Arcigay, al via ICAR la conferenza italiana sull’AIDS e i retrovirus

  

Arcigay saluta l’apertura di ICAR, la conferenza italiana sull’AIDS e i retrovirus, promossa dalla SIMIT, la quale inizia oggi i suo lavori nella città di Napoli. Con i suoi tre giorni di dibattito e confronto sulle ultime novità in termini di conoscenze virologiche, immunologiche, terapeutiche e socio-epidemiologiche sul tema dell’infezione da HIV, ICAR rappresenta il più importante momento di incontro per la comunità scientifica e per quelle realtà della società civile italiana che rappresentano oggi i principali attori coinvolti su tali tematiche.

“ICAR rappresenta un momento fondamentale di aggiornamento e di elaborazione su quali strategie devono oggi essere messe in campo per contrastare l’infezione da HIV e per migliorare la qualità della vita delle persone sieropositive” spiega Rebecca Zini , responsabile nazionale salute arcigay “Come associazione siamo convinti dell’importanza di aderire all’evento e ci auguriamo che il dibattito scientifico che in questi giorni si svolge possa ricevere, durante tutto il corso dell’anno, l’adeguata attenzione e supporto dalle istituzioni del nostro paese. Quest’infezione resta infatti un’infezione che richiede un impegno a tutto tondo, il quale va dal supporto alla ricerca scientifica, alla strutturazione di adeguati percorsi di comunicazione ed informazione alla popolazione fino ad arrivare ad aspetti sociali importanti quali la lotta alla discriminazione nei confronti delle persone sieropositive”.

“La presenza di un tale evento all’interno della città di Napoli – commenta Fabrizio Sorbara, presidente del comitato Arcigay Napoli – è un’occasione importante per riflettere sui tanti passi che ancora devono essere fatti nel nostro territorio in tema di contrasto alla lotta all’infezione da HIV. Tra questi ricordiamo in particolar modo l’importanza di mettere in atto strategie efficaci, supportate istituzionalmente, che permettano di ridurre quella barriera che ancora oggi esiste nell’accesso al test e ad una diagnosi precoce”.


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