
Tutto si tiene. Il principio di laicit’ dello Stato -ha commentato Palombarini- da qualche tempo nel nostro Paese ‘ messo in discussion’.


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