Ragusa. Un giorno contro ogni omofobia

  

di Michele Barbagallo
A tutti i Comuni iblei e alla Provincia regionale è arrivata una mozione contro l’omofobia, promossa dalle associazioni che si occupano di questi temi. La Provincia ha già risposto con solerzia e oggi i rappresentanti di Arcigay saranno ricevuti presso l’ente per poter esporre le proprie problematiche e rilanciare il tema della parità dei diritti. Ieri è stata la giornata mondiale contro l’ombofia e la transfobia.
Anche a Ragusa si sono svolte delle iniziative, alcune culturali, culminate ieri sera in una fiaccolata che si è snodata a Ibla con concentramento in piazza Duomo. Le iniziative di ieri sono state organizzate da Agedo Ragusa (associazione che riunisce i genitori di figli omosessuali), Amnesty Ragusa, Arci lebowski, Nemoprofeta, Arcigay Ragusa e Associazione Libellule 2001 (associazione che si occupa delle trans). Alle 19 si è avuta l’inaugurazione della mostra “17 maggio” presso Prima Classe dove alle 20 si è avuto un reading di poesia. L’iniziativa, gratuita e rivolta a tutti, come hanno spiegato gli organizzatori, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della convivenza civile con l’intento di promuovere una serena conoscenza dell’omosessualità. Il 17 maggio, giorno in cui l’omosessualità è stata derubricata dall’organizzazione Mondiale della Sanità nel 1990, è la giornata mondiale contro l’omofobia, ovvero contro la paura, gli stereotipi, i pregiudizi e la violenza di cui sono troppo spesso vittime le persone omosessuali, lesbiche, bisessuali e transessuali. Attraverso l’arte, la poesia e la solidarietà siamo convinti di riuscire a bucare il silenzio in cui sono avvolte le persone lgbt. Per la prima volta a Ragusa è stata esposta una mostra con opere e testi dedicati a personaggi ed episodi storici, simboli e miti, legati all’omosessualità.
La mostra, che sarà fruibile presso il Prima Classe anche nei prossimi giorni, è nata con i contributi di Giuseppina Bocchieri, Massimo Carpinteri, Guglielmo Castelli, Angelo Flaccavento, Salvatore Giannì, Guglielmo Manenti, Aldo Migliorisi, Gaia Nicastro, Salvo Nicolosi, Carmelo Pulvirenti, Guglielmo Schininà, Raffaella Spadola, Massimiliano Tumino. Le letture di ieri sera sono state tratte da brani di Auden, Whitman, Pasolini, Brecht, Prévert e sono state curate da MariellaVero, esperta di teatro dell’oppresso, con l’aiuto di alcuni rugbisti iblei. Attraverso la forza dirompente della letteratura si è voluto riflettere sull’amore in tutte le sue forme, un sentimento universale perché libero da confini.
La fiaccolata si è chiusa con la lettura dei nomi delle vittime dell’omofobia. “Il 17 maggio, una giornata che fa la differenza – spiegano ancora gli organizzatori – Un’occasione per dire no all’omofobia e non discriminare, un modo semplice per conoscere un mondo invisibile, un’opportunità per non avere paura degli altri”.
Il presidente di Arcigay, Uccio Milana, spiega che c’è ancora l’omofobia anche nella nostra provincia anche se sono poche le denunce. Il caso, ad esempio, di qualche mese fa, quando addosso ad un ragazzo gay è tirato un secchio pieno di urina, è la testimonianza di un’omofobia strisciante e ancora presente. Il ragazzo reagì presentando denuncia e la vicenda sembra sia ancora aperta. Ma vi sono casi che non vengono denunciati anche per paura di ritorsioni.


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