Brescia, Archetti guida Arcigay Orlando

  

A seguito del III Congresso provinciale di Orlando, Comitato provinciale Arcigay di Brescia, che si è svolto oggi, Domenica 14 Dicembre 2008, presso il Salone Buozzi della Camera del Lavoro CGIL di Brescia sono risultati eletti per gli incarichi associativi:

Presidente: Gianluca Archetti

Consiglio direttivo: Tommaso Alferj, Ivano Covatti, Salvatore Monteleone, Andrea Scalmana, Luca Trentini, Ruggero Vergine, Andrea Zucchini

Collegio dei Garanti: Pietro Affò, Fiorenzo Fisogni, Agostino Gaffurini.
 
Sono stati approvati il Programma politico per il triennio 2009-2011 e 5 ordini del giorno: sulla nascita del comitato provinciale bergamasco, sul coordinamento regionale lombardo, sulla cultura, sull’accoglienza, sulla scuola e sulle attività aggregative a breve consultabili sul sito www.arcigaybrescia.it
 
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ARTICOLO DI BRESCIAOGGI – 15 dicembre 2008

Più visibilità. Da questo imperativo riparte il lavoro del comitato provinciale Arcigay «Orlando». Una realtà viva, che conta 3.900 iscritti bresciani ed è referente per 3.500 bergamaschi che in primavera saranno in grado di dar vita a una propria associazione. Una realtà che da ieri ha un nuovo presidente. Dopo tre anni di impegno, Luca Trentini termina il suo mandato e passa il testimone a Gianluca Archetti, eletto ieri in occasione del terzo congresso provinciale alla sala Buozzi di via Folonari.

28 anni (per lavoro si occupa di selezione del personale), Archetti è iscritto da 4 anni ad Orlando. Confessa che «non potrà dedicare all’associazione il tempo che ha dedicato Luca, perché presto una nuova esperienza lavorativa lo porterà spesso fuori Brescia». Ma conta sul nuovo direttivo (è stato eletto ieri e comprende Tommaso Alferj; Ivano Covatti; Salvatore Monteleone; Andrea Scalmana; Luca Trentini; Ruggero Vergine; Andrea Zucchini; i garanti sono invece Pietro Affò, Agostino Gaffurini e Fiorenzo Fisogni).

Quali sono le prospettive? Per costruire una via per la comunità omosessuale bresciana, secondo Archetti, bisogna ripartire «dalle cose semplici, dai valori di riferimento: l’accoglienza e, appunto, la visibilità». Un compito duro, di questi tempi. «Del resto abbiamo a che fare – sostiene – con un’Amministrazione che stappa bottiglie sulle macerie dei campi nomadi. Che finge di ascoltarci alla consulta ma poi ci relega in un angolino nascosto (piazza San Domenico, Ndr.) nella giornata mondiale per lotta all’Aids. Ci hanno detto che il luogo che avevamo chiesto (corso Zanardelli angolo corso Palestro, ndr.) era occupato: non era vero. In corso c’erano banchetti delle altre associazioni, e non il nostro, nel quale distribuivamo materiale informativo. Una delle prime cose che farò sarà andare dal sindaco e chiedere le ragioni di questo episodio».

Sulla politica, Orlando sente di non poter far conto: «Tante persone ci sono state vicine per opportunismo», osserva il nuovo presidente, che non nasconde la disillusione dopo il fallimento dei Pacs e dei Dico. Ma è anche vero che – spiega Archetti – «l’azione politica dell’Arcigay ha iniziato a risanarsi proprio quando si è distinto dai partiti». E che «il nostro spazio è sociale: la piazza, l’associazione, l’aggregazione».

Il quadro delineato dal successore di Trentini è ben rappresentato nel documento politico approvato dal congresso. Il titolo, «Per una comunità forte, visibile, e solidale», richiama il percorso da intraprendere. Costruire una coesione tra le realtà a cui fa riferimento il mondo dei gay, delle lesbiche e dei transgender bresciani è la sfida futura, come ha auspicato anche Gloria Sosta a nome di Lily Elbe. Una sfida possibile, per Archetti: «Le associazioni ci sono, le persone che hanno voglia di fare pure. Ascoltiamole».


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