Socci dà voce alle gerarchie cattoliche omofobe

  
Antonio Socci

Antonio Socci

Le affermazioni contenute nella lettera aperta di Antonio Socci, rivolta al ministro Rosy Bindi, pubblicata su Libero, è il solito armamentario razzista ed omofobico infarcito di affermazioni offensive e discriminatorie.

Il giornalista, come molti altri cattolici integralisti, dà voce alla nuova politica della gerarchia cattolica, che negli ultimi tempi ha deciso di fare della battaglia contro le libertà civili la sua massima preoccupazione.
Socci ha paura dell’invasioni barbariche di altre culture differenti da quelle occidentali, recrimina sul riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, incita alla difesa della famiglia tradizionale come l’unica possibilità di non dissoluzione della nostra società.

Il nostro campione reazionario, pur negandolo, paragona il progetto di vita di due persone dello stesso sesso ad un possibile riconoscimento del matrimonio fra le scimmie.
Il tentativo, quindi, è quello di svalorizzare in ogni modo la sessualità dei gay e delle lesbiche per denunciarne la non naturalità, escluderla dal contesto umano della convivenza e relegarla nell’alveo delle perversioni da condannare e contenere in qualsiasi modo.

Socci e tanti altri cattolici integralisti, che usano lo stesso linguaggio degli integralisti islamici, si adoperano per una società italiana nuovamente governata dalle indicazioni del Vaticano, ricercando una rivincita storica sull’Illuminismo da cui si sviluppò nei secoli il riscatto dell’uomo dalle dittature, dalla teocrazia, del controllo sul corpo e la mente di milioni di donne.

La Chiesa, organizzazione omostrutturale, che è stata ed è rifugio di milioni di omosessuali invisibili ed ubbidienti, non può permettere che i gay e le lesbiche vogliano vivere nella luce, uscendo da una clandestinità millenaria di cui il cattolicesimo è uno dei massimi responsabili.
La gerarchia e i suoi soldatini laici, tradiscono una enorme paura portando avanti questa nuova crociata, che mette insieme difesa dei valori cattolici e il controllo diretto sociale delle libertà.

Ci piacerebbe discutere con Socci delle sue avanzate teorie, ma siccome egli ci ritiene il male assoluto del nostro tempo, crediamo giusto concludere ammonendo lui e tutti i suoi degni compari: il movimento omosessuale italiano non si farà intimidire da quest’ondata xenofoba e omofoba, consapevole di poter contare dentro la società italiana, tra i milioni di cattolici liberi, di una forte solidarietà e comprensione, perché la memoria storica ha insegnato alle persone, che l’agitazione di condanne, d’esclusioni, di discriminazioni porta diritti all’autoritarismo.


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