Arcigay ai Giuristi cattolici. “Rottamate” il presidente

  

Il Presidente nazionale dei giuristi cattolici, nonché presidente del comitato nazionale della cosìdetta bioetica Francesco D’Agostino, sul quotidiano “La Cronaca” di Piacenza, ha sfoggiato un repertorio fuori catalogo su omosessualità e dintorni.

Ad ascoltarlo è una via di mezzo tra un gracchiante disco rotto e un testo fuori catalogo di sessuologia.

Sono ammuffite, tanto sono prive di riscontro infatti, insinuazioni come l’omosessualità “è palesemente un disturbo della relazionalità (l’uomo che ha paura a relazionarsi con la diversità femminile e viceversa)” o l’omosessualità è una tra le “psicopatologie sessuali”.

Va peggio alle teorie eziologiche sull’omosessualità che per bocca di D’Agostino diventano buone per il dibattito a cui hanno assistito i nostri trisavoli. D‘Agostino spiega “c’è una scuola di pensiero americana, invece, che sta ricercando da anni l’alterazione neurologica” dimenticando proprio la scuola italiana di Mantegazza che intorno al 1878 nel sempre verde Igiene dell’amore aveva trovato prove di un “guasto celebrale congenito” negli “invertiti”.

Evidentemente il dialogo tra D’Agostino e l’800 è costante: per D’Agostino l’omosessualità è “inaccettabile”, per Mantegazza è uno spettro da cui fuggire. Il presidente dei giuristi cattolici è poco o nulla aggiornato anche nel dibattito giuridico. Quando parla delle famiglie gay come “variante delle psicopatologie sessuali” dimentica proprio la Corte costituzionale, e la sentenza 138 del 2010, che pone esattamente sullo stesso piano le coppie coniugate e quelle omosessuali e chiede al Parlamento la parificazione dei diritti.

A i giuristi cattolici, se pretendono di avere una minima credibilità in un dibattito pubblico, va caldamente il suggerimento di “rottamare” il presidente.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay


  •