La violenza non è un diritto combatterla è un dovere

Cinque storie d’odio affidate ad altrettante card da diffondere via social, per raccontare omofobia, lesbofobia, transfobia, bifobia e afobia esattamente nelle forme in cui le incontriamo, tutti i giorni, nella realtà. Le cinque storie sono tratte dalla cronaca degli ultimi 12 mesi, mostrano l’attitudine dell’odio a cambiare forma, sembianze, linguaggio, attori, occasioni. Ma sempre odio resta, anche quando chi lo pratica lo rivendica in nome di una fraintesa libertà, quasi fosse un diritto. Invece, “La Violenza non è un diritto. Combatterla è un dovere”, recita il claim della campagna realizzata da Arcigay in occasione del 17 maggio,  Giornata Internazionale contro omofobia, lesbofobia, transfobia, bifobia, afobia. E per combattere l’odio, bisogna riconoscerlo, tanto nel vetro di una bottiglia brandita per picchiare quanto nel manifesto funebre con cui una famiglia umilia la figlia ripudiata, nella scritta sull’armadietto dello spogliatoio o sulla bacheca di un social network.

 

OMOFOBIA

L’omofobia è l’insieme dei sentimenti negativi nei confronti delle persone omosessuali (paura irrazionale, intolleranza, odio, disagio). Il bullismo molto spesso è una forma di omofobia. 

 

BIFOBIA

La bifobia è l’insieme dei sentimenti negativi nei confronti delle persone bisex (paura irrazionale, intolleranza, odio, disagio). L’invisibilizzazione e la cancellazione della bisessualità è una forma di bifobia.

 

 

TRANSFOBIA

La transfobia è l’insieme dei sentimenti negativi nei confronti delle persone transgender e gender non conforming. La transfobia si manifesta anche attraverso comportamenti trans-escludenti (tendenti a marginalizzare e discriminare le persone trans*). 

 

 

LESBOFOBIA

La lesbofobia è l’insieme dei sentimenti negativi nei confronti delle lesbiche (donne omosessuali). L’odio e l’intolleranza nei confronti delle lesbiche è una forma di sessismo. 

 

AFOBIA

L’afobia è l’insieme dei sentimenti negativi nei confronti delle persone le persone asessuali. La patologizzazione dell’asessualità è una forma di afobia.