Una nuova stagione di riforme e cambiamento

  

Il 2008 sarà un anno impegnativo e decisivo rispetto al futuro del nostro paese. In quest’anno dovrebbero chiarirsi alcuni passaggi politici ed istituzionali che avranno come sbocco un probabile cambiamento dei meccanismi d’elezione del prossimo Parlamento. Mentre i partiti sono occupati ad individuare cambiamenti interni per prepararsi alle prossime scadenze, il paese fatica ad uscire da una crisi sociale, morale ed economica molto pesante. E’ percepibile una diffusa inquietudine sociale, aggravata da un’oggettiva difficoltà economica di molti cittadini italiani. In questo quadro s’inserisce un evidente distacco e sfiducia nei confronti delle classi politiche, che non riescono a fornire risposte adeguate.

Il 2007 è stato per le persone lgbt un anno difficile: è diventata più pesante la campagna d’odio nei nostri confronti; si sono intensificati gli episodi di violenza e di discriminazione; le nostre battaglie di civiltà hanno subito un arretramento di consenso popolare.

Il Parlamento e il Governo non hanno risposto ad alcuna delle nostre richieste e, abbiamo dovuto assistere al triste spettacolo sul decreto sicurezza, cui sono visibili a tutti le pesanti responsabilità di una gestione sbagliata di un tema, come quello delle norme anti discriminatorie, utilizzando furbizie e pasticci giuridici, che hanno oggettivamente danneggiato la possibilità che finalmente in questo paese le persone lgbt siano tutelate dalle quotidiane discriminazioni di cui sono vittime. In questo senso ringraziamo i nostri parlamentari per il ruolo che stanno svolgendo affinché prosegua perlomeno la discussione sullo stralcio dello stalking e delle norme antidiscriminatorie del pacchetto anti violenza presentato circa un anno fa dal governo.

I partiti ed gli esponenti politici che fanno riferimento alle posizioni reazionarie delle gerarchie cattoliche stanno conducendo una vasta e martellante crociata contro le libertà e le conquiste civili e sociali: ultima in ordine di tempo il vergognoso tentativo di equiparare la moratoria della pena di morte con la messa in discussione della legge 194. Tutte le ricerche confermano che la società italiana è profondamente laica, ma la comprensibile preoccupazione d’impoverimento e di precarietà della propria condizione di vita, tende a favorire un disinteresse rispetto a temi ritenuti in questa fase non fondamentali. Nei momenti di incertezza come questo, se la politica non è in grado di fornire prospettive e di dare risposte, chiunque si presenti come autorevole e con delle certezze ha l’attenzione della popolazione.

Per questo il Vaticano, la CEI, i teo dem, la destra politica e sociale, hanno ripreso vigore: la frammentazione sociale, la sollecitazione di paure anche non fondate, è un ottimo terreno su cui costruire politiche d’arretramento sociale e culturale.

Come Arcigay crediamo sia necessario mettere in campo un’iniziativa politica e sociale forte, che dia voce ad un ampio arco d’associazioni e gruppi che vogliono non solo difendere lo stato laico, ma proporre una nuova stagione di riforme e di cambiamento.

Da qui la decisione di indire per il 15 marzo una grande manifestazione nazionale a Roma dal titolo LIBERAITALIA, che attraverso una preparazione diffusa nei territori, l’aggregazione di diversi soggetti, movimenti, personalità, sia uno strumento utile a sollecitare un dialogo fecondo con la società italiana.

Lanciamo un appello a tutte le cittadine e i cittadini italiani affinché diano un fattivo contributo nell’organizzazione e partecipazione di quest’evento, che è proposto da associazioni lgbt, ma che dovrà essere costruito con tutte le persone che vogliono impegnarsi per un reale cambiamento.

Arcigay nei prossimi mesi sarà inoltre impegnata nell’organizzazione di un evento di carattere nazionale sulla piaga dell’omofobia da tenersi a Treviso.

Il Consiglio Nazionale di Arcigay invita inoltre tutti i Comitati a prevedere per la giornata del 14 febbraio iniziative in tutta Italia di riaffermazione del nostro impegno rispetto al riconoscimento d’uguali diritti e uguali doveri per le coppie omosessuali.

Giungeremo, quindi, il 28 giugno al Pride nazionale di Bologna, con un bagaglio di iniziative, percorsi, idee che segneranno fortemente l’appuntamento annuale del movimento lgbt. Oltre a sottolineare l’impegno di Arcigay affinché il Pride di Bologna sia fortemente partecipato, vogliamo sottolineare che l’iniziativa che mettiamo in campo per i prossimi mesi, è coerente con la necessità di aprire una stagione nuova, che susciti una risposta ampia, che aggreghi culture e differenti provenienze.


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