Diritti gay, il sabato dei pride L’orgoglio sfila da Milano a Berlino

  

ROMA – La stagione dei pride è aperta. E l’orgoglio della comunità lgbt sfila per le strade del mondo in un momento “straordinario”, come ha detto Paolo Patanè – presidente nazionale di Arcigay -, dopo l’approvazione della riforma sui matrimoni fra omosessuali nello Stato di New York. Questo “è il momento giusto della storia, quello in cui bisogna avere coraggio”, ha detto Patanè. E solo in Italia a festeggiare la notizia che arriva dagli Stati Uniti a dare respiro e speranza, i colori dell’arcobaleno stanno sfilando sotto il sole a Milano, Napoli e Rimini. Ma anche a Berlino e Parigi, Seattle, Helsinki, Valencia, St. Louis, Città del Messico e San Francisco, dove la festa durerà anche domani. E nei giorni scorsi parate hanno già colorato Mosca, Budapest, Denver, Louisville, Zagabria e Tel Aviv. Mentre nei prossimi, e fino a dicembre, cortei sfileranno per le strade di Sao Paulo, Londra, Toronto, New Orleans, tra le altre.

Calendario: Pride da giugno a dicembre
New York in festa: FOTO / VIDEO
Nelle piazze d’Europa: FOTO

Napoli. Il Campania Pride è partito con il sindaco Luigi de Magistris ad aprire il corteo. L’appuntamento era a piazza del Plebiscito dove una coppia di sposi, subito dopo il sì, si è fatta scattare una fotografia tra la gente in piazza e le bandiere arcobaleno. Tema della giornata insieme al riconoscimento di pari diritti e doveri, è proprio quello dei matrimoni gay. “Napoli e gli Stati Uniti sono vicini su tanti temi – ha commentato il sindaco – quello che arriva da New York è un segnale importante. In campagna elettorale abbiamo più volte ragionato su un registro delle unioni civili”. Insieme con il sindaco, Vladimir Luxuria, madrina della manifestazione, il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano e l’assessore alla Sicurezza Giuseppe Narducci.

Milano. Il primo pride sotto Pisapia, che però al corteo non è stato presente, è partito con le note dell’Inno d’Italia. Chi è uscito dalla metropolitana in piazza Lima è quindi passato sotto un arco arcobaleno, il primo dei coreografici simboli con cui Corso Buenos Aires è stato allestito in occasione del gay pride. La destinazione finale è Piazza Castello. Presenti Agedo (associazione genitori di omosessuali), Arcilesbica, Arcigay, Renzo e Lucio, Famiglie Arcobaleno, associazione Radicale, ma soprattutto tante persone senza simboli se non l’arcobaleno, chi sul viso, chi tra i capelli, chi sulla maglietta o su una bandiera. “A seguito del grande successo dell’Europride di Roma, anche a Milano patrocinio al GayPride – aveva scritto su Twitter, Giuliano Pisapia -. (il Pride) del 25 giugno”. Già in campagna elettorale, tra la comunità lgbt milanese e l’allora candidato a sindaco del centrosinistra, si era istaurato un dialogo e un rapporto di fiducia. Pisapia era stato l’unico aspirante primo cittadino a incontrare le associazioni e a impegnarsi ufficialmente per l’istituzione del registro delle coppie di fatto. Con il pride in città, “il primo segnale è appena arrivato”, si legge sul sito di Arcigay.

Rimini. Il pride in riviera si è aperto al grido di “Lottare Resistere Avanzare”. Dopo la manifestazione europea di a Roma la capitale dell’orgoglio gay si è spostata in spiaggia per celebrare il Gay pride Adriatic coast. L’appuntamento è partito proprio dalla spiaggia libera di piazzale Boscovich a Rimini. “Il Gay pride Adriatic coast è una manifestazione aperta a tutti perché richiama l’unità del mondo omosessuale”, hanno detto gli organizzatori che chiamano a raccolta tutta la città per pretendere la laicità necessaria ad affermare i diritti delle persone lgbt contro “i poteri forti e le lobby”. I temi sono gli stessi. Una legge contro l’omofobia, il riconoscimento delle unioni omosessuali e delle famiglie composte da persone lgbt, il rispetto nei luoghi di lavoro, e l’attenzione da parte delle amministrazioni con l’istituzione di assessorati dedicati e di garanti.

Berlino. Più di un milione di persone sono arrivate alla 33esima edizione della “Christopher Street Day”, il pride berlinese, tra i più famosi del mondo. Quest’anno omosessuali, lesbiche e transgender hanno preparato anche una mega-protesta contro il Papa Benedetto XVI in occasione della sua visita il 22 settembre, contro la sua politica poco gay friendly e convinti che il pontefice sia il “responsabile della loro oppressione”. L’associazione lesben- und schwulenverband berlin-brandenburg (Lsvd) il 22 settembre ha in programma una manifestazione “contro l’omofobia nella politica sessuale e dei sessi del Papa”, organizzata da una coalizione di 33 organizzazioni unite sotto il nome di “Il Papa arriva!”. “Ci rivolgiamo contro il Papa in quanto uno dei principali responsabili dell’oppressione di lesbiche, gay e transgender nel mondo. Sul piano internazionale lo stato vaticano combatte al fianco di brutali dittature contro i diritti di lesbiche, gay e transgender”, si legge nella petizione, firmata da 1620 persone.

Parigi. Dal 1971 c’è in Francia un movimento omosessuale molto compatto e visibile. La prima manifestazione omosessuale indipendente organizzata nel paese risale al 1977, seguita a ruota da manifestazioni contro la discriminazione negli anni successivi. Alla Marché des Fiertés, il gay pride parigino, partecipano più di 500mila persone tra lgbt ed etero, in un’interminabile carovana danzante. Serate a tema in tutta la città soprattutto nel distretto di Marais. Il gay pride di Parigi ha preso il via alle 14 da Place du 18 Juin, fermata della metro Montparnasse-Bienvenue, per percorrere la città attraverso Boulevard du Montparnasse, Boulevard St-Germain fino alla grande festa finale di Place de la Bastille.


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