Sulle rive del Naviglio l’amore… spiazza

  

CELEBRAZIONE La barca è partita da Cassinetta di Lugagnano con il saluto del vicesindaco e il discorso della presidente provinciale Pari Opportunità Agnese Tacchini e del consigliere provinciale Luca Gandolfi
DALLE PIAZZE italiane al Naviglio Grande l’amore… spiazza. Il tour contro l’omofobia e la transfobia promosso dal coordinamento Arcobaleno è sceso dalla terraferma passando sulle vie d’acqua, per portare un messaggio di positività nei Comuni toccati dal battello. «Un messaggio non di tolleranza – come hanno detto gli organizzatori – ma di celebrazione: si tollerano le cose brutte, non l’amore che va invece celebrato anche nella diversità». Il battello con i rappresentanti della associazioni coinvolte (Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Arcobaleni in marcia, Certi Diritti, Famiglie arcobaleno, Gaylib, GayStatale, Gruppo soggettività lesbica, Guado, KOB, La Fenice, Le rose di Gertrude, Linea Lesbica Amica, Milk) è partito da Cassinetta di Lugagnano, dove hanno portato il proprio saluto il vicesindaco Alessio Torti, la presidente Pari opportunità della Provincia Agnese Tacchini e il consigliere provinciale Luca Gandolfi. Dall’imbarcadero, poi, il battello è partito alla volta di Robecco, Magenta, Boffalora e infine Bernate Ticino, con il patrocinio dei sindaci. «È stata un’iniziativa molto sentita – ha commentato Sergio Prato, presidente dell’associazione Le rose di Gertrude – questo significa che qualcosa si sta muovendo e il cambiamento culturale è già in atto. Purtroppo, proprio venerdì uno studente universitario milanese è stato aggredito in ateneo, verbalmente e fisicamente, ma il fatto positivo è che i dirigenti e i professori hanno subito condannato all’unanimità il gesto, senza esitare». IL BATTELLO, coloratissimo e pieno di palloncini, è partito alle quattro del pomeriggio: davanti all’imbarcadero, nel frattempo, fervevano i preparativi per un matrimonio eterosessuale «Noi facciamo tanti auguri ai futuri sposi – ha detto Stefania Cista, presidente di Arcilesbica – e ci auguriamo anche che in futuro diritti come questo vengano garantiti a tutti senza distinzioni». Camilla Garavaglia


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