L’Unione rispetti il programma, Prodi il suo impegno

  

Da novembre le proposte di legge sul riconoscimento delle coppie di fatto saranno al’esame della commissione Giustizia di Montecitorio. Lo ha stabilito ‘ufficio di presidenza del’organismo parlamentare riunitosi il 27 settembre 2006 per mettere a punto il prossimo calendario dei lavori. Su richiesta della Rosa nel pugno.

“Finalmente si parte. Sono in gioco i diritti di milioni di donne e uomini: adesso la montagna non partorisca un topolino”.

Unioni omosessuali in Parlamento

Unioni omosessuali in Parlamento

Così il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, commenta la notizia della calendarizzazione delle proposte di legge sui Pacs per novembre.

“Si parta — continua Lo Giudice – dall’impegno contenuto nel programma nell’Unione per far fare un balzo avanti all’Italia, riconoscendo diritti e responsabilità reciproca a tutte le coppie di fatto e affrontando la questione grave e urgente dell’assenza di qualsiasi riconoscimento per le coppie dello stesso sesso."

“La nostra battaglia è per la piena equiparazione dei diritti delle coppie gay e lesbiche, il cui orientamento sessuale non può e non deve essere la causa di una violazione del principio di uguaglianza giuridica."

“Ci aspettiamo che Governo e Parlamento tengano conto delle legittime aspettative di lesbiche e gay italiani e confidiamo in quanto promesso in marzo dal presidente del Consiglio Romano Prodi in una sua lettera ad Arcigay ed ArciLesbica, ‘la presa d’impegno, a voler percorrere insieme a Voi, e non senza di Voi, il cammino in grado di portare a un riconoscimento pieno ed effettivo di questi diritti’”.


Il programma elettorale dell’Unione recita:

"’Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi e il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto quale criterio qualificante il sistema di relazioni sentimentali, assistenziali e di solidarietà la loro stabilità e volontarietà".

In Europa ci sono tre tipi di legislazione che hanno risposto, a partire dal 1989, alla esplicita e reiterata richiesta delle istituzioni europee di risolvere il tema dei diritti delle coppie dello stesso sesso.

In Olanda, Belgio e Spagna si è esteso il matrimonio civile alle coppie gay e lesbiche.

In altri paesi (Danimarca, Finlandia, Islanda, Germania, Norvegia, Regno Unito, Svezia, Svizzera) si è preferito dare vita ad un nuovo istituto simile ma distinto.

Un terzo gruppo di paesi (Francia, Portogallo, Ungheria, Andorra, Repubblica Ceca, Croazia, Lussemburgo, Slovenia) ha scelto una formula più leggera, che assicura alle coppie di fatto, etero ed omosessuali, alcuni diritti minimi. La proposta di legge sul Pacs in Italia fa riferimento a questo modello più leggero.

Arcigay chiede che siano riconosciuti giuridicamente i diritti delle famiglie non fondate sul matrimonio, attraverso un istituto giuridico come il Pacs che riconosca i diritti delle coppie di fatto, nell’ottica di un riconoscimento normativo del pluralismo delle forme familiari. Chiede inoltre che si giunga a recepire l’invito della risoluzione del Parlamento europeo del 16 marzo 2000 a garantire «alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie ed alle famiglie tradizionali».


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