Il Muro Rosa di Enrique del Pozo vince il Premio Internazionale Laceno d’Oro per i diritti civili

  
ll Premio Internazionale di Cinema Laceno d’oro, creato da Camillo Marino Giacomo D’Onofrio e Pier Paolo Pasolini nel 1959,  nella sezione diritti civili è stato assegnato, quest’anno, al regista spagnolo Enrique del Pozo per il film “Il Muro Rosa”.

“El Muro Rosa/The Pink Wall” narra delle torture e delle persecuzioni di gay e lesbiche in Spagna durante la dittatura di Franco, ed è lo spunto per raccontare la discriminazione e l’omo-transfobia nel resto del mondo: i protagonisti di quell’epoca rievocano i tempi nei quali essere gay costituiva un crimine e il mondo si mostrava del tutto indifferente o rimaneva in silenzio. Un lavoro intenso e di grande sensibilità che è stato proiettato nelle Mostre di Barcellona, Firenze, Torino, Madrid, European Film Festival, Ibiza, Marbella.

Enrique Del Pozo, regista e produttore del film, è una personalità poliedrica e di grande successo della scena spagnola: attore, cantante, regista, opinionista, presentatore televisivo, produttore e sceneggiatore da sempre legato al nostro Paese: scoperto come cantante da Raffaella Carrà e Gino Landi, ha scelto come propria città Roma. Ha venduto più di 7 milioni di dischi ed ha recitato in diversi fillm di successo. Conduce il programma televisivo “The Forbidden Night” in Spagna ed ha lavorato nell’ambito dei più rilevanti programmi in onda su Mediaset, TVE e Antena 3 in Spagna ed in numerosi programmi televisivi latinoamericani.

A premiare il regista spagnolo, presso il Cinema Partenio di Avellino, è stato chiamato Antonello Sannino, Presidente di Arcigay Napoli, insieme a Giuseppina La Delfa, leader storica di Famiglie Arcobaleno.

“È stato davvero un grande onore essere invitato a premiare Enrique del Pozo – ha dichiarato Antonello Sannino – sia perché il film di Enrique è una tessera importante della cinematografia lgbt di questi anni, sia perché il Laceno d’oro è un festival di grande prestigio, creato da Pier Paolo Pasolini, il primo intellettuale dichiaratamente gay della nostra tradizione culturale”

 


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