Arcigay Pavia: Riccardi, di Lista Lombardia Civica con Albertini dice sì ad una legge regionale antidiscriminatoria

  

Comunicato Stampa Arcigay Pavia: anche la prof.ssa Giovanna Riccardi, di Lista Lombardia Civica. Albertini Presidente, dice si alla proposta di una legge regionale di tutela dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.

Dopo il Movimento 5 Stelle Lombardo, dopo la candidata alla regionali Lombarde del PD Federica Migliavacca, si allarga il consenso verso la proposta di una legge regionale in Lombardia, su modello toscano, per i diritti delle persone LGBT elaborata da Arcigay Pavia.

Giuseppe Polizzi, Presidente di Arcigay Pavia dichiara: “I diritti delle persone omo-transessuali possono essere rivendicazione di ogni formazione politica, da destra a sinistra, e possono essere tutelati su diversi livelli, dal regionale al nazionale. L’intervento positivo della prof.ssa Riccardi dimostra che le nostre rivendicazioni possono superare gli ostacoli ideologici e abbracciare ogni appartenza politica. Ci auguriamo che l’intervento autorevole della prof.ssa Riccardi faccia riflettere Albertini sull’importanza di darci tutele e riconoscimento. Noi, da parte nostra, lo invitiamo qui a Pavia per un dibattito su questi temi”.
Lettera aperta di Giovanna Riccardi, candidata capolista de “Movimento Lista Lombardia Civica. Albertini Presidente”

Gentile Dr. Polizzi,

La ringrazio per avermi inviato la “scheda sintetica tutela orientamento sessuale e identità di genere a livello regionale”. Tale documento mi aiuta a entrare ancor più nel dettaglio di ciò che è necessario fare per eliminare le disuguaglianze presenti nell’Italia di oggi.

La mia opinione in relazione alla tutela del principio di eguaglianza, valorizzazione delle differenze di genere, effettiva parità uomo donna, tutela dell’orientamento sessuale e della famiglia di fatto, tutela dell’ identità di genere prende le mosse dall’articolo 3 della Costituzione italiana, in virtù del quale:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Essendo dunque compito della Repubblica il prendersi carico dell’eguaglianza sostanziale dei cittadini, sono più che favorevole ad una proposta di legge regionale contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

E’ stato l’incontro con alcuni miei studenti gay a farmi rendere sempre di più conto di quanto ancora ci sia da fare nel nostro Paese per abbattere alcune odiose barriere sociali. In più occasioni ho avuto modo di ascoltare le difficoltà di ragazzi e ragazze dell’età di mio figlio colmi di incertezze e paure causate da amici ignoranti o da un padre che non avrebbe mai capito.

Sono dunque favorevole alla proposta di legge, alla quale vorrei affiancare delle proposte educative da svolgersi sul territorio lombardo.
Da insegnante so che è solo attraverso l’educazione che si possono abbattere i pregiudizi ed aumentare cultura e tolleranza. Solo attraverso uno specifico e ben strutturato piano di interventi, conferenze, lezioni sul territorio si potrà arrivare all’eliminazione della terza persona plurale per identificare i gay, le lesbiche, i trans:

loro sono, loro fanno, i loro diritti, loro, loro loro…..

Loro, come se non si trattasse dei nostri figli, amici, cugini, parenti, vicini di casa ecc.
Ecco, io sono profondamente convinta che invece di leggere la società come un noi-etero ed un loro-gay/lesbiche/trans sia infinitamente più intelligente riconoscere l’esistenza di un unico noi-etero/gay/lesbiche/trans.
Una volta riconosciuto questo il resto viene di conseguenza. Nel momento in cui capisco che negare un diritto alle persone omosessuali significa negare un diritto a me stesso io non negherò mai tale diritto! Diventerò il primo difensore di tale diritto e mi batterò per l’effettivo abbattimento di ogni barriera sociale derivante dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

Diverrò cioè un cittadino dell’Italia del futuro

In fede
Pavia 5/02/2013 Giovanna Riccardi


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