Ruini contro il Parlamento Europeo

  
Il Parlamento Europeo

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“Le unioni tra persone omosessuali hanno la medesima dignità di quelle tra persone eterosessuali, devono quindi godere degli stessi diritti. Ciascuno di noi è oggettivamente diverso dall’altro, ciononostante ci riconosciamo pari dignità e, quindi, pari diritti e uguaglianza davanti alla legge”. Con queste parole Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, l’associazione gay nazionale italiana, che associa circa 120.000 persone, replica alle parole di Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, contro il Parlamento Europeo, “reo” di aver invitato gli stati membri dell’Unione a riconoscere giuridicamente le coppie dello stesso sesso.

“Il fatto che il matrimonio sia finalizzato alla procreazione non trova alcun fondamento nella legge italiana — continua Lo Giudice -. Non può quindi essere addotto a motivo di esclusione delle persone omosessuali da diritti che in molti casi, come per le questioni relative a eredità, pensioni di reversibilità, facilitazioni assicurative e fiscali, diritto di cura e di assistenza, non hanno nulla a che fare con la procreazione. Tanto più se si considera che, con altrettanto accanimento, le gerarchie cattoliche contrastano l’ipotesi di introdurre, per il riconoscimento di tali diritti, un istituto giuridico diverso dal matrimonio, come quello del PACS (Patto Civile di Solidarietà) proposto da Arcigay”.

“Confidiamo — conclude Lo Giudice — che serenamente consapevole della propria autorevolezza democratica, il Parlamento Europeo, proceda ad ampi passi verso la costruzione della seconda gamba dell’Europa: accanto a quella dello sviluppo e della stabilità economica, quella della libertà, dell’uguaglianza e del rispetto della dignità di tutte le persone”.


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