Il Comune di Levate aderisce alla rete RE.A.DY

  

Arcigay  Bergamo  Cives  e  il  Comune  di  Levate,  insieme,  hanno  costruito  un  percorso  di  dialogo  che  ha  portato all’adesione dell’ente Comune alla Rete RE.A.Dy,  Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni 
Anti  Discriminazioni  per  orientamento  sessuale  e  identità  di  genere.   Questo  soggetto  si  spende  per  il riconoscimento  dei  diritti  delle  persone  lgbt  (Lesbiche,  Gay,  Bisessuali,  Transessuali)  nei  confronti  del Governo  centrale  e  contemporaneamente  sostiene  l’azione  delle  Pubbliche  Amministrazioni nel promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt, contribuendo alla costruzione di una cittadinanza piena e compiuta. 

Attraverso la diffusione delle buone prassi già sperimentate da altre pubbliche Amministrazioni su tutto il 
territorio nazionale, gli aderenti alla rete si impegnano non solo a contrastare le discriminazioni, ma anche 
a promuovere una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco in cui le differenze siano considerate una 
risorsa da valorizzare. 

Arcigay Bergamo ringrazia di cuore il Comune di Levate, in particolar modo la Sindaca Federica Bruletti e 
l’Assessore alle Politiche Educative e Culturali Stefano Asperti, per avere accolto e fatto proprie le proposte 
di Arcigay Bergamo Cives, impegnando l’Amministrazione al contrasto dell’omofobia e della discriminazione 
per identità di genere e sessualità. Crediamo che questo rappresenti un risultato importante da offrire sì 
alle  persone  omosessuali  e  transessuali,  ma  anche  alla  cittadinanza  tutta,  quale  fatto  di  civiltà  e  di  miglioramento della qualità della vita, creando un clima di rispetto e di inclusione sociale. 
Il Comune di Levate, dal canto suo, è grato ad Arcigay Bergamo Cives per l’impegno che sta profondendo 
per costruire un percorso di civiltà in diverse realtà del territorio. “Quando il presidente Luca Pandini e i 
suoi collaboratori si sono rivolti a noi con la loro proposta”, ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Educativee  Culturali  Stefano  Asperti,  parlando  a  nome  della  Giunta,  “abbiamo  accolto  con  convinzione  l’invito a intraprendere questo cammino che riteniamo essere un segno di attenzione e di equità nei confronti di una parte della cittadinanza spesso ingiustamente emarginata. È per questo motivo che la Giunta comunale di 
Levate  ha  deciso  all’unanimità  di  approvare  l’adesione  alla  rete  RE.A.DY,  Rete  Nazionale  delle  Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. 

Anche se in Italia non esistono leggi che discriminano in modo esplicito le persone in base al loro genere o 
al loro orientamento sessuale, nei fatti sopravvivono ancora oggi pregiudizi e ostacoli di ordine culturale e 
sociale che impediscono a molt* la piena parità e il pieno esercizio dei diritti. D’altra parte, le notizie di  cronaca – tanto a livello nazionale, quanto a livello internazionale – raccontano quotidianamente episodi di 
discriminazione e di violenza omofobica e transfobica o nei confronti delle donne. 

Ancora oggi, in Italia, permane una cultura che spinge a considerare le persone omosessuali, bisessuali e 
transgender come perverse o malate, rendendole spesso oggetto di scherno o vittime di discriminazioni e 
violenze.  Molt*  di  loro,  per  la  paura,  sono  costrett*  a  non  vivere  pienamente  la  propria  esistenza, a rimanere nell’ombra. E anche quando le violenze sono commesse, una parte di queste persone non ha il 
coraggio  di  denunciare  i  maltrattamenti,  le  percosse,  i  furti  o  i  ricatti  subiti  per  il  timore  di  ritorsioni,  di ulteriori scherni o per la sensazione di non avere il sostegno della società nel proprio percorso di ricerca 
della giustizia. 

Ancora più gravi – se realmente si può fare una classifica della gravità – sono gli episodi di violenza, fisica e 
psicologica, odio e discriminazione sofferti da adolescenti, anche in ambito scolastico, a causa della loro 
diversità, che viene connotata negativamente. Ne abbiamo avuto notizia, purtroppo, anche in questi giorni. 
Sono  violenze  che  segnano  nel  profondo  quest*  ragazz*  e  che  possono  portare  anche  alla  morte, 
direttamente per le violenze subite o inducendo le vittime al suicidio. Crediamo che in una nazione civile sia 
necessario porre fine a queste tragedie e, per far ciò, sia indispensabile cambiare radicalmente il nostro 
rapporto con l’Altro. 

In questi ultimi anni molte Amministrazioni locali hanno dato vita a politiche per favorire l’inclusione sociale 
delle persone omosessuali, bisessuali e transgender. Tra questi si segnalano gli Enti che hanno promosso e 
quelli  che  hanno  aderito  alla  Rete  degli  Enti  Locali  contro  le  discriminazioni  basate  sull’orientamento  sessuale e I’ldentità di genere (rete RE.A.DY), di cui ora anche il Comune di Levate ha sottoscritto la Carta 
d’Intenti. In tale Carta ci si propone di: 
 
‐ individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per lesbiche, gay, bisessuali e 
transgender (LGBT) realizzate dalle Pubbliche Amministrazioni a livello locale; 
‐ contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le Pubbliche 
Amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone LGBT; 
‐  supportare  le  Pubbliche  Amministrazioni  nella  realizzazione  di  attività  rivolte  alla  promozione  e  al 
riconoscimento dei diritti delle persone LGBT. 
 
Si  tratta  di  obiettivi  che  questa  Amministrazione  giudica  in  linea  con  le  proprie  linee  di  governo  e  con 
l’attenzione  da  sempre  riposta  alle  politiche  rivolte  alla  persona,  all’equità,  alla  giustizia  e  all’inclusione sociale. 

Riteniamo importante, in particolare, che vi sia sinergia tra Pubbliche Amministrazioni ed Enti Locali 
nelle  loro  azioni  volte  a  promuovere  politiche  che  rispondano  ai  bisogni  dei  cittadini,  contribuendo  a migliorare la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da ogni tipo di 
condizionamento. Crediamo, quindi, che l’adesione alla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per 
il  Superamento  delle  Discriminazioni  per  Orientamento  Sessuale  e  Identità  di  Genere  (RE.A.DY)  possa 
servire  ad  affermare  una  cultura  dell’accoglienza  e  del  rispetto  reciproco  in  cui  le  differenze  siano considerate una risorsa da valorizzare”. 


  •