La svolta pugliese

  

PUGLIA. METTE TUTTI ‘ACCORDO IL TESTO APPROVATO IN GIUNTA
Ora necessario tutelare le unioni civili a livello nazionale

da "Il Corriere del Mezzogiorno" di giovedì 9 febbraio 2006 di Ro. Tra.

Nichi Vendola

Nichi Vendola

BARI — Sembra mettere tutti ‘accordo la nuova legge di riforma dei servizi sociali.

Quello che il presidente Vendola ha definito lunedì «il punto più avanzato di ripensamento del welfare » comincia adesso a confrontarsi con la società civile, incassando per lo più giudizi favorevoli, fatta la tara della ancora scarsa conoscenza del testo.

‘è di più: la prevista estensione alle unioni di fatto degli interventi e dei servizi destinati alla famiglia sollecita in alcuni una riflessione sul’opportunità che anche la normativa nazionale prenda atto di mutazioni sociali ormai consolidate, e vi si adegui senza troppe concessioni alle ideologie.

Così la pensa Filiberto Palumbo, avvocato e presidente della Camera Penale di Bari, cui «la Regione Puglia appare al’avanguardia nella risoluzione di un problema che riguarda la società nel suo complesso, senza distinzioni di carattere politico » .

‘altronde, la giurisprudenza – civile, penale – riconosce ormai da tempo ‘esistenza di unioni non certificate, «sarebbe opportuno che il legislatore ne prendesse atto, garantendo tutela ai soggetti più deboli e ridimensionando il potere dei più forti» . Su posizioni sostanzialmente analoghe un altro frequentatore delle aule di giustizia, ‘avvocato Francesco Maria Colonna: anche lui ritiene che le coppie di fatto vadano tutelate in ogni caso, «indipendentemente dal sesso dei soggetti che le compongono» . E anche lui ritiene che si possa fare di più, sullo scacchiere nazionale, per adeguare la normativa alle reali esigenze della società. Pensa, per esempio, alla legislazione in tema di affidamento e adozione, « cui possono accedere soltanto coppie sposate da almeno tre anni. Non si vede perché, a parità di requisiti, non possano esservi ammesse persone conviventi » . Andando oltre, dunque, Colonna si augura che una legge regionale come questa possa « fare da spro ne al legislatore nazionale per un ripensamento del’intero diritto di famiglia » . Se poi si è convinti, come Alessandro Laterza, che esista una famiglia in ogni forma di unione, « è sufficiente prendere atto delle pratiche sociali e affettive diffuse e riconoscibili e garantire tutela a tutte » , anche se non corredate da certificazioni giuridiche o religiose.

A proposito delle tante polemiche che hanno preceduto ‘approvazione del testo, poi, Rosina Basso Lobello – preside del’istituto Preziosissimo Sangue – pensa che si sia trattato di un maiuscolo equivoco: « Def inire in linea di principio cosa debba intendersi per famiglia non rientra fra le prerogative della Regione. Questa è una legge sui servizi alla persona, non sulla famiglia » . Ecco perché, da cattolica impegnata, Rosina Basso è molto soddisfatta della « mediazione offerta dal presidente Vendola » , del quale ha apprezzato in questa occasione sopra ogni altra cosa « ‘onestà intellettuale »

‘altronde, a spegnere ogni deriva polemica, concorre la considerazione che « sul terreno dei diritti di cittadinanza, la comunità cristiana non può immaginare alcun tipo di discriminazione nei confronti di qualsivoglia persona »

‘ molto contento anche Enrico Fusco, avvocato e consigliere comunale, attivista del’Arcigay, che considera la legge Gentile « rivoluzionaria » , non soltanto perché « riconosce diritti civili a soggetti che finora ne venivano esclusi » , ma anche perché rappresenta « un sistema di servizi sociali complesso e integrato » . Non conosce il testo della legge ‘avvocato Lucio Miranda, foggiano, che preferisce quindi non entrare nel dettaglio. A proposito delle coppie di fatto, però, qualche dubbio ce ‘ha, relativo soprattutto alle difficoltà di attuazione della legge. « Come si farà, per esempio, a verificare la stabilità dei rapporti? » , si chiede il presidente del’associazione Agorà, che considera la « famiglia intesa in senso tradizionale un fondamento della società anche da un punto di vista organizzativo » . Per Vendola è « il punto più avanzato di ripensamento dello stato sociale » Palumbo, presidente della Camera Penale: « La Puglia appare al’avanguardia »


COPPIE DI FATTO, VENDOLA LA SPUNTA
Grazie a un compromesso la regione Puglia vara la legge che estende diritti e servizi anche alle coppie non sposate, gay compresi. Il governatore: "Non abbiamo minato la famiglia"

Da "il manifesto" di martedì 7 febbraio 2006 di ANTONIO MASSARI BARI

Unioni solidaristiche". Una formula ampia, che in teoria può sottendere ogni relazione, anche la coppia di fatto: eterosessuale, lesbica oppure omosessuale. E non solo: anche le unioni parentali più disparate. Per questo, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, non si può negare che "si tratta del disegno di legge sul welfare più avanzato in Italia", come spiega il presidente pugliese Nichi Vendola, uscendo da una riunione lunga circa tre ore. La Puglia estende i servizi sociali ben oltre la famiglia tradizionale. E questo è un dato di fatto. Ma cancella dal testo di legge sia il plurale, "famiglie", sul quale la Margherita ‘era impuntata irrevocabilmente, sia i "nuclei di affettività". Il presidente più "radicale" ‘Italia ieri ha dato prova di grandi abilità "riformiste": aveva giurato che il ddl sarebbe stato varato il 6 febbraio e ha mantenuto la promessa. Non è stato facile. Gli attacchi del centrodestra e della Conferenza episcopale pugliese hanno fatto tremare gli assessori centristi: mentre la riunione è in corso il segretario regionale della Margherita, Gero Grassi, passeggia nervoso incollato a un cellulare rovente: da Roma giungono messaggi in continuazione. Lui sembra saldo sulla posizione: "Il ddl passerà". Nello stesso istante, mentre la giunta sta ancora trattando, ‘Udeur regionale dirama un ultimatum chiarissimo: "Siamo contrari a qualunque forma di sostegno che non riguardi le famiglie costituzionalmente riconosciute: da qui la decisione di non votare un provvedimento che va contro il nostro modo di intendere la vita e la famiglia". La bordata arriva alle sette del pomeriggio. La giunta, mentre discute, deve sopportare anche questo scossone. Finché una porta si apre: il ddl è stato approvato al’unanimità.

"Ci siamo confrontati", dice Vendola, "soprattutto con i rilievi che provenivano dal mondo cattolico, preoccupato di mettere al riparo la famiglia di diritto. Ma non avevamo alcuna intenzione di minarla. ‘altronde non stavamo discutendo del diritto di famiglia, ma dei servizi sociali, dei diritti di cittadinanza. Tuttavia abbiamo accolto questi suggerimenti. Oggi abbiamo un testo che parla della famiglia, che viene accompagnata da questa rete di servizi e tutele, e parla anche di quei nuclei di persone che sono legate da vincoli di parentela, da vincoli di adozione, da unioni solidaristiche".

Se sarà approvato in consiglio regionale, quindi, i servizi sociali, in Puglia, potranno essere estesi anche alle "unioni" che non si riconoscono nel matrimonio. Purché il vincolo sia caratterizzato dalla "solidarietà". ‘ questa la parola magica. ‘ al tempo stesso un ingresso e una via ‘uscita, da qualsiasi lato la si voglia guardare: da un lato, un cavallo di Troia nel quale infilare anche le coppie di fatto, di qualsiasi genere; dal’altro, lo scudo dietro il quale i centristi della maggioranza possono schermirsi dagli attacchi. ‘ in ques’idea – ‘unione solidaristica – che la bagarre scoppiata in seno a Udeur e Margherita ‘è acquietata. Ma quando al’assessore del’Udeur, Massimo Ostillio, chiediamo se una coppia di fatto rappresenti una "unione solidaristica", lui preferisce non rispondere. Al massimo dice che bisogna interpretare.

E questo è il punto: ieri la Puglia del presidente Vendola ha finalmente aperto un grande varco. Nelle condizioni che le erano concesse, considerata ‘ipocrisia del linguaggio politico corrente, ipocrisia potenziata dal clima elettorale. E allora: quanto hanno pesato i vertici nazionali dei partiti e Romano Prodi? Il segretario regionale della Margherita, Gero Grassi, dice che "Prodi non ‘è fatto sentire" e che, semmai, "hanno pesato i vertici di quei partiti di centrodestra che hanno criticato ‘ impianto di legge, senza averlo letto e capito: Prodi ha un programma di governo che è quello del centrosinistra, nel quale ci riconosciamo tutti". Deve essere, appunto, il programma della "solidarietà": è questo il limite lessicale. Nonostante ciò, la Puglia è riuscita a estendere significativamente ‘alveo dei diritti di cittadinanza. Anche alle coppie di fatto. E questo è il bicchiere mezzo pieno. Ma fintanto che bisognerà interpretare, come ci dice ‘assessore del’Udeur, ci tocca guardare anche il bicchiere mezzo vuoto: qualsiasi persona non sposata, per accedere a questi diritti, dovrà dimostrare di aver scelto il proprio partner per solidarietà. E non per pura libertà.


  •