PACS, botta e risposta Prodi – associazioni gay

  

ROMA – Romano Prodi inaugura la raccolta fondi per le elezioni. E sulla strada del tir giallo, scelto per la campagna elettorale nelle piazze ‘Italia, torna ‘ostacolo delle coppie di fatto. Quando il Professore prende la parola nella sua Bologna, un gruppo di ragazzi di Arcigay e Arcilesbica tira fuori i cartelli preparati a casa: "I Pacs erano chiari", "Meno Vaticano più Pacs", "Non siamo più i tuoi prodi".

Bologna

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Una piccola contestazione al programma del’Unione, secondo gli omosessuali troppo debole sulla tutela delle coppie di fatto perché non prevede i Pacs, i patti civili di solidarietà, ma una formula più vaga. Il Professore si difende: "Nel programma è scritta la parola diritti". A distanza lo difende anche Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario del’Arcigay: "A settembre mi scrisse una lettera in cui diceva che i Pacs saranno fatti. Mi fido di lui". Mentre Vladimir Luxuria, transgender candidata per Rifondazione comunista, avverte: "Senza un impegno preciso prima delle elezioni si rischia una forte astensione tra gli omosessuali".

PRODI – Parlava in Piazza Nettuno, Romano Prodi. Quando quei ragazzi hanno tirato su i loro cartelli ha prima risposto dal palco: "Il programma è stato chiuso con un accordo serio". Poi è sceso in piazza e si è avvicinato al gruppetto. "Non vogliamo inciuci ma diritti – gli ha detto uno dei manifestanti – e cioè poter assistere i nostri compagni in ospedale. Questo non ‘è scritto". "Niente inciuci – ha risposto Prodi – nel programma ‘è scritto diritti". "Ma non ‘è un istituto giuridico vero" ha ribattuto ancora il ragazzo. "Nel programma è scritta la parola diritti" ha chiuso il Professore prima di salutare e andar via. Un botta e risposta che non è solo una disputa sui termini da usare. Il programma dice che ‘Unione "proporrà il riconoscimento giuridico dei diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto". La parola diritti ‘è, come dice Prodi. Ma il programma non spiega se si parla anche di quelli pubblicistici come la reversibilità della pensione. Né dice come verranno tutelati: se con i Pacs oppure con contratti privati, la formula preferita dalla Margherita perché più lontana dal matrimonio.

NO A CONTESTAZIONI – Grillini – che ieri era a Roma dove ‘Arcigay ha manifestato sotto la sede del’Unione – solidarizza con Prodi ma anche con i manifestanti di Bologna: "Non parlerei di contestazione ma di sollecitazione che non va sottovalutata perché è il segno del malcontento che ‘è nel mondo omosessuale". Se invece la protesta dovesse salire di tono, le cose cambierebbero: "Non dobbiamo contestare Prodi ma Berlusconi, perché il centrodestra è omofobico e con loro altro che Pacs". Per questo Grillini chiede di premere perché il programma venga modificato ma "senza esagerare". "Anche se il testo dovesse rimanere così co’è – spiega – io mi fiderei della parola di Prodi che a settembre mi disse che i Pacs si faranno. Certo, vorremmo sentirlo dire pure da Rutelli".

RISCHIO ASTENSIONE? – Strategia condivisa da Luxuria: "Prima pensiamo a sconfiggere Berlusconi – dice – perché almeno con ‘Unione abbiamo una possibilità di dialogo". Ma la candidata di Rifondazione è più determinata nel chiedere che i Pacs siano inseriti subito nel programma: "Dovremmo ottenerlo con la forza del ragionamento e della persuasione. Senza contestare ma con decisione". Ed è a questo punto che parla del rischio astensione: "Eravamo tutti pronti a festeggiare il programma del’Unione e invece la delusione è parecchia: non vorrei che tanti gay decidessero di non andare a votare. Potrebbe essere decisivo".


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