Lo sportello antidiscriminazioni a Pavia

  

PAVIA. Una donna chiede di salire sul taxi. «Ma si sono rifiutati perché sono rom». Il suo disagio è stato raccolto dallo sportello anti discriminazioni del Comune di Pavia. Una segnalazione che adesso andrà approfondita, insieme alle altre 33 che dall’apertura (il marzo scorso) sono arrivate allo sportello. Discriminazioni legate, principalmente, al colore della pelle e all’orientamento sessuale. «Una donna di colore ha raccontato di essere stata insultata su un autobus dall’autista», spiega il personale dell’ufficio pari opportunità. «Ci sono casi di offese, insulti, emarginazione – aggiunge Cristina Niutta, assessore di riferimento – ma anche di mancata erogazione di servizi. Lo sportello può offrire un aiuto grazie alle associazioni che hanno firmato il protocollo». Giovani che raccontano di essere presi di mira dai loro amici perché sono omosessuali. Lo sportello dà i primi suggerimenti, cerca di confrontarsi con le associazioni per decidere come intervenire. I casi del taxi e dell’autobus sono stati sottoposti allo sportello pochi giorni fa, vanno ancora approfonditi. «Cercheremo di contestualizzare il più possibile quanto ci è stato segnalato», spiega l’ufficio pari opportunità che ospita lo sportello. «Non mi è arrivata voce di un episodio simile – dice uno dei portavoce dei tassisti pavesi – bisognerebbe sapere cosa è successo, perché solitamente non c’è discriminazione da parte nostra nel portare i rom».
Undici le associazioni che partecipano allo sportello. Ci sono Anffas, Arci Pavia, Arcigay, l’associazione Babele, Cittadinanza attiva, il coordinamento pavese per i problemi dell’handicap, quattro cooperative (Con-Tatto, Finis Terrae, Il Lavoro, Liberamente) e Uildm, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare. Ieri mattina è stato firmato un protocollo tra Comune di Pavia e Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, organo del Consiglio dei ministri per il dipartimento per le pari opportunità. «Una firma che amplia le attività del nostro sportello», ha sottolineato il sindaco Alessandro Cattaneo. Ieri al Mezzabarba era presente il direttore dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni. «L’accordo con Pavia ci apre la prospettiva di creare una rete nazionale – ha spiegato il direttore Massimiliano Monnanni – tra il 2009 e il 2010 sono raddoppiati gli atti ufficiali con 776 casi di discriminazioni, nel 2011 registriamo un aumento del 20 per cento». Questi sono tutti fascicoli aperti, casi su cui l’ufficio nazionale indaga. I 34 di Pavia sono ancora segnalazioni. «Ma noi cerchiamo sempre di dare delle risposte – spiegano in Comune – per aiutare chi si rivolge a noi».


  •