Riccione: no al registro delle unioni civili

  

Ancora una volta il Consiglio Comunale di Riccione ha perso l’occasione di mettere in pratica la tanto sbandierata capacità di accoglienza e di progresso sociale. Giovedì sera infatti ha bocciato, ad ampia maggioranza, la proposta di istituire un registro delle unioni civili. La sconfitta della proposta, che come Arcigay sostenevamo, ha più di una lettura. E’ la sconfitta dell’accoglienza, è la sconfitta del rispetto. Ma è anche la sconfitta della politica, perché è una proposta sulla quale lavoriamo da oltre un anno, e sulla quale c’era il parere legale favorevole.

Oltre a noi sicuramente saranno rimaste deluse anche molte coppie di fatto eterosessuali e le persone che , per la seconda volta, gremivano il pubblico del Consiglio Comunale.

L’argomento era già stato affrontato due settimane fa, ma con l’abbandono dell’aula consiliare è stato possibile rimandare la discussione, al prezzo di uno spettacolo indecoroso per le istituzioni. Ci siamo perfino sentiti, ieri sera, rivolgere accuse di eccessiva durezza nei comunicati dove abbiamo denunciato quella ritirata. Crediamo che i fatti si esprimano da soli, e che i sensi di colpa di quella fuga non dovrebbero essere scaricati su di noi. Ciò che avevamo previsto, cioè la bocciatura grazie all’opposizione, si è realizzata.

Il registro non si farà, non adesso almeno. Per stabilirne la necessità il Consiglio ha approvato l’istituzione di un Osservatorio che esamini la questione da un punto di vista sociale, e misuri l’entità delle richieste e delle difficoltà dei cittadini che formano coppie non ufficializzate.

Siamo molto scettici sull’efficacia di questo strumento, specialmente per la forma precisa che prenderà. Sappiamo tutti come sia facile giocare coi numeri, e ci auguriamo che l’Osservatorio non sarà un pretesto per affossare i Registri. Confidiamo nell’Assessore alle Politiche sociali affinché possiamo partecipare attivamente all’attuazione di questo provvedimento. Diamo la nostra disponibilità a raccogliere direttamente i dati anche anonimamente. Oltre alle statistiche è importante dare dei segni istituzionali, per l’alto valore pedagogico che possono avere sulla società civile per combattere l’omofobia ancora presente. Vedasi gli atti vandalici contro la sede dell’Arcigay.

Ora Riccione non è un posto dove un omosessuale possa sentirsi pienamente a suo agio, e non sono da escludere ripercussioni a livello turistico. Le persone vanno in vacanza dove si sentono accolte e rispettate, non dove sono viste come un “problema”, e lo stesso vale per gay, lesbiche e transessuali. E’ opportuno che il Comune faccia qualcosa di concreto per contrastare questa nuova immagine di sé, sviluppando delle politiche di accoglienza anche del turismo omosessuale. Un primo passo sarebbe ripristinare rapidamente la nostra sede, vittima di ripetute vigliacche aggressioni, e aumentarne la sicurezza. In secondo luogo siamo disponibili a collaborare a un centro di assistenza e ascolto del turismo omosessuale, per esempio sotto forma di un “telefono amico” appoggiato e finanziato dal Comune. E’ necessario che Riccione non si ammanti dell’immagine di città che respinge il turismo gay e lesbico, perché aggiungerebbe all’impoverimento sociale l’impoverimento di chi sul turismo ci vive. E l’estate è dietro l’angolo.

Il Sindaco Imola si è apertamente detto favorevole all’eventuale riconoscimento delle tutele delle coppie di fatto, e favorevole a una soluzione di ampio respiro. Soluzione che non deve essere strettamente privatistica perché, per usare le sue parole, “non mi convince che una categoria di persone per vivere debba girare con gli avvocati.” Di fatto, questa è la linea della proposta dei PaCS portata avanti a livello nazionale da buona parte dell’Unione. Per Imola l’Osservatorio dovrebbe essere un passo preliminare all’accettazione dei Registri, e noi lo auspichiamo e spingeremo in quella direzione.

Ribadiamo che guarderemo con molta attenzione alla forma che prenderà l’Osservatorio, e ne sorveglieremo il funzionamento. Inoltre la questione dei Registri per noi, come per il Sindaco stando alle sue dichiarazioni, è ancora aperta e centrale.


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