Angels in America parte II

  

16/17 ottobre, Correggio (Reggio Emilia)
nell’ambito del Vie Scena Contemporanea Festival
22 ottobre/22 novembre al Teatro dell’Elfo


ANGELS IN AMERICA PARTE II
Fantasia gay su temi nazionali
Perestroika
di Tony Kushner
traduzione di Ferdinando Bruni (edita da ubulibri)
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani

una produzione Teatridithalia ed Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il contributo di Next – Laboratorio della idee per oltre il palcoscenico


Debutta il 16 ottobre al Festival Vie organizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione la seconda parte di Angels in America
, bestseller del teatro americano che agli inizi degli anni novanta ha fatto incetta di premi sia nella versione teatrale che in quella televisiva guidata da Al Pacino.

Pubblicato in Italia da Ubulibri, il testo ha trovato con la messinscena di Bruni e De Capitani nuove occasioni di successo.
Il progetto produttivo è nato dalla collaborazione di Teatridithalia ed Emilia Romagna Teatro Fondazione che hanno unito le forze per mettere in scena quest’epopea contemporanea, divisa in due parti, che intreccia le vite di uomini semplici e disarmati con quelle di angeli barocchi e narcisisti, di allucinazioni psicotiche che si fanno reali e di personaggi della recente storia degli States.

La prima parte, Si avvicina il millennio, andata in scena nel maggio del 2007, si è conquistata i maggiori riconoscimenti teatrali italiani: Premio ANCT (Associazione Critici di Teatro), Premi Ubu 2007 a Elio De Capitani come Attore non protagonista nel ruolo di Roy Cohn e a Umberto Petranca come Nuovo attore under 30, nel ruolo di Louis, Premio Hystrio alla regia 2008, Miglior regia e Miglior spettacolo di prosa ai premi Eti – Gli Olimpici per il Teatro 2008.
Tony Kushner con Angels in America ha dipinto un inquieto ritratto della New York anni Ottanta, febbrile e onnivora, contenitore ideale delle inquietudini di un’epoca che abbraccia anche i nostri giorni: «l’incertezza diffusa, la crisi delle identità politiche, etniche, sessuali è il culmine di un processo e il preludio al suo andamento successivo. Per certi aspetti – è stato sottolineato dalla stampa italiana – rappresentare oggi la pièce ha quasi più senso di quanto ne avesse una decina di anni fa».

Introducendo la seconda parte (intitolata con il termine russo che indicava la ‘ricostruzione’ avviata da Gorbaciov), l’autore avverte: «Perestroika inizia dove finiva Millennio, con le macerie provocate dall’ingresso traumatico dell’Angelo: si è rotta una membrana, ci sono rovine e disordine. Perestroika è essenzialmente una commedia, i problemi si risolvono per la maggior parte in via pacifica, vi è più maturità e il senso di perdita è contenuto… Ogni istante deve essere recitato cercando l’effetto di realtà, la posta in gioco è sempre la vita e la morte; solo allora potrà emergere la commedia. C’è anche il pericolo del sentimentalismo: alla larga! I problemi affrontati sono dei più difficili: come liberarsi del passato, come cambiare e perdere con stile, come resistere a dispetto di una sofferenza intollerabile. Non dovrebbero essere trattati con leggerezza».

Ritroviamo dunque tutti i personaggi della prima parte: Prior Walter, solo e malato di AIDS, e Louis, il suo ex fidanzato che è divenuto amante dell’avvocato mormone Joe Pitt; la giovane moglie di quest’ultimo, che in preda alla depressione si costruisce un’identità immaginaria, e sua suocera Hannah. I sintomi dell’AIDS minacciano anche la salute di Roy Cohn, figura storica di avvocato perverso e corrotto, colpevole di aver mandato a morte i coniugi Rosenberg durante il maccartismo. Sebbene continui a negare di avere contratto la malattia, il passato non gli fa sconti e, con una sorta di contrappasso, gli infligge l’umiliazione di dipendere dalle cure di Belize, “l’infermiera negra del turno di notte, il mio negativo”.

Con l’incalzare della morte, i suoi sogni si popolano di incubi e fantasmi: sarà proprio l’apparizione della sua vittima più famosa, Ethel Rosenberg, ad accompagnarlo verso la fine.
In Perestroika si moltiplica il gioco di specchi tra realtà, immaginazione e rappresentazione, in un continuo sovrapporsi e sdoppiarsi di scene e personaggi: una sfida per la fantasia creativa dei due registi e per gli interpreti.


Lo spettacolo si avvarrà del medesimo cast artistico che ha seguito il primo allestimento
: per la regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, Carlo Sala per le scene, Ferdinando Bruni per i costumi, Nando Frigerio per il progetto luci, Francesco Frongia per la produzione video e Giuseppe Marzoli per il suono.

Anche gli interpreti saranno i medesimi, spesso impegnati in doppi e tripli ruoli: accanto a Elio De Capitani, che è ancora Roy Cohn, ritroviamo Ida Marinelli (Hannah) e Cristina Crippa (Ethel Rosenberg), storiche attrici dell’Elfo, Edoardo Ribatto e Umberto Petranca, la coppia Prior e Louis, Elena Russo Arman e Cristian Giammarini, rispettivamente Joe e Harper, Fabrizio Matteini Belize. A loro si unisce per questo secondo capitolo Sara Borsarelli nel ruolo dell’Angelo.


La versione integrale dell’opera (parte I e II) andrà in scena il 6 e 7 marzo in occasione dell’inaugurazione della nostra nuova sede, l’Elfo Puccini di corso Buenos Aires a Milano.

Dal 22 ottobre al 22 novembre al Teatro dell’Elfo, via Ciro Menotti 11, Milano
Feriali ore 20.30 – Domenica ore 16 – Lunedì (riposo) – Intero 25 €, ridotto 16 €, martedì 15 € – Informazioni e prenotazioni: tel. 02. 716791, [email protected], www.elfo.org


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