Arcigay Milano. I giuristi cattolici si occupino dei casi di pedofilia nella Chiesa

  

Leggiamo con divertimento le dichiarazioni della Curia a margine di un intervento di giursiti cattolici in merito all’imminente discussione in Consiglio comunale della delibera sul Registro dell’unioni civili.
Immaginare che il Registro possa aprire alla ‘famiglia poligamica’ è una fantasia che non trova fondamento sia nello strumento amministrativo locale, sia nella legislazione nazionale. Il registro non è il matrimonio, ma a livello locale può essere uno strumento utile per chi è privo di diritti a causa dell’assenza di una legge nazionale.
Marco Mori Presidente Arcigay Milano dichiara: “Assistiamo preocupati al comportamento della curia di Milano. Da sempre in prima fila con gli ultimi, anche degli immigrati di altre religioni e con altre usanze, oggi li usa e strumentalizza per difendere posizioni antistoriche e dogmatiche sulla famiglia.
I giursiti cattolici non dovrebbero impegnarsi a dare lezioni al Consiglio Comunale, ma a risolvere i drammi che affliggono la Chiesa, sia nella finanza sia nei casi di pedofilia che non vengono sempre denunciati. Diano lezioni alla CEI. Questi signori si devono rassegnare: l’era della parità che porterà al matrimonio anche per le coppie omosessuali é vicina. Anzi, e sorrido, arriverà anche il giorno in cui i genitori gay chiederanno di poter battezzare i loro figli, insomma, un bel battesimo con due papà e un padrino, a allora si dovranno rassegnare anche i vescovi. Non si fermano nè civilità nè il futuro.”


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