La solidarietà e gli impegni delle Istituzioni

  

La lettera di Mariella Gramaglia, assessore alle pari opportunità Comune di Roma al presidente nazionale Arcigay Sergio Lo Giudice

Mariella Gramaglia

Mariella Gramaglia

Caro presidente,
con questa lettera aperta, e per il tuo tramite, voglio esprimere la solidarietà mia personale e quella del Comune di Roma ai due ragazzi gay aggrediti a Bologna qualche giorno fa.

Sono molto colpita dal ripetersi di questi gravi episodi, che mi sembrano un modo disperato per opporsi a una società che è cambiata e in cui le differenze sono accettate dalla grande maggioranza delle persone. In questo episodio ‘è forse anche un sinistro avvertimento al’associazione simbolo del’emancipazione omosessuale in Italia, ‘Arcigay, a cui va la mia solidarietà.

Sono anche preoccupata per le risposte non sempre al’altezza dei problemi che sono venute da più parti, anche da una chiesa più orientata al giudizio che all’accoglienza.

Dal’esperienza romana di lotta al’omofobia mi sembra emergano i seguenti punti fermi: necessità di campagne di informazione e sensibilizzazione, necessità di una formazione continua del personale pubblico, compreso quello delle forze del’ordine, e necessità di una progettazione condivisa con le associazioni gay, che dispongono di un patrimonio di esperienze e conoscenza imprescindibili.

La rete nazionale delle città gay friendly – che come sai il Comune di Roma e il Comune di Torino hanno lanciato lo scorso giugno e che già raccolto un buon numero di adesioni, tra cui quella del Comune di Bologna – potrà sen’altro elaborare ulteriormente queste esperienze e metterle a disposizione di tutti, Parlamento e Governo inclusi.

Mi auguro infine che, dalle discussioni che in questo periodo attraversano tutto il paese sul come sanzionare normativamente la piaga dell’omofobia e dalle iniziative legislative, per ora regionali, tese a riconoscere i diritti sociali delle convivenze formate anche da coppie dello stesso sesso, possiamo tutti trarre spunti utili per continuare nel nostro lavoro di costruzione di una società in cui nessuno venga discriminato.

Cordialmente,
Mariella Gramaglia,
assessore alle Politiche per la semplificazione, la comunicazione e le pari opportunità Comune di Roma


‘ODG presentato dal gruppo consiliare DS al Comune di Bologna

Vicinanza e solidarietà ai due ragazzi gay aggrediti giovedì scorso, un impegno per la valorizzazione del rispetto delle differenze e della pluralità delle identità, un invito al Parlamento Italiano ad estendere all’orientamento sessuale e all’identità di genere le tutele previste dalla Legge Mancino del 1993 nei confronti di discriminazione odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Questi i contenuti di un Ordine del giorno presentato lunedì 11 settembre in Consiglio Comunale dal Consigliere Comunale Ds, Sergio Lo Giudice, e sottoscritto dai Capigruppo della maggioranza e dal Presidente del Consiglio Comunale Gianni Sofri.

L’Ordine del Giorno sarà ora trattato all’interno della riflessione sulle violenze in città in corso nelle Commissioni Consiliari “delle Elette” e “Politiche Sociali” prima di giungere in Consiglio Comunale per la votazione.

Il Comune di Bologna

Il Comune di Bologna

COMUNE DI BOLOGNA
Gruppo Consiliare DEMOCRATICI DI SINISTRA

Oggetto: Ordine del giorno per condannare l’aggressione di due ragazzi gay avvenuta a Bologna il 7 settembre 2006

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

premesso che
Nella notte fra il 6 e il 7 settembre 2006 due studenti universitari sono stati aggrediti di fronte alla sede del centro gay e lesbico ”Il Cassero”, situato nell’edificio della Salara, in via don Minzoni;

l’aggressione, a quanto risulta dalle dichiarazioni dei due studenti aggrediti e della polizia, ha come motivazione l’orientamento sessuale dei due ragazzi, individuati come omosessuali e per questo pesantemente insultati e poi violentemente colpiti dagli aggressori;

questo grave episodio non può essere considerato un fenomeno isolato, ma rappresenta l’ultimo di una serie di episodi di violenza a sfondo omofobico che hanno interessato negli ultimi anni la città di Bologna e l’Italia, come mostra anche la recente violenza sessuale avvenuta a Torre del Lago ai danni di una ragazza a causa della sua omosessualità;

considerato che
la città di Bologna garantisce l’esercizio pieno dei diritti di cittadinanza senza discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale, come ribadito anche attraverso l’adesione alla Carta europea dei diritti dell’uomo nella città;

la motivazione dell’identità sessuale degli aggrediti configura l’aggressione nella categoria dei cosiddetti “crimini d’odio” (hate crimes), azioni criminali intese a danneggiare o intimidire persone a cause della loro razza, appartenenza etnica, orientamento sessuale, identità di genere o di altra condizione di gruppo minoritario;

il Parlamento europeo ha di recente invitato a considerare l’omofobia «analoga al razzismo, alla xenofobia, al’antisemitismo e al sessismo»;

esprime
la propria vicinanza e solidarietà ai due ragazzi aggrediti;

si impegna
a proseguire nella costruzione di uno spazio cittadino in cui il rispetto delle differenze e la pluralità delle identità rappresentino un’opportunità di arricchimento reciproco e non un motivo di contrapposizione;

invita
il Parlamento italiano ad estendere anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere le tutele previste dalla legge 122 del 1993, detta “Legge Mancino”, nei confronti di atti di “discriminazione, odio o violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi”

Sergio Lo Giudice
Claudio Merighi
Maria Delli Quadri
Valerio Monteventi
Davide Celli
Serafino D’Onofrio
Gianni Sofri


La solidarietà del Sindaco di Medicina (BO)

Nara Rebecchi

Nara Rebecchi

MEDICINA – Dopo ‘aggressione di due studenti universitari davanti al Cassero del’Arcigay alla Salara, alla quale avrebbe partecipato un lavoratore straniero domiciliato a Medicina, il sindaco Nara Rebecchi, in una lettera indirizzata al Presidente del’Arcigay di Bologna (e per conoscenza al’Onorevole Franco Grillini) esprime la propria rabbia e il proprio dispiacere per quanto avvenuto, condannando, a nome di tutta ‘amministrazione comunale, «questo riprovevole gesto». «Le assicuro – scrive il Sindaco – che azioni di questo genere non appartengono ai medicinesi e allo spirito di tolleranza, di solidarietà e di accoglienza che, facciamo in modo, animi la Comunità di Medicina.

Per questo e a maggior ragione, trasmetto a Lei, al’Arcigay e ai due ragazzi aggrediti i sentimenti di umana solidarietà del’amministrazione comunale di Medicina e gli auguri di una pronta guarigione».
«Vogliamo sperare che a prevalere sarà sempre una maggioranza che respinge gli atti di violenza e di discriminazione – conclude il sindaco – per questo, anche di fronte a gesti ignobili come questo, ciò che non deve mai venire meno è la risposta ferma quando accadono.

da "Il domani di Bologna", 13/09/2006


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