Il momento giusto

  
La fontana di Orione a Messina

La fontana di Orione a Messina

Ha scritto Coelho che il Guerriero della Luce conosce l’arte del “buon combattimento”: il Guerriero sa che la battaglia, qualsiasi battaglia, possiede il respiro dell’attesa e del timore, l’anelito della vittoria, e l’idea della sconfitta…Ma il buon combattimento conosce soprattutto l’arte dei tempi giusti: il valore fondamentale della mossa opportuna nel momento opportuno.

Oggi rinasce Arcigay a Messina, e consentiteci di pensare che questo sia esattamente…. il momento giusto!ciò per una serie di considerazioni oggettive.

Messina rappresenta la terza tappa di un percorso di ricostituzione dell’organizzazione di Arcigay in Sicilia: ci costituiamo subito dopo Catania e Palermo… E con orgoglio rivendichiamo il ruolo che, in questa città, Arcigay ha avuto attraverso una presenza anche sofferta, ma sempre tenace e combattiva. Anche per tale motivo abbiamo scelto di denominare il nostro comitato “Orion” in riferimento al mitico gigante, fondatore di Messina. Chi di noi nella propria vita non ha puntato gli occhi, almeno una volta, sulla statua posta al centro di piazza Duomo, io l’ho fatto pensando a quanto meraviglioso sia il nostro territorio e quanto, purtroppo, poca coscienza delle proprie radici e della propria memoria vi sia.

Per riappropriarci di tutto questo nasce questa denominazione, in seguito abbiamo scelto anche un logo che ci contraddistingue che è un triangolo a nodi celtici capovolto. Vi sono innumerevoli simbologie in questo simbolo ma in questa sede ne citerò solo tre,fondamentali.

1) Il triangolo ricorda la Trinacria e quindi la Sicilia,
2) Il nostro comitato si costituisce subito dopo la rinascita di Catania e Palermo, quindi siamo i terzi.
3) Infine per non scordare mai quello che era il triangolo rosa, che gli omosessuali erano costretti a portare indegnamente nei campi di sterminio nazisti.

In anni di grandi difficoltà per il movimento glbt siciliano, Arcigay Messina ha condotto la sua battaglia, ed ha tentato di essere forza propositiva per tutta l’Associazione nell’Isola. Da qui sono partiti in molti con un grande patrimonio di ideali e di speranze. Da qui è partito anche Sergio Lo Giudice, Presidente nazionale di Arcigay.

Arcigay a Messina dunque non riparte in un momento qualsiasi, ma in un momento storico e politico in cui non è possibile non esserci: in Sicilia Arcigay vive una nuova primavera, e Messina, che ha conosciuto anche i rigori dell’inverno, ne vuole vivere la grande opportunità. Il nostro è un gruppo giovane, consapevole dell’iniziale inesperienza,ma convinto dei propri entusiasmi: proveremo a crescere insieme a questa Associazione.

Messina è cerniera naturale tra l’Italia continentale e la Sicilia, e questo offre ed offrirà a questa città un ruolo di mediazione politica e culturale. Anche noi ci proporremo in un ruolo di ponte tra il movimento glbt siciliano e quello calabrese e meridionale in generale, nella convinzione che lo spirito che anima la ricostituzione di Arcigay in Sicilia abbia la capacità di essere trainante e di diffondersi, ricordando doverosamente che proprio in Sicilia, dal punto di vista storico, nacque il primo movimento arcigay circa una ventina di anni fa, sfidando i moralismi del tempo, ancora più aspri di quelli odierni.. Ed è qui che si ritorna. Il Sud è la nuova frontiera del rilancio politico e d’immagine della nostra Associazione: qui c’è tutto…faticose difficoltà, e formidabili opportunità. Faremo la nostra parte per contrastare le prime e cogliere le seconde. I valori fondamentali di Arcigay Messina saranno determinanti nell’individuazione degli obiettivi strategici dell’Associazione.

Crediamo nell’importanza della VISIBILITA’, come affermazione di identità, e dunque come valore espressivo del nostro diritto di esserci e di amare; come unico percorso possibile verso una regolarizzazione dei rapporti con la Società, e come impegno a lavorare in favore di una normativa che liberi le persone glbt da cittadinanze dimezzate e dalla paura delle discriminazioni.

Questo ci porterà a sostenere, attraverso la nostra proposta politica e tutte le iniziative che la caratterizzeranno, l’affermazione e la tutela della piena eguaglianza giuridica delle persone glbt, con tutte le conseguenze che ne dovranno derivare sul piano dei diritti civili e del pieno e pubblico riconoscimento delle “unioni di fatto”.

L’affermazione della piena eguaglianza giuridica comporta una serie di derivati indiscutibili ed inequivocabili:

i nostri sentimenti, la nostra capacità di amare,di creare relazioni,di vivere una piena e consapevole affettività ,non possono in alcun modo essere ritenuti differenti da quelli di qualunque altro individuo,o di qualunque altra coppia. Non esistono amori di serie A ed amori di serie B. Se il sentimento che vincola due persone determina una convivenza,ed un progetto di vita di lungo periodo,questo di per sé assolve ad una funzione sociale di cui và riconosciuto il valore. Daremo il nostro contributo perché questo riconoscimento abbia il significato di una reale e piena equiparazione dei rapporti e dei diritti:siamo cittadini e vogliamo esserlo fino in fondo.

La VISIBILITA’ non è mai ostentazione. E’ inaccettabile che un bacio scambiato tra due soggetti eterosessuali consenzienti sia ritenuto manifestazione di amore e romanticismo,e che lo stesso bacio ,scambiato tra soggetti omosessuali consenzienti sia ritenuto scandaloso e pericoloso per un sano ed integro sviluppo di bambini ed adolescenti. Riconosciamo il confine tra istintività e buon gusto,e la differenza fondamentale tra libertà e licenza,ma affermiamo con decisione il diritto di manifestare sentimenti con gli stessi spazi e gli stessi limiti che dovrebbero coinvolgere la libertà di tutti. Siamo consapevoli che il percorso per raggiungere questo traguardo passa attraverso la sconfitta delle nostre paure, il contrasto alla nostra omofobia interiorizzata, ed una poderosa rivoluzione culturale, ma sappiamo anche che la società civile è più avanzata di quanto il dibattito politico non voglia farci credere. Ricordo in proposito il gay pride nazionale che si è svolto a Torino nel mese di giugno scorso, un pride duramente osteggiato al solito con ogni possibile preconcetto da parte di molti, soprattutto esponenti politici, svoltosi d’ altro canto in un clima di grande accoglienza, civiltà, serenità e gioia, che ha lasciato senza parole i suoi stessi detrattori, trascinando con sè oltre 100 mila torinesi (e non), partecipi, desiderosi di accogliere la popolazione glbt con sostegno, vigore e affetto.

Ho visto persone anziane sorridere commosse, bambini giovani,famiglie, persone di ogni tipo, accogliere «e questa è una parola meravigliosa», i manifestanti; portando alla luce u'Italia civile, più aperta, appunto, e lo ribadisco, di quanto la politica e spesso i mass media ci rapportano. Messina è una realtà complessa ,ma noi siamo chiamati a svolgervi quel ruolo di impulso al costume ,alla cultura,ed alle Istituzioni politiche che tanto profondamente ha segnato il rapporto tra Arcigay nazionale ed il Paese tutto.

Crediamo anche nella piena inclusività e visibilità delle persone glbt alla vita sociale politica e culturale di Messina e provincia, dove la diversità intesa come differenza viene valutata come arricchimento e non come ostacolo ai valori del'uomo, come spesso viene riportato sui mass media, fatto anche ad opera di istituzioni spesso religiose, il più delle volte così lontane dalla realtà in cui vivono i cittadini di questa epoca. U'epoca in cui ci auguriamo non esisterà più la vergogna, 'odio e il disagio di essere omosessuali, in cui 'omofobia, interiorizzata di molti, e quella sociale di chi ci giudica, venga abbattuta e trasformata lentamente in rispetto e amore per se stessi e per il prossimo, a prescindere da ogni differenza che lo caratterizza,(proprio come qualcuno predicava 2000 anni fa), come ciò è stato fatto e combattuto in passato per le differenze razziali.

Crediamo nel'estinzione, un giorno, di tutti i pregiudizi, le violenze verbali e fisiche, e le discriminazioni a cui sono spesso sottoposte le persone glbt: attraverso un percorso di piena equiparazione sia legale che culturale. Per questo da un lato confidiamo nel lavoro dei Movimenti GLBT con le istituzioni e il governo, e dall’altro in uno sforzo intermo al nostro movimento con cui Arcigay e nello specifico Arcigay Messina, fatto perlopiù da giovanissimi, si propone di collaborare con le scuole attraverso campagne di sensibilizzazioni e 'informazione, laddove i ragazzi costruiscono le loro opinioni rispetto la realtà sociale. Auspicando che parta soprattutto da loro quel rispetto, quella socialità e comprensione di tutte le differenze, nello specifico nostro, legate al'orientamento sessuale. Affinché non si verifichi più ai nostri giorni casi come quello ,che settimane fa, è purtroppo accaduto in una regione del Nord Italia, in cui un ragazzo, Stefano Walpoth, a soli 24 anni, si è tolto la vita perchè omosessuale, incompreso dalla famiglia in primis, forse a sua volta vittima di pregiudizi omofobici, che circolano in questa società sotto forma di PSEUDO VALORI e giudizi morali. Affinché ragazzi come Stefano non siano dimenticati.

Auspichiamo quindi 'importanza del dialogo, fatto come crescita e condivisione. Sul'abbattimento di quei muri che tendono a sottolineare una presunta rivalità tra amori eterosessuali ed omosessuali. Il lavoro non sarà facile, per questo tra i nostri progetti figura anche la creazione di un telefono amico a MESSINA, con la previa, dovuta formazione specifica di personale, affinchè Messina possa uscire dalla cappa medievale del giudizio morale omofobico suelle persone glbt, e aprirsi a realtà civili, di amore ,rispetto, come accade già in moltissimi paesi europei.

Se qualcuno continua a dirci di vivere nel silenzio, di non chiedere nulla, prego questo qualcuno di venire a parlare con noi, di aprire un varco nei suo pregiudizi catto-fascisti, di tacere se il caso, per cercare di comprendere con il cuore oltre che con la testa.

Auspichiamo un mondo, dove respirare un aria nuova, libera, serena, sia finalmente fatto concreto, dove le farfalle dai mille colori, come direbbe un bambino, siano libere di librarsi nel cielo, insieme agli altri, senza più paura di essere ghermite o falciate, proprio per la loro specificità.

SALVATORE MAIORANA
COMITATO PROVINCIALE ARCIGAY "ORION" DI MESSINA


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