Nessuno tocchi il BolognaPride

  

Arcigay esprime la sua solidarietà nei confronti del Comitato organizzatore del BolognaPride del 28 giugno 2008.

Sono in atto in questi giorni maldestri tentativi di offuscare una grande e gioiosa manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 ragazzi e ragazze, lesbiche, gay e trans da tutta Italia.

A conclusione della manifestazione sono state messe in atto provocazioni politiche da parte di alcune persone che fanno riferimento alla Rete di Facciamo Breccia.
Tra queste azioni, si inseriscono il tentativo di salire sul palco da parte di Graziella Bertozzo e un atteggiamento aggressivo, condito da minacce ed insulti, ad opera di un altro gruppo di militanti di Facciamo Breccia, culminato nello schiaffeggiamento del nostro Segretario nazionale Riccardo Gottardi.

Nonostante questo, il nostro fermo giudizio di condanna politica prescinde da ciò che è avvenuto all’individualità di Graziella e, come già più volte scritto, abbiamo reagito pubblicamente dal palco e ci siamo attivati immediatamente affinché fosse rilasciata e non faremo mancare il nostro apporto per fare sì che la vicenda si chiuda nel miglior modo possibile.
L’azione di Graziella ha oggettivamente innescato un conflitto di cui bisognerebbe rendersi conto, ma è inaccettabile pensare che Arcigay possa tacere sul fatto che Graziella ha subito un trattamento ingiustificato, sproporzionato ed offensivo della sua dignità di donna e di militante.

Allo stesso modo ci saremmo attesi un’assunzione chiara di responsabilità da parte di chi ha provocato una serie di episodi spiacevoli, che hanno rischiato di inficiare il valore politico di una grande manifestazione nazionale e ci saremmo anche attesi le scuse rispetto al grave episodio di violenza che ha coinvolto Riccardo Gottardi.

Crediamo che proprio il Pride di Catania che si terrà oggi 5 luglio 2008 sia il banco di prova per dimostrare concretamente che si potrà marciare di nuovo insieme, superando l’attuale conflitto nel nome del bene comune e garantendo il rispetto e l’agibilità collettiva e individuale di tutti e di tutte.

Arcigay crede fortemente che il movimento LGBT (lesbico, gay, bisessuale, transgender) italiano abbia bisogno di maturare una consapevolezza nuova per affrontare una fase politica e sociale del paese difficile e che abbia inoltre bisogno che tutte le donne e gli uomini che da decenni si battono per il riconoscimento dei diritti civili e sociali delle persone LGBT tornino uniti.

Arcigay è consapevole di essere la più grande ed importante associazione lesbica e gay italiana e si adopererà quindi affinché siano ripristinate quelle condizioni di confronto civile e di rispetto delle pratiche non violenza indispensabili per riconoscere valore ed interlocuzione tra i vari soggetti.

Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay


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