Censimento: Istat conterà le coppie gay conviventi

  

Gay.it – Censimento: Istat conterà le coppie gay conviventiC’era di che preoccuparsi nel leggere questa mattina la notizia pubblicata dal Foglietto, il giornalino del sindacato dei lavoratori della ricerca U.S.I.- Ricerca. “L’Istat disattende gli impegni assunti con l’Arcigay. Anche il prossimo censimento ignorerà le coppie conviventi dello stesso sesso” era il titolo di un articolo che spiegava come l’Istat avesse fatto marcia indietro rispetto agli impegni presi dopo la raccolta firme di Gay.it “Contaci” e i vari incontri dei tecnici dell’istituto con Arcigay.

Stando a quanto appreso da fonti interne all’Istat, invece, pare che l’Istat abbia trovato una soluzione che recepisca il parere del Garante per la Privacy secondo cui la domanda sull’orientamento sessuale non deve essere obbligatoria. Il compromesso, allora, è stato quello di inserire un’unica domanda per tutte le coppie, omosessuali o eterosessuali, che avranno la possibilità di dichiararsi “conviventi”. Un’altra domanda, distinta quindi dalla prima, servirà invece a dichiararsi “coabitanti”. Quest’ultimo è il caso, per esempio, della badante che vive sotto lo stesso tetto di una persona anziana, oppure di due studenti universitari o di due militari che condividono un appartamento.

Gay.it – Censimento: Istat conterà le coppie gay conviventiLa distinzione tra la convivenza e la coabitazione, la prima che sottointende a un rapporto affettivo e la seconda che prefigura una semplice situazione di vita senza vincoli affettivi, permetterà di contare quante sono le coppie gay in base al genere dei due dichiaranti. Nella introduzione al questionario verrà poi spiegato agli italiani che la dichiarazione delle convivenze vale sia per le coppie formate dallo stesso sesso che per le coppie formate da sesso diverso.

“È una soluzione ancora migliore di quella prefigurata all’inizio – dice a Gay.it il presidente di Arcigay Paolo Patanè smentendo l’articolo de Il Foglietto – che prevedeva una domanda esplicita sull’orientamento sessuale dei dichiaranti. In questo modo – spiega – le coppie gay dichiareranno ancor più serenamente di convivere”. Resta in piedi, nel frattempo, la ricerca sulle discriminazioni sessuali che Gay.it aveva anticipato la settimana scorsa.


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