La Commissione Europea è gay friendly

  

Si svolge il 9 febbraio 2010 a Strasburgo il voto definitivo del Parlamento Europeo che sancisce l’elezione della nuova Commissione UE, presieduta per la seconda volta da Josè Manuel Barroso, che resterà in carica fino al 2014.

Tra i ruoli di spicco troviamo la 59enne lussemburghese Viviane Reding, già Commissaria con Prodi e nella prima Commissione Barroso, che questa volta ricoprirà i ruoli di Vicepresidente e di Ministro della Giustizia, ruolo che 5 anni fa fu negato dal Parlamento Europeo a Rocco Buttiglione a causa della sua inadeguatezza, manifestata tra l’altro dalle sue dichiarazioni omofobiche.

La Reding ha preso una posizione chiara e senza ambiguità contro tutte le discriminazioni. “L’obiettivo di creare uno spazio europeo dei diritti fondamentali coeso e coerente, ha dichiarato, implica che i tre sistemi di diritti fondamentali di cui dispone l’Unione (Carta dei diritti fondamentali, Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e i Diritti fondamentali garantiti dalle costituzioni degli Stati membri) operino insieme con efficacia, si integrino e si corroborino l’un l’altro nell’interesse del singolo. (…) È inoltre mia intenzione garantire che l’Europa disponga di una strategia politica moderna e coerente che combatta le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.”

“Viviane Reding appartiene al Partito Cristiano Sociale lussemburghese ed è un esponente di Centro Destra” – dichiara il Segretario nazionale Arcigay Riccardo Gottardi – “e ci dimostra che si può essere di destra e lottare contro le discriminazioni, e che si può essere cristiani e difendere i diritti delle persone omosessuali senza perdere la coerenza o dover negare le proprie idee. Viviane Reding dà una lezione importante molti politici cattolici del nostro Paese che esprimere posizioni gravi e offensive come quelle dell’UDC in occasione della discussione della legge contro l’omofobia.”

Un’altra buona notizia viene dalla nomina della britannica Catherine Ashton, 54enne laburista, a super Ministro degli Esteri dell’UE. La Ashton nel 2006 è stata nominata dall’Associazione lgbt inglese Stonewall “Politico Gay Friendly dell’anno”, per aver assunto più volte un ruolo chiave nell’ottenimento delle leggi per i diritti lgbt in Regno Unito, uno dei 20 Paesi europei che riconoscono le famiglie omosessuali.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione per queste prese di posizione” – conclude Gottardi – “e auspichiamo un impegno sempre più deciso dell’Unione Europea per garantire il rispetto dei diritti fondamentali e una reale uguaglianza per tutte le persone omosessuali, bisessuali e transgender europee e per le loro famiglie. Solo se l’Italia riconoscerà quei diritti già garantiti in altri Paesi potrà davvero dire di essere in Europa.”


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