IL GOVERNO RICHIAMI L’IRAN AL RISPETTO DEI DIRITTI

  
Per la libertà in Iran

Per la libertà in Iran

La vicenda umana di Pegah Emambakhsh, la ragazza lesbica iraniana che ha chiesto asilo politico in Inghilterra, ha portato alla ribalta nazionale la drammatica situazione delle libertà civili in Iran.

La violazione dei diritti umani in quel paese è diventata sempre più insostenibile a seguito di una articolata campagna repressiva e moralizzatrice che ha visto il regime di Ahmadinejiad colpire sia le abitudini di vita e sia le possibili voci di opposizione presenti in quella società.

Il problema non riguarda solo la comunità omosessuale: ad essere vittime della repressione dei guardiani della rivoluzione islamica sono donne, giovani, artisti, attivisti dei diritti umani e associazioni per le libertà civili, movimenti studenteschi, movimenti femminili, minoranze etniche e religiose.

Alle centinaia di arresti sono seguiti processi sommari senza possibilità di difesa. Negli ultimi mesi almeno 40 persone sono state impiccate. 26 detenuti e condannati a morte hanno iniziato uno sciopero della fame in sostegno della campagna internazionale contro la pena di morte.

Come associazioni che si battono per i diritti riteniamo indispensabile mobilitare 'opinione pubblica e le istituzioni proponendo un appello per la libertà in Iran che tutti possono sottoscrivere al'indirizzo

www.dirittiumani-iran.org

Chiediamo al governo italiano di monitorare la situazione, di agire diplomaticamente per giungere ad una condanna formale di queste esecuzioni, di richiamare 'Iran al rispetto dei trattati internazionali, di sostenere i movimenti per i diritti civili e di liberazione presenti nel paese.

Chiediamo infine che si pongano in campo azioni concrete, al di là di dichiarazioni giornalistiche, per offrire asilo politico a chi è perseguitato o rischia la persecuzione se espulso verso quel paese.

Ci auguriamo che 'Italia, grande partner commerciale del'Iran, membro del comitato per i diritti umani del'ONU, paese che promuove la moratoria internazionale delle esecuzioni capitali e 'abolizione della pena di morte sappia riaffermare con gesti coraggiosi questo suo impegno civile.

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay
Francesca Polo, presidente nazionale Arcilesbica
Ennio Trinelli, presidente Associazione Lamanicatagliata


Appello per la libertà in Iran

La situazione di repressione e di violazione dei diritti umani in Iran ha subito recentemente un deciso peggioramento.
Dopo 'avvio di una campagna moralizzatrice che detta regole precise persino sul taglio dei capelli da parte del regime di questo paese si sono verificate un numero elevatissimo di violazioni delle libertà individuali.
Uomini e donne, musicisti, artisti, attivisti e oppositori politici vengono sistematicamente arrestati con le accuse più disparate.
La situazione è divenuta ormai drammatica. Il regime non ha esitato a condannare a morte dopo processi sommari molte persone con accuse solitamente legate a non meglio precisati “crimini sessuali”.
La situazione è molto confusa a causa della difficoltà di reperire informazioni e contatti in un paese dove vige ormai il terrore. Molti attivisti dei diritti umani sono stati arrestati o sono in fuga e non è quasi più possibile reperire notizie e aggiornamenti sulla situazione.
Appare evidente che questa operazione mira ad eliminare ogni potenziale voce di dissenso al regime il quale, in virtù di un totale controllo dei media, fa apparire come pericolosi criminali uomini e donne colpevoli solo di “atteggiamenti occidentali” o “sodomia”.
Come cittadini e associazioni che hanno a cuore il pieno rispetto dei diritti umani non possiamo accettare o tollerare una situazione che viola la libertà e la dignità delle persone e la vita umana.
'Italia, grande partner commerciale del'Iran, membro del comitato per i diritti umani del'ONU, paese che promuove la moratoria internazionale delle esecuzioni capitali e 'abolizione della pena di morte non può rimanere in silenzio.
Per queste ragioni facciamo appello al Governo italiano perché
– attivi tutti i canali diplomatici per scongiurare 'ulteriore esecuzione di condanne a morte;
– sostenga i movimenti dei diritti civili e di liberazione femminile presenti clandestinamente nel paese;
– operi presso il Parlamento europeo e in sede comunitaria perché 'Unione europea esprima una condanna della repressione in atto;
– richiami 'Iran al rispetto dei trattati internazionali sui diritti umani;
– si renda disponibile a dare asilo politico a chi è perseguitato in Iran o rischia la persecuzione se espulso verso quel paese;
– monitori costantemente la situazione dei diritti umani in Iran.


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